ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00366

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 320 del 12/05/2010
Abbinamenti
Atto 1/00385 abbinato in data 14/06/2010
Atto 1/00386 abbinato in data 14/06/2010
Atto 1/00387 abbinato in data 14/06/2010
Atto 1/00388 abbinato in data 14/06/2010
Atto 1/00389 abbinato in data 14/06/2010
Atto 1/00390 abbinato in data 14/06/2010
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/05/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
PEPE MARIO (PD) PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2010
LAGANA' FORTUGNO MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 14/06/2010


Stato iter:
15/06/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/06/2010
Resoconto ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/06/2010
Resoconto TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 15/06/2010
Resoconto BUONFIGLIO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 15/06/2010
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Resoconto MOSELLA DONATO RENATO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI
Resoconto COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO
Resoconto NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA
Resoconto OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BECCALOSSI VIVIANA POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 14/06/2010

ATTO MODIFICATO IL 14/06/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/06/2010

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 14/06/2010

DISCUSSIONE IL 14/06/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/06/2010

NON ACCOLTO IL 15/06/2010

PARERE GOVERNO IL 15/06/2010

DISCUSSIONE IL 15/06/2010

RESPINTO IL 15/06/2010

CONCLUSO IL 15/06/2010

Atto Camera

Mozione 1-00366
presentata da
NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO
testo di
mercoledì 12 maggio 2010, seduta n.320

