La Camera,
premesso che:
la politica di difesa italiana risente di un prolungato periodo di riduzione del bilancio, fatta eccezione per il rifinanziamento delle missioni internazionali di peacekeeping, cui tutto il Parlamento ha sempre contribuito con senso di responsabilità;
la persistente crisi finanziaria internazionale ha reso necessario un intervento sulla spesa pubblica che si è tradotto nel meccanismo dei tagli lineari del 10 per cento delle dotazioni finanziarie di tutti i Ministeri, compreso il Ministero della difesa, per le spese rimodulabili nel triennio 2011-2013 e che, in particolare, potrebbero colpire l'esercizio, cioè l'addestramento delle Forze armate, la manutenzione e l'ammodernamento dei mezzi;
il Consiglio supremo di difesa, nella riunione del 10 marzo 2010, valutando i sempre maggiori oneri che l'impegno militare per la sicurezza comporta, tenendo conto delle necessarie ristrettezze di bilancio imposte dalla perdurante crisi economica, ha sottolineato l'esigenza di procedere verso una migliore razionalizzazione dello strumento militare e una più chiara qualificazione della spesa, fermo restando, pur con le scarse risorse disponibili, l'assolvimento delle funzioni e dei compiti prioritari per le Forze armate,

a rappresentare nelle adeguate sedi parlamentari gli intendimenti di medio-breve termine sulle proprie politiche di difesa;
a riconsiderare i tagli lineari alle risorse alle Forze armate in ragione degli impegni assunti dal nostro Paese in seno agli organismi di difesa internazionali;
a riconsiderare la quantificazione delle risorse disponibili in funzione delle esigenze, anche pratiche, materiali e di approvvigionamento dei reparti militari di periferia, in modo da assicurarne il regolare esercizio;
a tenere nel debito conto le esigenze delle strutture della sanità militare al fine di assicurarne la funzionalità ed il livello di prestazioni assistenziali;
a proseguire gli interventi finalizzati a garantire una migliore qualità e una più adeguata razionalizzazione della spesa militare;
a proseguire le iniziative per quanto di propria competenza, per l'accertamento della verità dei fatti sulle morti da uranio impoverito ed a fornire agli equipaggi italiani delle dotazioni di sicurezza e di tutela della salute più idonee ad affrontare le attività operative;
a proseguire il piano di investimenti nel settore della difesa per continuare a garantire la sicurezza del personale, la sua professionalizzazione, l'efficienza dei contingenti nazionali impegnati nelle missioni internazionali.
(1-00406) «Mosella, Cesario, Calgaro, Vernetti, Pisicchio, Brugger».