ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00496

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 398 del 19/11/2010
Abbinamenti
Atto 1/00436 abbinato in data 22/11/2010
Atto 1/00441 abbinato in data 22/11/2010
Atto 1/00503 abbinato in data 22/11/2010
Atto 1/00504 abbinato in data 22/11/2010
Firmatari
Primo firmatario: SARDELLI LUCIANO MARIO
Gruppo: MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI
Data firma: 19/11/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RUVOLO GIUSEPPE MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 19/11/2010
BELCASTRO ELIO VITTORIO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 19/11/2010
GAGLIONE ANTONIO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 19/11/2010
GIANNI PIPPO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 19/11/2010
IANNACCONE ARTURO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 19/11/2010
MANNINO CALOGERO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 19/11/2010
MILO ANTONIO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 19/11/2010
PISACANE MICHELE MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 19/11/2010
PORFIDIA AMERICO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 19/11/2010
ROMANO FRANCESCO SAVERIO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 19/11/2010


Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/11/2010
Resoconto CARRA ENZO UNIONE DI CENTRO
Resoconto MAZZUCA GIANCARLO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto META MICHELE POMPEO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI
Resoconto BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO
Resoconto MERLO GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/11/2010

DISCUSSIONE IL 22/11/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/11/2010

Atto Camera

Mozione 1-00496
presentata da
LUCIANO MARIO SARDELLI
testo di
venerdì 19 novembre 2010, seduta n.398

La Camera,

premesso che:

la libertà di manifestazione del pensiero è diritto costituzionale (articolo 21 della Costituzione) e il principio del pluralismo informativo costituisce principio fondamentale del nostro ordinamento, come riaffermato dalla Corte costituzionale (sentenze nn. 105 del 1972, 94 del 1977, 112 del 1993, 826 del 1988, 420 del 1994, 155 del 2002);

la concessionaria del servizio pubblico è tenuta a rispettare i principi generali in materia di informazione, di cui all'articolo 7, comma 2, del testo unico della radiotelevisione, garantendo l'accesso «di tutti i soggetti politici alle trasmissioni di informazione e di propaganda elettorale e politica in condizioni di parità di trattamento e di imparzialità». La Rai è anche vincolata a un particolare obbligo di obbiettività, correttezza, lealtà e completezza dell'informazione, in ragione della funzione stessa del servizio di radiodiffusione pubblica, che, come riconosciuto dal Trattato CE (ex articoli 16 e 86) e dall'allegato Protocollo di Amsterdam «è direttamente collegato alle esigenze democratiche, sociali e culturali di ogni società, nonché all'esigenza di preservare il pluralismo dei mezzi di comunicazione»;

la direttiva 2007/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2007, che modifica la direttiva 89/552/CEE del Consiglio relativa all'esercizio delle attività televisive negli Stati membri, mira a garantire la libera circolazione dei servizi televisivi nell'ambito del mercato interno, tutelando nel contempo importanti obiettivi di interesse pubblico, come la diversità culturale, e ribadisce che «il pluralismo dell'informazione dovrebbe essere un principio fondamentale dell'Unione europea»;

la risoluzione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa n. 1387 del 2004, Monopolisation of the electronic media and possible abuse of power in Italy, alla luce del parere negativo e preoccupato della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto, riguardo alla congruità della normativa italiana sul pluralismo e sul conflitto di interessi, ha sollecitato interventi normativi;

l'atto di indirizzo sulle garanzie del pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo approvato dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi nella seduta dell'11 marzo 2003, nella prima raccomandazione alla concessionaria, stabilisce che: «Tutte le trasmissioni di informazione - dai telegiornali ai programmi di approfondimento - devono rispettare rigorosamente, con la completezza dell'informazione, la pluralità dei punti di vista e la necessità del contraddittorio; ai direttori, ai conduttori, a tutti i giornalisti che operano nell'azienda concessionaria del servizio pubblico, si chiede di orientare la loro attività al rispetto dell'imparzialità, avendo come unico criterio quello di fornire ai cittadini utenti il massimo di informazioni, verificate e fondate, con il massimo di chiarezza»;

