ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00447

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 376 del 30/09/2010
Abbinamenti
Atto 1/00477 abbinato in data 08/11/2010
Atto 1/00478 abbinato in data 08/11/2010
Atto 1/00479 abbinato in data 08/11/2010
Atto 1/00483 abbinato in data 08/11/2010
Firmatari
Primo firmatario: CRISTALDI NICOLO'
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 30/09/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARINELLO GIUSEPPE FRANCESCO MARIA POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
LABOCCETTA AMEDEO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
CICCIOLI CARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
FARINA RENATO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
BIAVA FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
LAFFRANCO PIETRO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
PITTELLI GIANCARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
SBAI SOUAD POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
CONTENTO MANLIO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
LEHNER GIANCARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
TERRANOVA GIACOMO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
CASTELLANI CARLA POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
PORCU CARMELO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
LANDOLFI MARIO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
SALTAMARTINI BARBARA POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
GERMANA' ANTONINO SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
PEPE ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
LAMORTE DONATO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA 30/09/2010
DIMA GIOVANNI POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
TRAVERSA MICHELE POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
PATARINO CARMINE SANTO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA 30/09/2010
SCANDROGLIO MICHELE POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
PUGLIESE MARCO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010
FONTANA VINCENZO ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/09/2010


Stato iter:
09/11/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/11/2010
Resoconto CRISTALDI NICOLO' POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 08/11/2010
Resoconto OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 09/11/2010
Resoconto MANTICA ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 09/11/2010
Resoconto DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI
Resoconto DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO
Resoconto BELLOTTI LUCA FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA
Resoconto CHIAPPORI GIACOMO LEGA NORD PADANIA
Resoconto AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto RUVOLO GIUSEPPE MISTO-NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI DI ITALIA DOMANI
Resoconto CICCIOLI CARLO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 08/11/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/11/2010

DISCUSSIONE IL 08/11/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 08/11/2010

ACCOLTO IL 09/11/2010

PARERE GOVERNO IL 09/11/2010

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 09/11/2010

DISCUSSIONE IL 09/11/2010

APPROVATO IL 09/11/2010

CONCLUSO IL 09/11/2010

Atto Camera

Mozione 1-00447
presentata da
NICOLO' CRISTALDI
testo di
giovedì 30 settembre 2010, seduta n.376

La Camera,
premesso che:
il 12 settembre del 2010 il motopesca «Ariete» del compartimento marittimo di Mazara del Vallo è stato raggiunto da colpi di mitraglia sparati da una motovedetta libica che aveva intimato l'alt al natante italiano;
l'episodio si è verificato ad oltre trenta miglia dalla costa libica, da sempre acque internazionali e sulle quali la Libia ha esteso con decisione unilaterale il proprio controllo sino a 72 miglia dalla costa di quel Paese;
la decisione della Libia di estendere le proprie acque territoriali non è mai stata ratificata da alcun organismo abilitato e, quindi, le stesse acque sono da intendersi come internazionali, secondo quanto previsto dal diritto marittimo internazionale;
i colpi di mitraglia sparati dalla vedetta libica hanno colpito il natante italiano in più parti e solo per caso nessun componente l'equipaggio, composto da 10 uomini di cui sette italiani e tre extracomunitari, è risultato ferito;
la vedetta libica in questione è stata fornita dal Governo italiano nel quadro degli accordi tendenti a ridurre il flusso di immigrati clandestini dai Paesi del Mediterraneo;
lo stesso motopesca «Ariete» in passato è stato protagonista di numerosi interventi di soccorso a barconi di migranti in difficoltà, come quando il 28 novembre del 2007 i marinai dell'«Ariete» salvarono 54 extracomunitari, tra cui una bimba e nove donne in balia delle onde a circa trenta miglia dalla costa di Lampedusa. Un anno dopo tale episodio, lo stesso motopesca ed altri tre natanti di Mazara del Vallo salvarono 650 migranti su due barconi in mezzo alla tempesta e ancora, il 5 giugno del 2008, l'«Ariete» salvò altri 27 naufraghi e, a seguito di tali gesti, l'istituto dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati ha concesso ai marinai dell'«Ariete» il premio «per mare» per lo spirito solidaristico e per il coraggio dimostrato;
l'episodio riporta ai tanti altri atti simili compiuti dalle autorità libiche;
il Canale di Sicilia da sempre costituisce luogo di lavoro per i marittimi italiani e per quelli degli altri Paesi rivieraschi;
la decisione della Libia già in passato ha provocato reazioni internazionali, ma senza che si sia data soluzione alla questione;
anche con altri Paesi rivieraschi si verificano contenziosi costanti sulle acque utilizzate dai marittimi italiani per la pesca;
il Mediterraneo può costituire fonte di ricchezza non solo economica, alla condizione che si instauri tra tutti i Paesi rivieraschi un rapporto di collaborazione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche;
appare evidente la sottovalutazione dell'Unione europea sulla questione della pesca nel Canale di Sicilia, anche in considerazione delle direttive comunitarie che stanno provocando seri danni occupazionali, soprattutto per le imprese siciliane. Si tenga conto che dal programma operativo trasmesso dall'Italia a Bruxelles si evince un piano di riduzione della flotta a strascico del 25 per cento, degli altri sistemi di pesca del 10 per cento e della pesca «volante» del 3 per cento, con la conseguenza che saranno 393 le imbarcazioni da demolire con una perdita di posti di lavoro di oltre 1.200 unità. Il costo degli interventi di dismissione della flotta per la sola regione Sicilia può essere valutato in oltre 78 milioni di euro, senza che un piano di tale portata assicuri un futuro per le imprese rimanenti;
anche gli altri Paesi comunitari che si affacciano nel Mediterraneo, pur con sfaccettature diverse, hanno l'interesse di creare condizioni di cooperazione in materia di sfruttamento delle risorse ittiche e, in particolare, si fa riferimento, oltre all'Italia, alla Francia, alla Grecia ed alla Spagna, anche ai Paesi che affidano il proprio futuro alle decisioni dell'Unione europea, come Cipro, Malta e la Slovenia;
la pesca ormai è uno dei settori economici globali che vedono Paesi molto lontani dal Mediterraneo interessarsi al nostro prodotto ittico, non solo attraverso l'importazione commerciale, ma anche attraverso la cattura del pesce con propri natanti, che lavorano costantemente nelle acque mediterranee a danno delle potenzialità delle flotte dei Paesi che tradizionalmente operano principalmente nel Canale di Sicilia;
appare urgente e necessario un piano di cooperazione tra i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo, tenendo conto di quelli già citati e di quelli che hanno tutto l'interesse a creare forme di collaborazione con le economie comunitarie, come l'Albania, l'Algeria, la Croazia, l'Egitto, Israele, il Libano, la Libia, il Marocco, la Serbia, Montenegro, la Siria, i territori autonomi palestinesi, la Tunisia e la Turchia,
impegna il Governo:

