ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00450

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 378 del 05/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2010
DELLA VEDOVA BENEDETTO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA 05/10/2010
GIULIETTI GIUSEPPE MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 05/10/2010
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 05/10/2010
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2010
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2010
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2010
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2010
MANTINI PIERLUIGI UNIONE DI CENTRO 05/10/2010
CASINI PIER FERDINANDO UNIONE DI CENTRO 05/10/2010
NUCARA FRANCESCO MISTO - REPUBBLICANI, AZIONISTI, ALLEANZA DI CENTRO 05/10/2010
PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA' 05/10/2010
PICCHI GUGLIELMO POPOLO DELLA LIBERTA' 05/10/2010
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 05/10/2010
BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 05/10/2010
NICCO ROBERTO ROLANDO MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 05/10/2010
STEFANI STEFANO LEGA NORD PADANIA 05/10/2010
ARGENTIN ILEANA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2010
SARDELLI LUCIANO MARIO MISTO - NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA - PARTITO LIBERALE ITALIANO 06/10/2010
SBAI SOUAD POPOLO DELLA LIBERTA' 06/10/2010
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI 06/10/2010


Stato iter:
06/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/10/2010
Resoconto ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 06/10/2010
Resoconto MONAI CARLO ITALIA DEI VALORI
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA
Resoconto MANTINI PIERLUIGI UNIONE DI CENTRO
Resoconto STEFANI STEFANO LEGA NORD PADANIA
Resoconto MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
PARERE GOVERNO 06/10/2010
Resoconto SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 06/10/2010

DISCUSSIONE IL 06/10/2010

ACCOLTO IL 06/10/2010

PARERE GOVERNO IL 06/10/2010

APPROVATO IL 06/10/2010

CONCLUSO IL 06/10/2010

Atto Camera

Mozione 1-00450
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
testo di
martedì 5 ottobre 2010, seduta n.378

