ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00394

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 341 del 22/06/2010
Abbinamenti
Atto 1/00361 abbinato in data 18/10/2010
Atto 1/00367 abbinato in data 18/10/2010
Atto 1/00371 abbinato in data 18/10/2010
Atto 1/00453 abbinato in data 18/10/2010
Atto 1/00455 abbinato in data 18/10/2010
Atto 1/00456 abbinato in data 18/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: CAPITANIO SANTOLINI LUISA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 22/06/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIETTI MICHELE GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 22/06/2010
DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO 22/06/2010
TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO 22/06/2010
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO 22/06/2010
TASSONE MARIO UNIONE DI CENTRO 22/06/2010
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO 22/06/2010
NARO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 22/06/2010
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO 22/06/2010
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 22/06/2010
DE POLI ANTONIO UNIONE DI CENTRO 22/06/2010
RUVOLO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 22/06/2010


Stato iter:
19/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/10/2010
Resoconto CAPITANIO SANTOLINI LUISA UNIONE DI CENTRO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/10/2010
Resoconto LO MORO DORIS PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/10/2010

DISCUSSIONE IL 18/10/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/10/2010

RITIRATO IL 19/10/2010

CONCLUSO IL 19/10/2010

Atto Camera

Mozione 1-00394
presentata da
LUISA CAPITANIO SANTOLINI
testo di
martedì 22 giugno 2010, seduta n.341

La Camera,

premesso che:

il terzo rapporto sui minori stranieri non accompagnati presentato dall'Anci rileva che il numero dei minori stranieri non accompagnati presenti nel nostro Paese tra il 2006 e il 2008 risulta stabile salvo una lieve flessione dell'8,3 per cento nel 2008, malgrado i minori romeni e bulgari siano nel frattempo divenuti comunitari. Tutto ciò a conferma della gravità della situazione;

sono invece aumentati i comuni italiani che hanno preso in carico questi ragazzi, offrendo loro servizi di prima e seconda accoglienza. 93 enti locali hanno assorbito l'85 per cento delle presenze, rispetto ai soli 39 tra i quali era distribuito nel 2006 il 75 per cento dei minori. 4.176 sono stati i minori stranieri inseriti in prima accoglienza e 3.841 quelli accolti in seconda accoglienza. Tra il 2006 e il 2008 si è registrato un aumento esponenziale dei minori afgani e di quelli che giungono da Paesi africani instabili o in conflitto;

l'indagine è rivolta a tutti i comuni italiani e secondo i dati, sono in aumento sia i comuni che offrono prima accoglienza in strutture di pronto intervento con permanenza breve (da 30 a 51 amministrazioni nel 2008), sia i comuni che gestiscono i servizi nella fase di seconda accoglienza in comunità, case famiglia, e altro (da 30 a 46, per un totale di 3,841 minori assistiti);

l'indagine Anci rileva come quasi il 56 per cento del totale dei minori accolti in strutture di seconda accoglienza si trovi in Friuli Venezia Giulia, Lazio e Sicilia, la quale accoglie quasi il 29 per cento dei minori sul totale nazionale. In continuità con gli anni precedenti l'aumento più significativo è stato registrato al Sud (+134 per cento), seguito dal Centro (+20 per cento), ma dopo la Sicilia le regioni nelle quali si rileva un aumento significativo dei minori accolti sono la Toscana, Calabria, Sardegna, Basilicata, Puglia e Liguria, mentre al contrario le regioni Piemonte (-62,4 per cento), Lombardia (-47,7 per cento) ed Emilia Romagna (-28 per cento) censiscono una sostanziale riduzione nel numero dei minori inseriti in seconda accoglienza;

dal rapporto Italia dell'European Migration Network (Emn), su «Minori non accompagnati - rimpatri assistiti - richiedenti asilo» emerge che in Italia i minori stranieri non accompagnati, provenienti da 78 nazioni diverse, sono stati 7.797, di cui 4.828 segnalati nel corso dell'anno e 2.969 negli anni precedenti. Sempre secondo l'Emn la maggioranza dei minori proviene da Marocco (15,3 per cento), Egitto (13,7 per cento), Albania (12,5 per cento), Palestina, (9,5 per cento) e Afghanistan (8,5 per cento). Nei tre quarti dei casi hanno un'età compresa tra i 16 e i 17 anni (76,8 per cento). Mentre alla fine del terzo trimestre del 2009 la banca dati del Comitato per i minori stranieri registrava 6.587 ragazzi giunti da soli in Italia, di cui il 77 per cento non identificato;