ad intervenire presso gli organi competenti dell'Unione europea affinché la stessa affronti la questione della pesca mediterranea tenendo conto delle esigenze dei Paesi rivieraschi, in linea con le conclusioni della conferenza ministeriale di Venezia tenutasi nel 2003;
ad operare presso le sedi comunitarie perché l'Italia possa ottenere la possibilità di trattare bilateralmente con i Paesi rivieraschi su questioni riguardanti il settore pesca, senza che ciò comunque comporti atti in contrasto con lo spirito delle direttive comunitarie in materia di pesca;
a farsi promotore di una conferenza internazionale sulla pesca mediterranea, con la partecipazione di tutti i Paesi che si affacciano sul Canale di Sicilia e che hanno interesse a forme di cooperazione in tale comparto;
a muovere ogni passo utile perché la Libia nello spirito di collaborazione, riaffermato con le recenti intese italo-libiche, possa riconsiderare la decisione di estendere il controllo delle acque sino a 72 miglia dalla propria costa, al fine di consentire l'esercizio della pesca in acque internazionali;
ad affidare ad istituti di ricerca e ad università specializzate il compito di procedere alla redazione di un dettagliato studio sulle conseguenze economiche sul settore della pesca derivanti dall'applicazione delle direttive comunitarie;
ad operare in sede di Unione europea affinché si proceda all'ammodernamento della flotta peschereccia italiana, attualmente tra le più vetuste d'Europa;
ad avviare uno studio dettagliato sullo stato dei porti adibiti alla pesca, con specifico riferimento alla sicurezza ed ai servizi forniti alle imprese operanti nel settore della pesca;
ad operare a sostegno di quegli istituti scolastici che assicurano la formazione e la professionalità della gente di mare;
ad operare perché conformemente con le indicazioni derivanti dalla politica comune della pesca (pcp) - si limiti la politica della demolizione dei natanti e si avvii in maniera definitiva la politica del «riposo biologico», cioè si proceda a limitare i giorni di pesca ed a ridurre per certi periodi dell'anno gli specchi acquei sui quali esercitare la cattura del prodotto ittico, prevedendo ove coerenti con l'effettiva disponibilità di bilancio - agevolazioni finanziarie per le imprese ed indennità adeguate per i marittimi.
(1-00447)
(Nuova formulazione) «Cristaldi, Marinello, Laboccetta, Ciccioli, Renato Farina, Biava, Laffranco, Pittelli, Sbai, Contento, Lehner, Terranova, Castellani, Porcu, Landolfi, Saltamartini, Germanà, Antonio Pepe, Lamorte, Dima, Traversa, Patarino, Scandroglio, Pugliese, Vincenzo Antonio Fontana».