la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi il 9 giugno 2010 ha espresso parere favorevole relativamente alla definizione degli indicatori «pluralismo, completezza e obiettività» per la verifica della qualità dell'informazione (ex articolo 4 del contratto di servizio Rai 2010-2012);

anche i recenti seminari della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi si sono espressi sul valore del pluralismo informativo, definendo «l'informazione e la circolazione di idee e opinioni (...) i cardini su cui poggia ogni democrazia e intorno ai quali si sviluppano i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione» e concludendo, poi, con la precisazione: «Con queste premesse non desideriamo contestare agli operatori del servizio pubblico il diritto di esprimere opinioni, ma neghiamo la pretesa di fare del proprio il pensiero di tutti»;

l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha sanzionato la Rai per inadempimento dell'articolo 3 del contratto di servizio per il triennio 2007-2009 (delibera 67/10/CONS, 11 marzo 2010) per avere attivato un sistema di monitoraggio della qualità dell'offerta radiotelevisiva solo in prossimità della scadenza del periodo contrattuale, senza rilevare la qualità della programmazione sulla base di indicatori specifici, tra i quali «l'imparzialità, l'indipendenza e l'obiettività dei generi informativi»;

a parere dei firmatari del presente atto di indirizzo, attualmente l'informazione della Rai non soddisfa appieno i requisiti di completezza e correttezza richiesti alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, soprattutto alla luce della scarsa attenzione dedicata nei programmi informativi, e non solo, alle realtà «periferiche» come quella meridionale;

riguardo ai doveri del servizio pubblico radiotelevisivo verso l'utenza, si dovrà garantire che la Rai si attenga scrupolosamente ai canoni di pluralismo, considerato in tutte le sue accezioni, definite nel contratto di servizio e nella Carta dei doveri Rai: il pluralismo politico, sociale, di genere ed età, associativo e produttivo;

il servizio pubblico è tenuto a rappresentare con equilibrio le posizioni della maggioranza e delle opposizioni, delle coalizioni e delle diverse forze politiche, nel rispetto comunque della veridicità e del peso informativo di un evento, affinché per par condicio non si finisca a creare eventi «artificiali»;

dal punto di vista sociale e territoriale, il servizio pubblico deve mostrare le realtà sociali del Paese in tutta la loro ricchezza, dando voce a chi spesso voce non ha. In ogni genere televisivo, quindi, è opportuno, anzi doveroso, rappresentare quanto più possibile le realtà «periferiche» in senso stretto e in senso lato, nonché le minoranze;

per quanto riguarda il pluralismo di genere ed età, il servizio pubblico deve promuovere la cultura e la politica delle pari opportunità e anche la pubblicità delle tante associazioni volontarie,
impegna il Governo:
a rispettare ma anche a sviluppare, per quanto di competenza, le indicazioni date dalle organizzazioni internazionali, dalle autorità garanti e dalle commissioni in tema di pluralismo;

a garantire l'indipendenza del servizio pubblico radiotelevisivo, evitando ogni interferenza nelle scelte editoriali, affinché in esso vengano rispettati i canoni di completezza e onestà dell'informazione;

come controparte del contratto di servizio Rai, a rispettare il proprio ruolo di garante e a vigilare con costanza sull'adempimento dei contenuti del contratto;

a recepire, nell'ambito del contratto di servizio, la richiesta che il servizio pubblico radiotelevisivo rappresenti tutte le realtà socio-territoriali possibili, con particolare attenzione a quelle fino a ora meno considerate, come il Meridione d'Italia, e tutte le realtà «periferiche» che hanno minore accesso ai mezzi di comunicazione di massa e minore attenzione, in maniera a parere dei firmatari del presente atto di indirizzo totalmente immotivata, da parte dei media, in primis quelli gestiti dalla Rai;

nel quadro del rinnovo del contratto di servizio, a promuovere e sostenere in maniera sempre più vigorosa l'ampliamento della capacità tecnologica e produttiva in tutti i nuovi strumenti di comunicazione, il cui sviluppo rappresenta un interesse generale, il cosiddetto «pluralismo produttivo».

(1-00496)
«Sardelli, Ruvolo, Belcastro, Gaglione, Gianni, Iannaccone, Mannino, Milo, Pisacane, Porfidia, Romano».