purtroppo, però i dati non possono essere considerati esaustivi rispetto alla reale consistenza del fenomeno, dal momento che da una parte non sono compresi i minori richiedenti asilo e quelli vittime di tratta, dall'altra non si tiene conto di tutti quelli che non sono mai entrati in contatto con il sistema nazionale di accoglienza. Inoltre, dal 2007 non vengono registrati quelli provenienti dalla Romania, da anni uno dei principali punti di partenza dei flussi migratori alla volta dell'Italia. La questione dei minori richiedenti asilo - si legge ancora nel rapporto - risulta poi particolarmente delicata anche alla luce dell'elevato numero di ragazzi sbarcati nelle regioni meridionali e in particolare in Sicilia dove nell'isola di Lampedusa nel corso del 2008 sono sbarcati 2.326 minori, di cui 1.948 non accompagnati. Nell'anno 2007, invece, erano sbancati complessivamente 2.180 minori, di cui 1.700 non accompagnati. Mentre i minori approdati in Italia nel 2008 sono stati complessivamente 2.751, di cui 2.124 non accompagnati;

problema di rilievo è, inoltre, il fatto che pur rimanendo in una situazione di grave difficoltà personale, i minori, rischiano di diventare clandestini al compimento della maggiore età. Per il rilascio del permesso di soggiorno, infatti, sono necessarie una serie di condizioni che difficilmente il minore può soddisfare: il minore non accompagnato, infatti, deve essere sottoposto a tutela o affidamento, deve essere inserito da almeno due anni in un progetto di integrazione, avere la disponibilità di un alloggio, deve essere iscritto a un regolare corso di studio o svolgere un'attività lavorativa. Le condizioni devono essere soddisfatte tutte contemporaneamente;

per quanto riguarda gli adulti è stato calcolato che le loro rimesse superano il volume dell'aiuto pubblico allo sviluppo fornito dai Paesi ricchi ed eguagliano quello degli investimenti esteri. Solo dall'Italia, annualmente gli immigrati rimandano ai loro Paesi d'origine quasi 6 miliardi e mezzo di euro. Molti di loro vorrebbero tornare in patria, ma a differenza di quanto accade negli altri Paesi europei, in Italia soltanto chi ha un regolare permesso di soggiorno può usufruire del Fondo europeo per il rimpatrio. Gli altri Stati membri utilizzano invece il Fondo anche a beneficio di chi è sprovvisto del permesso di soggiorno, incoraggiandolo ad aprire attività produttive nella propria Nazione;


i firmatari del presente atto di indirizzo condividono i contenuti della risoluzione relativa ai minori stranieri non accompagnati (doc. XXIV-bis, n. 1), approvata dalla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza in data 21 aprile 2009, in concomitanza con lo svolgimento dell'indagine conoscitiva sulla medesima tematica;



ai sensi della legge 23 dicembre 1997, n, 451, istitutiva della citata Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, la Commissione formula osservazioni e proposte sugli effetti, sui limiti e sull'eventuale necessità di adeguamento della legislazione vigente in materia di infanzia e di adolescenza, in particolare per assicurarne la rispondenza alla normativa dell'Unione europea ed in riferimento ai diritti previsti dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989 e ratificata con legge 27 maggio 1991, n. 176;


dai dati dell'ultimo rapporto dell'Agenzia europea per i diritti fondamentali che verrà presentato a breve e che è stato condotto attraverso oltre 300 interviste faccia a faccia con i minori e altrettante con gli adulti responsabili della loro custodia in dodici Paesi membri dell'Unione europea, tra cui anche l'Italia, è emerso che oltre 15 mila minori stranieri extracomunitari non accompagnati hanno richiesto il riconoscimento della protezione internazionale nell'Unione europea nel solo anno 2009;


le rilevazioni effettuate sono allarmanti, l'Unhcr (United nations High Commissioner for Refugees) dichiara che arrivano continue denunce di maltrattamenti e discriminazioni su minori, e che essi, anche se non hanno commesso alcun reato, vivono sotto regime stretto di sorveglianza da parte dei loro tutori e in ambienti non adeguati. A volte manca un sufficiente grado di assistenza medica e l'accesso all'istruzione o alla formazione professionale;