La Camera,
premesso che:
la recessione economica in Italia ha causato una perdita del prodotto interno lordo del 5 per cento e non sembra essersi arrestata, visto che il quarto trimestre del 2009 si è chiuso con un altro segno negativo;
l'agricoltura è stata pesantemente interessata dalla crisi, con quattro effetti principali: diminuzione dei prezzi agricoli e del fatturato delle imprese, peggioramento del margine di filiera, allargamento della forbice tra prezzi al consumo e prezzi agricoli alla produzione e diminuzione dei redditi;
valore aggiunto del settore è diminuito del 5 per cento, frutto di una contrazione della produzione agricola e di una riduzione dei prezzi all'origine, a fronte di una riduzione meno marcata dei costi dei mezzi produttivi;
il settore del frumento è in forte contrazione, sia sul fronte dei prezzi sia su quello delle produzioni, per effetto dei minori investimenti;
tra le altre produzioni mediterranee, consistenti flessioni dei listini si sono registrate per il vino, la frutta e l'olio, che segna anche un calo accentuato in termini di produzione;
i prezzi agricoli sono diminuiti del 16,3 per cento nel 2008 e del 6,1 per cento nel 2009, con punte del 200 per cento per il grano duro;
la diminuzione dei prezzi agricoli, del fatturato e dei redditi è stata aggravata dallo sgonfiamento della «bolla» agricola del 2008 e la crisi economica ha appesantito la situazione economica delle imprese agricole;
la diminuzione dei prezzi nel 2009 è stata causata anche da fattori strutturali, indipendenti dalla crisi; ad esempio, nel settore vitivinicolo lo squilibrio tra domanda e offerta persiste da anni. A ciò si aggiunge una crescente competizione a livello europeo e mondiale, frutto della liberalizzazione degli scambi e della diminuzione dei costi di trasporto, che hanno avuto un ruolo considerevole nella diminuzione dei prezzi agricoli;
margine di filiera, cioè della differenza tra i prezzi al consumo e quelli all'azienda, è aumentato del 13,9 per cento per l'insieme dei prodotti agricoli, con punte del 60,1 per cento per cereali e derivati, del 27,2 per cento per frutta ed agrumi e del 25,7 per cento per vini e spumanti, mentre gli aumenti sono generalmente più contenuti per i comparti zootecnici;
il reddito agricolo reale per lavoratore (dati Eurostat) ha subito una notevole diminuzione: nel 2009 si è contratto di oltre un quarto (-25,3 per cento) rispetto al 2008, anno in cui invece era cresciuto, seppur di poco. La contrazione dei redditi in Italia è più del doppio di quella media europea (-12,2 per cento);
la situazione del credito in agricoltura è peggiorata: il tasso di crescita tendenziale del credito nel settore agricolo si è più che dimezzato, passando dal 5,9 per cento del 2007 al 2,7 per cento dei primi nove mesi del 2009;
la crisi ha colpito tutta l'agricoltura, ma, in particolare, i settori cerealicolo, oleicolo, frutticolo, lattiero-caseario, tabacchicolo, bieticolo-saccarifero e della pesca;
la situazione di difficoltà delle imprese è generalizzata in tutta l'Italia, ma colpisce più pesantemente il Sud Italia, dove si concentrano i settori più colpiti dalla diminuzione dei prezzi: grano duro, vino, ortofrutta, olio di oliva;
l'agricoltura italiana necessita di politiche strutturali e di imprese che facciano scelte strategiche e coraggiose, in grado di rilanciare la competitività e la produttività del comparto con scelte imprenditoriali basate su nuove strategie che mettano al centro la ricerca e l'innovazione;
l'agricoltura oggi ha bisogno di un approccio multifunzionale e intersettoriale che tenga conto delle interconnessioni che esistono con la tutela dell'ambiente e la salvaguardia del territorio, con la sicurezza alimentare e la tutela della salute dei cittadini;
il settore agroalimentare del nostro Paese sta sperimentando, in modo sempre più pervasivo, la presenza di fenomeni di illegalità e di criminalità, che alterano la libera e leale competizione tra le imprese del settore e determinano forme di lavoro irregolari, spesso gestite da organizzazioni malavitose; tale situazione, particolarmente grave nelle regioni meridionali, si manifesta con pesanti elementi di condizionamento dell'attività economica, del controllo delle filiere di produzione e di commercializzazione dei prodotti agroalimentari;
è iniziato in sede comunitaria il processo di revisione della politica agricola comune, che avrà delle ripercussioni sul sistema agroalimentare italiano: è necessario che il Parlamento avvii al più presto una comune riflessione, al fine di creare le condizioni per tutelare l'agricoltura italiana, per rilanciare il settore agroalimentare e per accompagnare le imprese in un percorso di innovazione che favorisca il ricambio generazionale e incrementi la redditività delle aziende agricole;
il Governo ha scelto una linea minimalista per intervenire sulla crisi, senza una vera politica anticiclica, lasciando andare naturalmente il corso delle cose, senza correzioni rilevanti dal punto di vista delle tendenze che si stanno manifestando;
secondo i firmatari del presente atto di indirizzo, il Governo non ha adottato alcun provvedimento per contrastare la crisi del settore agricolo, mancando una strategia di politica agraria e di indirizzi per l'imprenditoria agricola; non solo, il Governo manifesta continue difficoltà a mantenere gli impegni consolidati di finanza pubblica per l'agricoltura, come documentano le incertezze generate sul fondo di solidarietà nazionale, sugli sgravi degli oneri sociali per i territori svantaggiati e di montagna e sugli interventi programmati nel settore bieticolo-saccarifero;
il fondo di solidarietà nazionale è rimasto senza risorse pubbliche per tutto il 2009, con grave incertezza per le imprese agricole; gli stanziamenti triennali previsti dalla legge finanziaria per il 2010, ampiamente propagandati dal Governo, dovranno servire a coprire la totale assenza di risorse del 2009 e saranno, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, del tutto insufficienti a soddisfare i fabbisogni del triennio 2010-2012; infatti, a fronte di un fabbisogno annuo di circa 230 milioni di euro, lo stanziamento ammonta a 165 milioni di euro per il 2010 e di 131 milioni di euro per il 2011 e il 2012;
