ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00272

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 245 del 12/11/2009
Abbinamenti
Atto 1/00264 abbinato in data 13/11/2009
Atto 1/00270 abbinato in data 13/11/2009
Atto 1/00273 abbinato in data 13/11/2009
Atto 1/00278 abbinato in data 25/11/2009
Atto 1/00290 abbinato in data 25/11/2009
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/11/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
MARGIOTTA SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
ESPOSITO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
MASTROMAURO MARGHERITA ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
COLANINNO MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
FADDA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
FRONER LAURA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
MARCHIONI ELISA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
PORTAS GIACOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
SCARPETTI LIDO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
TESTA FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
ZUNINO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
GENTILONI SILVERI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
MOSCA ALESSIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
RUSSO ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
RIGONI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
DE BIASI EMILIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
PICCOLO SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 12/11/2009
PES CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
DE PASQUALE ROSA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
CONCIA ANNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
LARATTA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
MOGHERINI REBESANI FEDERICA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
GRAZIANO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
CASTAGNETTI PIERLUIGI PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2009
FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 13/11/2009
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 24/11/2009


Stato iter:
25/11/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/11/2009
Resoconto MARGIOTTA SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 13/11/2009

DISCUSSIONE IL 13/11/2009

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/11/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/11/2009

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 24/11/2009

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/11/2009

RITIRATO IL 25/11/2009

CONCLUSO IL 25/11/2009

Atto Camera

Mozione 1-00272
presentata da
ERMETE REALACCI
testo di
giovedì 12 novembre 2009, seduta n.245

La Camera,
premesso che:
dal 7 al 18 dicembre 2009 la comunità internazionale si riunisce a Copenhagen, con l'obiettivo di raggiungere un nuovo accordo globale sul clima e di procedere così nel percorso di lotta ai cambiamenti climatici, avviato con il Protocollo di Kyoto;
la sfida posta all'umanità dai mutamenti climatici prodotti dall'uomo ha caratteristiche assolutamente inedite e attraversa l'insieme delle scelte e delle politiche. L'attuazione degli impegni connessi agli accordi internazionali rappresenta una sfida vitale, in cui le istituzioni politiche sono chiamate a dare prova di lungimiranza ed efficacia. Si tratta, al tempo stesso, di sfide che chiamano ad una collaborazione serrata tutte le istituzioni pubbliche ai vari livelli, ma anche le forze economiche, sociali e culturali;
la conferenza sul clima di Copenhagen sarà un appuntamento cruciale per la definizione di nuovi obiettivi per la riduzione dei gas a effetto serra. Nel lungo termine l'unico obiettivo che può garantire una certa sicurezza al pianeta è quello di un taglio dell'80 per cento entro il 2050 dei gas serra. Ma è nel breve periodo che si gioca la battaglia più importante: nel 2020 le emissioni che alterano il clima dovranno essere state già considerevolmente diminuite. E necessario un coinvolgimento globale che veda impegnati in questo processo anche i Paesi emergenti, ma è in ragione della loro maggiore responsabilità storica sull'effetto serra che i Paesi industrializzati sono chiamati ad agire per primi come capifila di un processo virtuoso;
il ruolo svolto in questi anni dall'Europa è stato determinante per porre la questione climatica al centro del dibattito internazionale, assumendo la leadership in questo campo e dando concreta attuazione al preambolo della Costituzione, laddove si parla dell'Europa come «spazio privilegiato della speranza umana»;
nello specifico con l'approvazione nel 2008 del cosiddetto «pacchetto clima» del «20-20-20», l'Unione europea si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 20 per cento entro il 2020, a soddisfare il 20 per cento del fabbisogno energetico utilizzando energie rinnovabili e migliorare del 20 per cento l'efficienza energetica. Una «rivoluzione energetica» indispensabile nella lotta ai cambiamenti climatici, ma è che anche una grande frontiera di innovazione tecnologica, di competizione economica, di industrializzazione;
questa sfida è stata assunta con convinzione dai principali leader europei, che indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza, si sono posti obiettivi in alcuni casi ancora più avanzati di quelli unilateralmente assunti dall'Unione europea;
con il cambio di amministrazione negli Stati Uniti d'America la battaglia ai mutamenti climatici può contare su un nuovo ed indispensabile protagonista e, anche se il passaggio non sarà né semplice né immediato, la svolta annunciata dal Presidente Obama sui temi ambientali è un decisivo cambio di rotta rispetto all'amministrazione Bush. Basta ricordare l'impegno, più volte ribadito, di affrancare entro dieci anni l'America dal petrolio arabo, lanciando un massiccio piano di investimenti per 150 miliardi di dollari in risparmio energetico e fonti rinnovabili, con la creazione di 5 milioni di posti di lavoro;
la crisi economica e finanziaria che si è abbattuta sul sistema globale richiede un'assunzione forte di responsabilità circa le politiche da mettere in atto per difendere e rilanciare l'economia dei Paesi e, soprattutto, per individuare possibili misure su cui costruire solidi modelli di riferimento di carattere sociale, economico e finanziario, strettamente connessi alla vita reale ed all'ambiente che ci circonda. In questo quadro è forte la convinzione che, per la natura della crisi, il miglior investimento che si può fare per contrastare la recessione e rilanciare lo sviluppo sia puntare sulla modernizzazione ecologica dell'economia;
l'esigenza di contrastare i mutamenti climatici, quindi, non va vista solo come un problema, ma anche come una straordinaria prospettiva di sviluppo e di progresso. Proprio partendo dagli obiettivi e dai vincoli in materia di politiche energetiche e climatiche, è possibile trovare nuovo slancio economico, industriale, tecnologico: nell'incremento di ricerca e sviluppo, nella diffusione di prodotti e di processi produttivi innovativi ed efficienti, nella creazione di nuova occupazione qualificata, in una forte spinta all'esportazione di processi e prodotti ecoefficienti, nella modernizzazione dei sistemi di mobilità e delle tecnologie per l'edilizia;
l'Italia, nonostante i ritardi accumulati sui target fissati dagli accordi internazionali, ha forse più di altri Paesi le caratteristiche per trovare in questa sfida una delle chiavi per uscire dalla crisi e rilanciare economia. Così le politiche per combattere l'aumento dell'effetto possono trasformarsi in un'occasione per rinnovare la nostra società e la nostra economia. Per investire in innovazione, ricerca e conoscenza, utilizzando anche la vitalità del nostro sistema di piccole e medie imprese, favorendo la naturale propensione del nostro Paese ad un'economia che punti più sulla qualità che sulla quantità dei prodotti;
questo processo in Italia è trasversale a vari settori economici: dall'edilizia di qualità, dove il nostro Paese ha già sperimentato misure interessanti, come il credito di imposta del 55 per cento per le ristrutturazioni nel segno dell'efficienza energetica, al settore dei trasporti e della mobilità sostenibile, al riciclo dei rifiuti, che già oggi consente un risparmio pari a 15 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e si stima che per il 2020 potrebbe ulteriormente abbattere del 18 per cento l'obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e far scendere i consumi energetici di 5 milioni di euro, pari al 32 per cento dell'obiettivo nazionale di efficienza energetica al 2020,
impegna il Governo:

in occasione della conferenza sul clima di Copenhagen, a porre l'Italia all'avanguardia dello sforzo europeo, assumendo le politiche per combattere i mutamenti climatici come motore di un nuovo ciclo economico, energetico e ambientale virtuoso, capace di coinvolgere tutti i soggetti interessati, imprenditori, cittadini, amministrazioni;
a mettere in atto una strategia coordinata di investimenti pubblici e privati, sostenuta da politiche industriali, agricole e fiscali che orientino le produzioni ed i consumi verso lo sviluppo ecologicamente sostenibile, al fine di rilanciare l'economia, creare nuove imprese e nuovi posti di lavoro.
(1-00272) «Realacci, Mariani, Margiotta, Lulli, Braga, Bocci, Bratti, Esposito, Ginoble, Iannuzzi, Martella, Marantelli, Mastromauro, Morassut, Motta, Viola, Zamparutti, Benamati, Colaninno, Fadda, Froner, Marchioni, Peluffo, Portas, Quartiani, Sanga, Scarpetti, Federico Testa, Vico, Zunino, Franceschini, Gentiloni Silveri, Mosca, Antonino Russo, Rigoni, Verini, Rubinato, Narducci, De Biasi, Piccolo, Gnecchi, Ghizzoni, Paladini, Pes, Brandolini, De Pasquale, Marchi, Cenni, Sarubbi, Concia, Mattesini, Laratta, Mogherini Rebesani, Graziano, Castagnetti, Fedi, Marco Carra».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

gas a effetto serra

inquinamento stratosferico

lotta contro l'inquinamento

politica ambientale

protezione dell'ambiente

questione internazionale

recessione economica

rendimento energetico

riduzione delle emissioni gassose

sviluppo sostenibile