ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00209

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 201 del 13/07/2009
Abbinamenti
Atto 1/00140 abbinato in data 13/07/2009
Atto 1/00210 abbinato in data 13/07/2009
Atto 1/00215 abbinato in data 13/07/2009
Firmatari
Primo firmatario: PIANETTA ENRICO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 10/07/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DOZZO GIANPAOLO LEGA NORD PADANIA 10/07/2009
LOMBARDO ANGELO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER L'AUTONOMIA 10/07/2009
BONIVER MARGHERITA POPOLO DELLA LIBERTA' 10/07/2009
ANTONIONE ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 10/07/2009
FARINA RENATO POPOLO DELLA LIBERTA' 10/07/2009
BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA' 10/07/2009


Stato iter:
14/07/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/07/2009
Resoconto PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 13/07/2009
Resoconto SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
PARERE GOVERNO 14/07/2009
Resoconto SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 14/07/2009
Resoconto VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto DOZZO GIANPAOLO LEGA NORD PADANIA
Resoconto MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BONIVER MARGHERITA POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/07/2009

DISCUSSIONE IL 13/07/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/07/2009

ACCOLTO IL 14/07/2009

PARERE GOVERNO IL 14/07/2009

DISCUSSIONE IL 14/07/2009

APPROVATO IL 14/07/2009

CONCLUSO IL 14/07/2009

Atto Camera

Mozione 1-00209
presentata da
ENRICO PIANETTA
testo di
lunedì 13 luglio 2009, seduta n.201

La Camera,

premesso che:

la crisi che coinvolge la Somalia è al centro dell'interesse del nostro Paese e della comunità internazionale perché si garantisca una soluzione durevole e pacifica in quel Paese dilaniato da molti anni da guerre. Infatti, a partire dalla caduta di Siad Barre (1991), la Somalia si è venuta a trovare in una situazione di progressivo caos e di isolamento internazionale, in quanto, da un lato, è rimasta priva di un Governo centrale e preda di una deriva localistica e, dall'altro, non è stata più sostenuta dalla comunità internazionale;

l'attenzione verso la crisi somala si è tradotta in una serie di importanti documenti, tra cui le conclusioni adottate nell'ultimo Consiglio dell'Unione europea sugli affari generali e le relazioni esterne e la risoluzione n. 1872 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Buoni sono anche i risultati raggiunti dalla Conferenza internazionale di Bruxelles a supporto del settore di sicurezza in Somalia ed il terzo incontro del Gruppo di contatto sulla pirateria, svoltosi a New York il 29 maggio 2009;

il nostro Paese, negli ultimi tre anni, ha erogato notevoli risorse economiche per gli aiuti allo sviluppo, la stabilizzazione del Paese somalo e le riforme, nonostante gli obblighi imposti dal deterioramento della situazione di sicurezza. La Somalia è, infatti, una priorità per la nostra cooperazione allo sviluppo. Negli ultimi tre anni sono stati erogati oltre 30 milioni di euro ed il nostro Paese sta considerando l'ipotesi di un ulteriore rafforzamento dell'impegno per accompagnare il processo di pace con obiettivi definiti;

i fenomeni della pirateria che rendono quanto mai insicura la navigazione nell'area del Corno d'Africa derivano dall'instabilità politica e dalla precaria situazione sociale che caratterizza la Somalia, un territorio da oltre 20 anni martoriato da corruzione, violenza, miseria e assenza di legalità;

per quanto riguarda il problema della pirateria, è rilevante l'impegno dell'Italia che partecipa, con le flotte navali, alla campagna dell'Unione europea denominata Atlanta. Recentemente è stato approvato un decreto-legge con cui il Governo è intervenuto su una delicata questione di diritto internazionale ed ha attuato quanto previsto da un'intesa tra gli Stati membri dell'Unione europea ed il Kenya in fatto di giurisdizione sugli atti di pirateria nel Golfo di Aden. La pirateria in quell'area tende a crescere e sta acquisendo i connotati di un vero e proprio business caratterizzato da bassi investimenti, abbondante manodopera a disposizione, rischi limitati e alti rendimenti;

la pace e la stabilità in Somalia sono necessarie, non solo per la popolazione locale, ma per tutta la comunità internazionale: infatti, la pirateria, il terrorismo, le migrazioni illegali, il traffico di esseri umani e la destabilizzazione di una regione tanto strategica costituiscono una minaccia alla sicurezza internazionale;

recentemente il Ministro degli affari esteri ha avuto un incontro con il Primo ministro somalo, durante il quale è stata esaminata la difficile situazione che il Governo somalo è costretto ad affrontare, ricordando che l'Italia sosterrà il Governo somalo impegnato nella realizzazione degli accordi di pace di Gibuti dell'agosto del 2008 e nel problematico percorso di riconciliazione nazionale;

lo stesso Ministro somalo ha ringraziato il Ministro Frattini per l'impegno con cui il nostro Paese sta affrontando la delicata questione della stabilizzazione della Somalia e ha indicato il ruolo catalizzatore che il nostro Paese sta svolgendo nel contesto internazionale;