nel settore bieticolo-saccarifero non sono stati mantenuti gli impegni del Governo relativamente agli aiuti nazionali al settore derivanti dall'attuazione dell'organizzazione comune di mercato dello zucchero e, ad oggi, al settore mancano 65 milioni di euro per finanziare le ultime due campagne produttive;
l'applicazione nazionale dell'health check della politica agricola comune, in particolare l'articolo 68 del regolamento (CE) n. 73/2009, è stata attuata in totale assenza di un quadro strategico, con dieci tipologie di misure e una distribuzione a pioggia delle risorse; l'articolo 68 andrà ad erogare pagamenti esigui, con grandi difficoltà burocratiche per le imprese, per Agea e gli organismi pagatori; inoltre, il Governo è stato costretto a modificare l'applicazione dell'articolo 68 a febbraio 2010, quando gli agricoltori avevano già operato le scelte colturali, creando ulteriori difficoltà alle imprese agricole;
nel settore lattiero-caseario, sempre ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, il Governo si è limitato ad interventi ad personam, con una distribuzione dell'aumento di quote-latte ai produttori «irregolari», anziché alle imprese più virtuose, determinandone la caduta del prezzo; alcuni provvedimenti, in attuazione del decreto-legge n. 5 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 33 del 2009, non hanno trovato concreta applicazione, a cominciare dalla conclusione dell'iter delle istanze di rateizzazione;
nel settore lattiero-caseario il Governo non ha adottato alcuna politica di contrasto alla crisi, ad eccezione della distribuzione a pioggia di 23 milioni di euro messi a disposizione dall'Unione europea, che andrà ad erogare ai produttori di latte un contributo insignificante di 0,002 euro per chilo, a dimostrazione della mancanza di un disegno strategico e dell'incapacità di andare oltre ad una politica, che, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, appare esclusivamente «populista»;
nel settore suinicolo il Governo non ha adottato alcuna iniziativa per fronteggiare la crisi dei prezzi;
nel settore cerealicolo il Governo non ha adottato alcuna iniziativa a fronte del crollo dei prezzi, soprattutto nel grano duro, settore che ha toccato il minimo storico dei prezzi, addirittura al di sotto del prezzo del grano tenero;
nel settore tabacchicolo il Governo non è riuscito ad ottenere dalla Commissione europea quanto aveva promesso in merito alla misura agroambientale, lasciando il settore nella totale incertezza; la campagna 2010 del tabacco si apre con il rischio del totale smantellamento della filiera;
nel settore ortofrutticolo il Governo non è intervento per contrastare la caduta dei prezzi alla produzione: nessun intervento è stato posto in essere per ottenere dalla Commissione europea misure di gestione della crisi di mercato;
nel settore vitivinicolo il Governo mostra, sempre ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, l'assenza di qualsiasi politica strategica di contrasto al calo dei consumi, alle difficoltà nelle esportazioni e allo squilibrio strutturale tra domanda e offerta, ad eccezione della mera applicazione degli strumenti messi a disposizione dell'organizzazione comune di mercato del vino; in molte zone d'Italia le cooperative vitivinicole sono sull'orlo del fallimento e non remunerano le uve conferite dai soci;
negli altri settori il Governo si è limitato ad attuare le decisioni comunitarie, con grande enfasi propagandistica, ma senza una strategia che possa contribuire a contrastare la crisi;
a tutt'oggi manca un disegno organico di rilancio e sviluppo del settore agroindustriale, a differenza degli altri Paesi europei, in particolare la Francia, la Spagna e la Germania, che hanno predisposto una pianificazione strategica nazionale e hanno stanziato ingenti risorse per sostenere il settore agricolo;
il Governo continua ad ignorare il settore agricolo anche nella manovra presentata con il decreto-legge n. 78 del 2010, che non dispone nessuna misura di sviluppo per il comparto, prevedendo solo riduzioni di spesa;
tali carenze sono ancora più pesanti alla luce della grave emergenza che sta vivendo il comparto della pesca, che la normativa europea inchioda al rispetto di nuove e più rigide regole; se tale processo non sarà adeguatamente governato, guidando il settore verso nuove modalità di gestione dell'attività produttiva e definendo un nuovo ruolo delle imprese ittiche nella filiera, i contraccolpi socioeconomici e occupazionali derivanti da tale cambiamento saranno devastanti,
impegna il Governo:
ad adottare, nell'immediato, un pacchetto di politiche di intervento pubbliche per l'agricoltura e l'agroalimentare, finalizzate ad assicurare un nuovo quadro di regole condiviso che consenta a tutti gli agenti della filiera agroindustriale di operare in maniera competitiva, attraverso:
a) il potenziamento dei controlli per il miglioramento del funzionamento dei mercati e una maggiore trasparenza, sanzionando gli abusi di posizione dominante, al fine di evitare posizioni speculative, a partire da un deciso intervento del Governo, come avvenuto in Francia con l'autorevole mediazione del Presidente della Repubblica francese, finalizzato alla definizione di un patto interprofessionale che coinvolga per intero le filiere agroalimentari, al fine di stabilizzare i rapporti dal produttore alla grande distribuzione organizzata, sulla base della proposta approvata dalla Conferenza Stato-regioni per fronteggiare la crisi dei prezzi della frutta fresca;
b) la previsione, con la massima urgenza, di un piano di gestione per il settore della pesca che consenta alle imprese ed agli operatori del comparto di far fronte ai nuovi obblighi comunitari, tutelando allo stesso tempo le specificità e le tradizioni del nostro Paese attraverso investimenti mirati per piani di ristrutturazione, l'ammodernamento delle flotte, l'organizzazione di piani di gestione locale, la diversificazione delle attività e la concessione di ammortizzatori sociali anche agli imbarcati a seguito delle misure relative al fermo pesca;