la Commissione europea ha presentato, il 6 maggio 2010 a Bruxelles, un piano d'azione organico per affrontare il problema. In quella sede è stato varato un programma d'emergenza, che racchiude norme comuni sulla tutela e la rappresentanza legale, con lo scopo di garantire che le autorità competenti a decidere del futuro di questi bambini e ragazzi si pronuncino quanto prima, preferibilmente entro i sei mesi, in merito alle soluzioni da adottare;


gli Stati membri dovranno anzitutto rintracciare le famiglie e seguire il reinserimento del minore nella società d'origine, ma dovranno anche trovare soluzioni alternative, se ciò è nell'interesse superiore del minore, riconoscendo eventualmente lo status della protezione internazionale o provvedendo al reinsediamento nell'Unione europea;


è importante ai fini del confronto internazionale, rilevare i numeri del fenomeno. Secondo Eurostat, nel 2009 hanno fatto domanda di asilo in 22 Stati membri (escludendo la Repubblica Ceca, la Danimarca, la Francia, la Polonia e la Romania) ben 10.960 minori non accompagnati, il che significherebbe un aumento del 13 per cento rispetto al 2008 quando le domande erano state 9.695. Stime dunque al ribasso rispetto al dossier che sarà pubblicato nel mese di luglio 2010;


i minori non accompagnati approdano nel territorio europeo per ragioni molteplici: fuggono da guerre e conflitti, povertà e catastrofi naturali, discriminazioni e persecuzioni; a spingerli sono le famiglie stesse che sperano per loro in una vita migliore o in un aiuto una volta rientrati in patria, oppure li inviano presso familiari che già si trovano nell'Unione; altri sono vittime della tratta di esseri umani. In sostanza, il nuovo piano d'azione propone un approccio basato su tre linee guida: prevenzione della tratta e della migrazione a rischio, accoglienza e garanzie procedurali nell'Unione europea ma soprattutto la ricerca di soluzioni durature;


nel 4o rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia 2007-2008, il comitato per i minori stranieri raccomanda tra gli altri impegni: di incrementare gli sforzi per creare sufficienti centri speciali di accoglienza per minori non accompagnati, con particolare attenzione per quelli che sono stati vittime di traffico e/o sfruttamento sessuale; di assicurare che la permanenza in questi centri sia più breve possibile e che l'accesso all'istruzione e alla sanità siano garantiti durante e dopo la permanenza nei centri di accoglienza; di assicurare che sia previsto il rimpatrio assistito, quando ciò è nel superiore interesse del bambino, e che sia garantita a questi stessi bambini l'assistenza per tutto il periodo successivo,

impegna il Governo:


ad adottare con urgenza ogni utile iniziativa, anche normativa, in grado di migliorare la condizione dei minori stranieri non accompagnati nel nostro Paese, operando in armonia con i princìpi della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza richiamati in premessa, nonché con la normativa dell'Unione europea e con le indicazioni del Consiglio d'Europa in materia;


ad attuare tempestivamente il rafforzamento della protezione dei minori stranieri, nonché provvedimenti in linea con la Carta europea dei diritti fondamentali e con la Convenzione sui diritti del fanciullo, con particolare riguardo a quelli non accompagnati che sono spesso le prime vittime dell'immigrazione clandestina;


ad avviare una strategia di intervento sul tema, in un'ottica di collaborazione tra amministrazione centrale ed enti locali, affrontando alcuni aspetti che hanno importanti ripercussioni sulle caratteristiche che il fenomeno assume in Italia, come l'accertamento dell'età e della nazionalità, l'identificazione, le indagini familiari, il rafforzamento delle capacità operative delle aree di ingresso;


a dare con urgenza concreta attuazione alle raccomandazioni che costituiscono le conclusioni del 4o rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione ONU in Italia 2007-2008.



(1-00394)
«Capitanio Santolini, Vietti, Delfino, Nunzio Francesco Testa, Compagnon, Tassone, Volontè, Naro, Ciccanti, Rao, De Poli, Ruvolo».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

accesso all'istruzione

aiuto di Stato

attrezzatura sociale

carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea

diritti del bambino

diritto di soggiorno

fanciullo

minore eta' civile

protezione dell'infanzia

traffico illecito