è da ricordare, inoltre, che a sostegno della popolazione locale sono stati annunciati dal ministero degli affari esteri sia la riapertura dell'ambasciata italiana a Mogadiscio, sia un sostegno economico di circa 3 milioni di euro, uno dei quali per l'Amison (la forza di pace dell'Unione africana che opera in Somalia) e due per il sostegno delle istituzioni somale. Queste ultime potrebbero comprendere attività di formazione di personale da impiegare nella lotta alla pirateria e nella protezione delle coste e di forze di polizia doganale;

l'Italia, quindi, con un impegno, anche economico importante, sta cercando di porre le basi per la soluzione problematica della crisi somala nel suo triplice aspetto: politico, della sicurezza e umanitario. È, infatti, inaccettabile abbandonare milioni di persone in una situazione di guerra e di violenza. Oggi c'è un impegno preciso della comunità internazionale per riportare il Paese alla normalità;

costante è, quindi, l'impegno del Governo italiano per una soluzione della crisi perché la Somalia oggi, nonostante i gravi problemi, è retta da un Governo aperto a forze opposte e a tutti coloro che rifiutano violenza e terrorismo, che sta svolgendo il proprio ruolo nonostante gli attacchi di gruppi estremisti dell'opposizione armata. Inoltre, la comunità internazionale ha deciso di impiegare maggiori risorse finanziarie, dimostrando così una maggiore attenzione nel risolvere la crisi ed avere un appoggio onnicomprensivo in grado di affrontare la crisi umanitaria ed economica e di offrire posti di lavoro per giovani e prospettive di cambiamento;

sono stati, infine, aperti, insieme con il Primo ministro somalo, i lavori del Gruppo internazionale di contatto sulla Somalia, presieduto dal rappresentante speciale per la Somalia e dal Segretario delle Nazioni Unite. Il gruppo di contatto è un foro di consultazione e di coordinamento che riunisce, sotto l'egida delle Nazioni Unite, oltre quaranta Stati ed organizzazioni internazionali impegnate nel processo di pace in Somalia e costituisce un elemento strategico e fondamentale per affrontare la crisi somala e per affermare la stabilità del Paese;

in occasione del vertice di Nairobi dell'ottobre 2008 tra i Capi di Stato dell'Igad, si è costituita la Somaly woman agenda, rete che rappresenta circa 150.000 donne somale che svolgono attività nei diversi settori dell'istruzione, della sanità, dell'imprenditoria per ricostruire e sviluppare la Somalia,
impegna il Governo:
a proseguire con ulteriore impegno le iniziative politico-diplomatiche già positivamente intraprese a sostegno della Somalia, anche ai fini di una «internazionalizzazione» della crisi somala e di un rinnovato impegno delle Nazioni Unite;

ad intensificare gli sforzi affinché la comunità internazionale favorisca l'avvio di un reale processo di pace in Somalia attraverso una politica di riconciliazione nazionale realmente inclusiva, che coinvolga tutte le componenti somale che rifiutano l'uso della violenza e la lotta armata;

a sostenere quelle iniziative che possano dare un contributo alla ricostruzione delle strutture di Governo del Paese, nel rispetto dei diritti umani e del principio della lotta all'impunità;

a sostenere le iniziative della comunità internazionale volte a ricostituire realisticamente un tessuto economico e sociale vitale e ad avviare le prime iniziative di ripresa economica del Paese;

a sostenere, nei rispettivi consessi multilaterali, un'azione coordinata fra Nazioni Unite, Unione europea, Unione africana, Igad e Igad partners forum in appoggio al processo di dialogo e pacificazione in corso nel Paese, con il fondamentale concorso delle istituzioni federali transitorie e della popolazione somala;

a sostenere l'azione Somaly woman agenda conformemente alla risoluzione n. 1325 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che assume la prospettiva di genere come parte integrante delle politiche di pace e sicurezza;

a sostenere in sede europea la proposta per la nomina di un rappresentante speciale dell'Unione europea per la regione del Corno d'Africa, tenuto conto della dimensione regionale della crisi in Somalia, per concretizzare un rinnovato impegno a livello europeo a favore di un'area geopolitica di rilevante interesse per l'Italia;

a proseguire nel rilancio del ruolo italiano nell'area, sia per legami storici e rapporti politici costruiti in questi anni che per l'impegno riconosciuto alla nostra azione diplomatica dagli stessi Paesi dell'area e dagli altri partner internazionali.

(1-00209)
«Pianetta, Dozzo, Lombardo, Boniver, Antonione, Renato Farina, Baldelli».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

aiuto economico

Corno d'Africa

diritti umani

funzionario europeo

Gibuti

Kenia

pirateria

polizia

regolamentazione doganale

risoluzione

Somalia

terrorismo

Unione africana

violenza politica