DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/09/2009
DISCUSSIONE IL 21/09/2009
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 21/09/2009
IN PARTE ACCOLTO IL 23/09/2009
PARERE GOVERNO IL 23/09/2009
DISCUSSIONE IL 23/09/2009
VOTATO PER PARTI IL 23/09/2009
IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 23/09/2009
CONCLUSO IL 23/09/2009
Atto Camera
Mozione 1-00237
presentata da
LUISA CAPITANIO SANTOLINI
testo di
lunedì 21 settembre 2009, seduta n.217
La Camera,
premesso che:
le modifiche, gli aggiustamenti e le correzioni operate in continuo dal Governo, senza un disegno strategico di sviluppo del sistema educativo, hanno inciso negativamente sugli apprendimenti degli alunni, hanno disorientato il corpo docente e allarmato le famiglie, che vengono private dei supporti necessari per l'istruzione dei propri figli;
la massiccia ed indiscriminata riduzione del personale reca, a partire dal presente anno scolastico 2009-2010, effetti gravi e destabilizzanti, sia sulla qualità del progetto educativo da assicurare in modo uguale a tutti gli utenti, sia sul funzionamento dell'amministrazione e degli istituti che sono in forte sofferenza a causa della disattivazione di numerose sezioni di scuola per l'infanzia, della scomparsa del tempo pieno, surrogata in alcuni casi dal doposcuola, dell'accorpamento di plessi e classi, abolendo nei piccoli centri il servizio scolastico, della riduzione del monte ore con ricadute deleterie sugli insegnamenti disciplinari, dell'eliminazione del gruppo docente e delle compresenze, penalizzando così gli alunni più deboli;
i tagli del personale docente ed ata nella misura abnorme di circa 130 mila unità previsti per il prossimo triennio, ai sensi del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e della legge di assestamento di bilancio 2009, nonostante le rassicurazioni del Governo, producono delle conseguenze preoccupanti, quali la scopertura di molti posti lasciati liberi a seguito dei pensionamenti, il blocco delle graduatorie permanenti, infoltite di più di 300 mila docenti, e il licenziamento di molti docenti che sino ad oggi hanno usufruito di un contratto annuale;
le nomine a tempo determinato di 8 mila docenti e di 8 mila ata è inferiore al fabbisogno di personale, anche dopo la decurtazione degli organici;
la conferma prefigurata di 26 mila docenti con contratto a tempo determinato è assai inferiore rispetto ai 131 mila che nell'anno decorso hanno sottoscritto lo stesso contratto;
la soluzione prospettata con le cosiddette «graduatorie di disponibilità», con l'offerta di «supplenze brevi» e con l'erogazione di una «indennità di disoccupazione» per coloro che perdono il posto di lavoro è del tutto insufficiente e per alcuni aspetti nociva, in quanto umiliante e discriminante;
la patologia del precariato, oltre agli esiti deleteri sull'organizzazione strutturale e funzionale dell'assetto del sistema educativo, genera un sentimento di sofferenza, di delusione e di rabbia nei docenti, dovuto alla provvisorietà del rapporto di lavoro, all'insicurezza in ordine alla carriera, all'evanescenza della prospettiva di vita;
impegna il Governo:
a rivedere la politica di restrizione della spesa nel settore strategico della scuola (i cui parametri economico-finanziari sono già inferiori rispetto alla media di quelli dell'Ocse e di quelli dei Paesi dell'Unione europea) e a reperire ulteriori risorse aggiuntive da destinare alla formazione dei docenti (iniziale e permanente), all'incremento degli stipendi e al potenziamento dell'attività didattica;
a introdurre significativi correttivi delle norme vigenti relative ai risparmi, alle limitazioni e ai contenimenti, per procedere, poi, alla predisposizione di un piano organico finalizzato all'immissione in ruolo del personale precario (il quale nel passato abbia goduto di un contratto a tempo determinato o che comunque sia inserito nelle graduatorie permanenti a esaurimento), mediante la «ripulitura» ed il «congelamento» delle medesime e uno scaglionamento annuale, volto a coprire il 50 per cento dei posti, che si rendono disponibili;
ad adottare iniziative per attribuire l'indennità di disoccupazione anche ai precari a cui non verrà rinnovato il contratto e che, comunque, hanno insegnato per almeno 180 giorni nell'anno scolastico 2008-2009;
a prevedere un aumento degli organici del personale ata ed il mantenimento, da parte delle regioni, di criteri di intervento e di applicazione unitari e discussi in sede di Conferenza Stato-regioni.
(1-00237)
«Capitanio Santolini, Ciocchetti, Vietti, Compagnon, Ciccanti, Naro, Volontè».