c) l'adozione di aiuti di Stato, recentemente autorizzati dall'Unione europea, fino a 15.000 euro per impresa agricola, per sostenere le imprese agricole maggiormente colpite dalla crisi economica in agricoltura;
d) iniziative volte alla proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali per le aziende che operano in territori svantaggiati e di montagna e dell'«accisa zero» sul gasolio per tutte le imprese e non solo per le serre, allo scopo di garantire una riduzione dei costi;
e) il credito d'imposta per nuovi investimenti produttivi in agricoltura a tutto il territorio nazionale, con priorità agli investimenti che mirano all'aggregazione ed alla concentrazione dell'offerta ed alla stipula di accordi interprofessionali;
f) l'individuazione immediata delle risorse necessarie alla sopravvivenza dei settori bieticolo-saccarifero e tabacchicolo;
g) una modifica urgente delle misure di gestione e di prevenzione delle crisi nel settore europeo degli ortofrutticoli, al fine di rendere più flessibili gli interventi, anche attraverso un adeguamento dei prezzi di ritiro dei prodotti, senza che ciò comporti un aumento dei costi;
h) un programma speciale per affrontare lo squilibrio di mercato nel settore vitivinicolo, per promuovere il consumo responsabile di vino, per contrastare la crisi delle imprese viticole con aiuti di Stato e per stimolare la riorganizzazione delle imprese cooperative di trasformazione;
i) l'attivazione in Europa del processo negoziale necessario per individuare, così come accaduto per la crisi del settore lattiero nell'autunno 2009 sotto la spinta dei Paesi del Nord Europa, un pacchetto di misure e aiuti a sostegno delle produzioni mediterranee (frumento, olio, ortofrutta) fortemente colpite dalla crisi economica;
l) l'adozione immediata di tutti i provvedimenti attuativi a sostegno dei produttori lattiero-caseari previsti dall'articolo 8-septies (disposizioni finanziarie) del decreto-legge n. 5 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 33 del 2009, ossia:
1) l'istituzione di un apposito conto di tesoreria destinato anche ad interventi nel settore lattiero-caseario, rivolti alle operazioni di ristrutturazione del debito e all'accesso al credito;
2) l'emanazione del decreto del ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali recante criteri e modalità per l'utilizzo delle risorse precedenti;
3) l'emanazione del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze per l'assegnazione dei 45 milioni di euro a favore dei produttori che hanno acquistato quote latte successivamente al periodo di applicazione della legge n. 119 del 2003;
m) l'adozione di un provvedimento che abbia l'obiettivo di rendere trasparente il mercato dei prodotti suinicoli mediante l'etichettatura all'origine per contrastare la concorrenza sleale che oggi determina una grave crisi del settore;
n) un programma di sostegno al processo di internazionalizzazione delle imprese agroalimentari italiane per migliorare la loro capacità di inserimento nei mercati esteri, attraverso nuove partnership commerciali, nuove relazioni bilaterali, assetti societari volti al radicamento e al controllo del prodotto italiano sui mercati esteri;
o) l'accesso al credito e la ristrutturazione finanziaria delle imprese agricole con la trasformazione del debito con gli istituti bancari dal breve a medio e lungo termine e con agevolazioni sui finanziamenti destinati alla trasformazione di esposizioni debitorie contratte con istituti di credito con l'assistenza del fondo riassicurativo presso l'Ismea, per una seria ed efficace politica del credito, che consenta di utilizzare tale strumento come antidoto contro necessità di tipo congiunturale e per fronteggiare la volatilità dei prezzi;
p) una maggiore efficienza dei sistemi di certificazione, etichettatura e controllo della qualità e dell'origine dei prodotti;
q) opportune iniziative normative per il ripristino dello stanziamento del fondo di solidarietà nazionale, al livello di 230 milioni di euro annui, allo stesso livello di quello degli anni 2006-2008;
r) la creazione di un quadro istituzionale che consenta lo sviluppo di un sistema efficiente ed efficace di assicurazione dell'impresa contro i rischi economici e ambientali;
s) una maggiore efficienza e razionalizzazione delle istituzioni della pubblica amministrazione e degli enti collegati al ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, in particolare di Buonitalia per la promozione delle produzioni nazionali nel mondo, del Centro di ricerca agroalimentare (Cra), da lungo tempo in attesa di un effettivo rilancio, e di Agea, per velocizzare e anticipare i pagamenti dei fondi europei (politica agricola comune, programma di sviluppo rurale ed altri), nonché un significativo snellimento degli adempimenti burocratici a carico delle aziende;
t) la realizzazione di una politica nazionale che, nell'ambito del piano nazionale d'azione sulle energie rinnovabili, fornisca regole, condizioni e tempi certi per lo sviluppo delle risorse di biomassa, l'applicazione di dispositivi per la sostenibilità di biocarburanti e delle filiere di biometano, anche nell'ottica di incrementare le fonti di reddito degli agricoltori, facendo sì che l'insieme delle energie alternative realizzabili sul territorio aperto tenga conto della compatibilità e della salvaguardia del sistema agricolo nazionale e che il reddito derivante da tali attività sia inteso prevalentemente ad integrazione e non a sostituzione delle attività agricole.
(1-00366) «Oliverio, Zucchi, Agostini, Brandolini, Marco Carra, Cenni, Cuomo, Dal Moro, Fiorio, Marrocu, Mario Pepe (PD), Sani, Servodio, Trappolino, Boccia, Laganà Fortugno».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

industria agroalimentare

politica agricola

politica agricola comune

prezzo agricolo

reddito dell'azienda agricola