ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00470

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 389 del 27/10/2010
Abbinamenti
Atto 1/00445 abbinato in data 27/10/2010
Atto 1/00462 abbinato in data 27/10/2010
Atto 1/00463 abbinato in data 27/10/2010
Atto 1/00465 abbinato in data 27/10/2010
Atto 1/00466 abbinato in data 27/10/2010
Atto 1/00467 abbinato in data 27/10/2010
Atto 1/00468 abbinato in data 27/10/2010
Atto 1/00469 abbinato in data 27/10/2010
Atto 9/1-00445/001 abbinato in data 27/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: IANNACCONE ARTURO
Gruppo: MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI
Data firma: 27/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELCASTRO ELIO VITTORIO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 27/10/2010
DRAGO GIUSEPPE MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 27/10/2010
GAGLIONE ANTONIO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 27/10/2010
MANNINO CALOGERO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 27/10/2010
MILO ANTONIO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 27/10/2010
PISACANE MICHELE MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 27/10/2010
PORFIDIA AMERICO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 27/10/2010
ROMANO FRANCESCO SAVERIO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 27/10/2010
RUVOLO GIUSEPPE MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 27/10/2010
SARDELLI LUCIANO MARIO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI 27/10/2010


Stato iter:
27/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 27/10/2010
Resoconto GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 27/10/2010
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Resoconto MOSELLA DONATO RENATO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto IANNACCONE ARTURO MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI
Resoconto MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto POLIDORI CATIA FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA
Resoconto OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO
Resoconto MAGGIONI MARCO LEGA NORD PADANIA
Resoconto FLUVI ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto GAVA FABIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/10/2010

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 27/10/2010

ACCOLTO IL 27/10/2010

PARERE GOVERNO IL 27/10/2010

DISCUSSIONE IL 27/10/2010

APPROVATO IL 27/10/2010

CONCLUSO IL 27/10/2010

Atto Camera

Mozione 1-00470
presentata da
ARTURO IANNACCONE
testo di
mercoledì 27 ottobre 2010, seduta n.389

La Camera,
premesso che:
l'attuale congiuntura economica ha messo ulteriormente in crisi la già fragile situazione finanziaria delle imprese meridionali, in particolar modo quelle di piccole e medie dimensioni;
il divario economico che separa l'economia meridionale da quella del resto del Paese continua ad accentuarsi, anche in materia di credito;
le elaborazioni della Banca d'Italia confermano un forte ritardo del grado di diffusione degli sportelli bancari nel Mezzogiorno: nel 2005 il numero per 10.000 abitanti è poco meno del doppio nel centro-nord (6,50 sportelli) rispetto al Mezzogiorno (3,32);
questo divario non si è ridotto nel corso degli anni se si considera che a livello nazionale il numero di sportelli è cresciuto di oltre il 30 per cento a fronte di un incremento del 25,7 per cento nel Mezzogiorno;
il processo di consolidamento del sistema bancario italiano, iniziato alla fine degli anni 80 con una serie sempre crescente di fusioni, ha visto le banche con sede nel Mezzogiorno svolgere un ruolo quasi del tutto passivo;
tale processo ha profondamente mutato la geografia del potere bancario in Italia. La crisi delle maggiori banche del sud, infatti, e il loro assorbimento da parte degli istituti del centro e del nord, hanno determinato la perdita o l'indebolimento dei centri bancari nel meridione del Paese;
un'indagine condotta da Unioncamere su 1.400 imprese di piccole e medie dimensioni conferma il gap sempre più marcato tra le province del sud e quelle del nord: le imprese del Mezzogiorno hanno maggiori costi e più difficoltà nel chiedere un prestito in banca per intraprendere una nuova attività;
in base ai dati emersi da detta indagine, la quota di piccole e medie imprese che dichiarano di aver avuto difficoltà di accesso al credito è pari al 28,9 per cento. Considerando solo le piccole e medie aziende meridionali la quota sale al 36 per cento;
tali difficoltà colpiscono anche le famiglie meridionali che riscontrano maggiori problemi rispetto al passato nel richiedere prestiti e/o mutui per l'acquisto della prima casa o per la ristrutturazione di quella già di proprietà;
il tasso medio per i prestiti concessi in Italia a breve termine è pari al 6,43 per cento, pur essendoci notevoli discordanze tra le diverse aree del Paese: mentre al centro-nord le imprese possono beneficiare di tassi intorno al 5 per cento, al sud si arriva fino al 9 per cento per prestiti a breve termine;
in base alla classifica stilata da Unioncamere le città del Mezzogiorno occupano le ultime posizioni della classifica sul credito: Trento è la località con il tasso di interesse più basso d'Italia (5,4 per cento per una durata di 18 mesi) mentre a Cosenza, per la stessa durata, si pagano tassi superiori al 9,3 per cento, circa 4 punti in più. E poi a Vibo Valentia, penultima, Catanzaro, terzultima, e Crotone, quartultima, il costo del denaro supera il 9 per cento. A Reggio Calabria, la meno costosa tra le città calabresi, l'interesse richiesto è pari all'8,9 per cento;
i governatori e i capi dell'autorità di vigilanza del G20 hanno dato il via alcuni giorni fa ad un nuovo accordo, il cosiddetto «Basilea 3», che impone requisiti patrimoniali più severi per l'operatività degli istituti di credito in modo che le banche abbiano più risorse a disposizione per affrontare periodi di tempesta finanziaria come quella determinata dai mutui subprime;
l'accordo concluso agisce sui requisiti chiave imposti alle banche nella loro attività; requisiti che vengono misurati dal rapporto tra patrimonio di vigilanza rispetto al totale delle attività, calcolate per tener conto delle effettive caratteristiche di rischio. Tale accordo ha deciso di alzare questo rapporto in modo che una banca debba avere un patrimonio di vigilanza più elevato e sia, pertanto, meno esposta a contraccolpi in caso di crisi;
i nuovi parametri introdotti ci inducono a ritenere che la loro applicazione possa ripercuotersi sull'economia reale penalizzandola in una fase ancora compromessa dalla crisi;
occorre evitare un'ulteriore riduzione dell'erogazione del credito alle imprese italiane, in particolare nel Mezzogiorno,
impegna il Governo
ad assumere le iniziative di competenza affinché, in virtú dell'applicazione dei nuovi parametri introdotti con l'accordo cosiddetto «Basilea 3», non venga reso ulteriormente difficoltoso l'accesso al credito alle piccole e medie imprese, in particolare al sud;
ad adottare ogni necessario provvedimento affinché si riduca il divario economico tra il sud e la restante parte del Paese anche per quanto riguarda la capacità di accesso al credito delle piccole e medie imprese meridionali.
(1-00470) «Iannaccone, Belcastro, Drago, Gaglione, Mannino, Milo, Pisacane, Porfidia, Romano, Ruvolo, Sardelli».