La Camera,
premesso che:
dal Rapporto 2010 di Nessuno tocchi Caino si conferma l'evoluzione positiva verso l'abolizione della pena di morte in atto nel mondo da oltre dieci anni, essendo oggi 154 i Paesi o i territori che hanno deciso di abolirla per legge o in pratica, mentre i Paesi mantenitori sono scesi a 43, a fronte dei 48 del 2008, dei 49 del 2007, dei 51 del 2006 e dei 54 del 2005;
il graduale abbandono della pena di morte è anche evidente dalla diminuzione del numero di esecuzioni nei Paesi che ancora le effettuano: nel 2009, le esecuzioni sono state almeno 5.679, a fronte delle almeno 5.735 del 2008 e delle almeno 5.851 del 2007;
nel 2009, l'Asia si è confermata essere il continente dove si pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo; nelle Americhe, solo gli Stati Uniti hanno compiuto esecuzioni (52) nel 2009; in Africa la pena di morte è stata eseguita solo in 4 Paesi dove sono state registrate almeno 19 esecuzioni (almeno 9 in Sudan; almeno 5 in Egitto; almeno 4 in Libia; 1 in Botswana); in Europa, la Bielorussia continua a costituire l'unica eccezione in un continente altrimenti totalmente libero dalla pena di morte;
dei 43 mantenitori della pena di morte, 36 sono Paesi autoritari o illiberali: in 15 di questi, nel 2009, sono state compiute almeno 5.619 esecuzioni, circa il 99 per cento del totale mondiale, tra cui circa 5.000 in Cina, almeno 402 in Iran e almeno 77 in Iraq, per limitarsi ai primi tre Paesi che nel 2009 hanno compiuto più esecuzioni;
le democrazie liberali che nel 2009 hanno praticato la pena di morte sono state solo 3 e hanno effettuato in tutto 60 esecuzioni, circa l'1 per cento del totale mondiale: Stati Uniti (52), Giappone (7) e Botswana (1);
nel 2009, almeno 8 persone che avevano meno di 18 anni al momento del reato sono stati giustiziate in Iran e in Arabia Saudita, mentre condanne a morte nei confronti di minorenni sono state emesse, ma non eseguite, negli Emirati Arabi Uniti, a Myanmar, in Nigeria e in Sudan;
l'Iran, in particolare, dopo essere stato nel 2008 l'unico Paese al mondo a praticare la pena di morte nei confronti dei minori (almeno 13 i giustiziati), ne ha impiccati almeno altri 5 nel 2009 e almeno 1, il più recente, nel luglio del 2010; l'esecuzione di minori pone l'Iran in aperta violazione della Convenzione sui diritti del fanciullo che pure ha ratificato;
inoltre, l'Iran è il solo al mondo a praticare la lapidazione e, a differenza di quanto sostengono le autorità, ciò avviene con una certa frequenza: almeno una volta all'anno negli ultimi quattro anni per un totale di almeno sette esecuzioni, l'ultima delle quali effettuata il 5 marzo del 2009 nei confronti di un uomo condannato per adulterio; attualmente le persone detenute nelle prigioni iraniane a rischio di lapidazione sono 14, di cui 3 sono uomini e 11 donne, compresa Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna accusata di adulterio e di complicità nell'omicidio del marito al centro di una sempre più crescente attenzione e mobilitazione internazionali;
nel 2009 e nei primi mesi del 2010, la repressione nei confronti di membri di minoranze religiose o di movimenti religiosi o spirituali non riconosciuti dalle autorità, è continuata in Cina, Corea del Nord, Iran e Vietnam, Paesi nei quali si sono verificate anche condanne a morte o esecuzioni per motivi essenzialmente politici o per reati non violenti;
in particolare, in Iran, nel corso del 2009 sono state emesse decine di condanne a morte e nei primi mesi del 2010 effettuate le prime esecuzioni per la partecipazione alle manifestazioni di piazza contro i risultati delle elezioni presidenziali del 12 giugno che hanno portato alla riconferma di Mahmoud Ahmadinejad;
molti Paesi, per lo più autoritari, non forniscono statistiche ufficiali sull'applicazione della pena di morte, per cui il numero delle esecuzioni potrebbe essere molto più alto, anche perché la mancanza di trasparenza del sistema e di informazione all'opinione pubblica sono fattori determinanti un maggior numero di esecuzioni;
l'istituzione o la nomina di un «Inviato Speciale» delle Nazioni Unite con il mandato di favorire l'applicazione concreta della linea ONU nei Paesi che ancora praticano la pena di morte contribuirebbe al superamento del segreto di Stato e al conseguimento, attraverso le moratorie, all'abolizione definitiva della pena di morte nel mondo;
l'articolo 6 (2) del Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) ammette un'eccezione al diritto alla vita garantito dall'articolo 6 (1) per quei Paesi che ancora non hanno abolito la pena di morte, ma solo riguardo ai «reati più gravi»; il limite dei «reati più gravi» per l'applicazione legittima della pena di morte è sostenuto anche dagli organismi politici delle Nazioni Unite (ad esempio, il comitato diritti umani) i quali chiariscono che per «reati più gravi» si intendono solo quelli «con conseguenze letali o estremamente gravi»; la giurisprudenza si è evoluta al punto che gli organismi delle Nazioni Unite sui diritti umani hanno dichiarato, ad esempio, i reati di droga non ascrivibili alla categoria dei «reati più gravi»;
in molti Stati, leggi penali prescrivono la condanna a morte obbligatoria oltre che per omicidio o atti terroristici anche per reati meno gravi, come alcuni reati di droga; l'obbligatorietà della pena capitale, che non tiene conto del merito specifico di ogni singolo caso, è stata fortemente criticata dalle autorità internazionali a tutela dei diritti umani;
la sessione in corso a New York dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha messo all'ordine del giorno la discussione di una nuova Risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali, dopo quelle approvate a stragrande maggioranza nel 2007 e nel 2008, che sono state proposte e sostenute dall'Italia anche con il voto unanime del Parlamento e l'impegno di tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi 16 anni;
il 10 ottobre 2010 si svolge la Giornata internazionale contro la pena di morte con manifestazioni pubbliche e dibattiti parlamentari in tutto il mondo;
per il Consiglio d'Europa l'abolizione della pena di morte è un requisito indispensabile per aderire all'Organizzazione, poiché si considera che tale prassi non sia ammissibile in una società democratica;
l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa monitora costantemente la situazione in relazione alla pena capitale nei vari Stati membri - dove a partire dal 1997 non è stata svolta alcuna esecuzione -, e ha esteso il suo raggio di azione, anche ai paesi aventi lo status di osservatore in seno al Consiglio, ossia Giappone e Stati Uniti;
il 25 febbraio 2010, in occasione del Congresso mondiale contro la pena di morte di Ginevra, la relatrice dell'Assemblea sull'abolizione della pena di morte, Renate Woblwend, ha invitato Giappone e Stati Uniti, ad «aderire al movimento per l'abolizione di questa punizione barbara»;
nella 19vesima Sessione Annuale dell'OSCE PA, tenutasi a Oslo dal 6-10 luglio 2010, è stata adottata la Risoluzione sulla moratoria della pena di morte e verso la sua abolizione;
la risoluzione invita la Bielorussia e gli Stati Uniti ad adottare un'immediata moratoria sulle esecuzioni e chiede al Kazakistan e alla Lettonia di modificare la loro legislazione nazionale che ancora prevede la pena di morte per alcuni tipi di reati commessi in circostanze eccezionali;
tale testo, inoltre, esorta gli Stati membri mantenitori a incoraggiare l'ODHIR e le Missioni OSCE in cooperazione con il Consiglio d'Europa, per mettere a punto iniziative di sensibilizzazione contro il ricorso alla pena di morte, rivolte soprattutto ai mass media, ai funzionari delle forze dell'ordine, ai politici e all'opinione pubblica,
impegna il Governo:
ad intervenire presso le autorità iraniane perché sia scongiurata l'esecuzione di Sakineh Mohammadi Ashtiani e perché siano annullate le sentenze capitali nei confronti di persone minori di 18 anni al momento del reato e sia favorito un progressivo adeguamento a standard più avanzati a tutela dell'individuo;
ad avviare, in vista del voto all'Assemblea generale dell'ONU sulla risoluzione pro-moratoria, un'azione volta ad aumentare il numero di cosponsor e di voti a favore e a rafforzare il nuovo testo sui seguenti punti: abolizione dei «segreti di Stato» sulla pena di morte; limitazione della pena di morte ai reati più gravi; abolizione della condanna a morte obbligatoria per certi tipi di reato;
a incoraggiare ulteriormente le attività promosse dalle organizzazioni non governative per l'abolizione della pena di morte.
(1-00450)
«Zamparutti, Franceschini, Della Vedova, Giulietti, Evangelisti, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Mantini, Casini, Nucara, Pianetta, Picchi, Donadi, Brugger, Nicco, Stefani, Argentin, Sardelli, Sbai, Di Stanislao».