ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00125

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 142 del 09/03/2009
Abbinamenti
Atto 1/00129 abbinato in data 09/03/2009
Atto 1/00130 abbinato in data 09/03/2009
Atto 1/00131 abbinato in data 09/03/2009
Firmatari
Primo firmatario: FRANCESCHINI DARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/03/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SORO ANTONELLO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
BRESSA GIANCLAUDIO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
LETTA ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
BERSANI PIER LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
BARETTA PIER PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
BERRETTA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
BOCCUZZI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
GATTI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
MIGLIOLI IVANO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
MOSCA ALESSIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
RAMPI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
SANTAGATA GIULIO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
CALVISI GIULIO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
CAPODICASA ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
CESARIO BRUNO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
DUILIO LINO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
GENOVESE FRANCANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
MARINI CESARE PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
MISIANI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
NANNICINI ROLANDO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
VANNUCCI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
VENTURA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2009
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 06/03/2009
BUCCHINO GINO PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2009
FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2009
LOVELLI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 12/03/2009
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 12/03/2009
CONCIA ANNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 12/03/2009


Stato iter:
12/03/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/03/2009
Resoconto LETTA ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 09/03/2009
Resoconto GATTI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BALDELLI SIMONE POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BARETTA PIER PAOLO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 09/03/2009
Resoconto ROCCELLA EUGENIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI)
 
PARERE GOVERNO 12/03/2009
Resoconto SACCONI MAURIZIO MINISTRO - (LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 12/03/2009
Resoconto BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Resoconto VIETTI MICHELE GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO
Resoconto COTA ROBERTO LEGA NORD PADANIA
Resoconto FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CAZZOLA GIULIANO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto IANNACCONE ARTURO MISTO-MOVIMENTO PER L'AUTONOMIA
Resoconto PEPE MARIO (MISTO) POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/03/2009

DISCUSSIONE IL 09/03/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 09/03/2009

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 10/03/2009

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/03/2009

NON ACCOLTO IL 12/03/2009

PARERE GOVERNO IL 12/03/2009

DISCUSSIONE IL 12/03/2009

RESPINTO IL 12/03/2009

CONCLUSO IL 12/03/2009

Atto Camera

Mozione 1-00125
presentata da
DARIO FRANCESCHINI
testo di
lunedì 9 marzo 2009, seduta n.142

La Camera,
premesso che:
la crisi economica internazionale, come ampiamente previsto, da mesi sta facendo sentire i suoi effetti anche nel nostro Paese. Gli ultimi dati, recentemente resi noti dal Servizio studi della Confindustria, configurano il 2009 e il 2010 come due anni di recessione con conseguente tracollo dei posti di lavoro: secondo gli stessi dati nell'anno in corso saranno 600 mila i lavoratori che perderanno il posto di lavoro e la disoccupazione salirà all'8,4 per cento. Solo nel mese di dicembre 2008, il ricorso alla cassa integrazione ordinaria da parte delle aziende ha conosciuto un incremento pari al 526 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Dati questi che prefigurano un anno particolarmente nero per l'occupazione italiana;
in questo quadro, già di per sé abbastanza fosco, si inserisce il problema dei lavori con contratto a termine, i lavoratori cosiddetti precari, che nel nostro Paese riguarda un lavoratore su 8. Un fenomeno molto vasto ed in costante crescita: il lavoratore atipico è molto più frequente nel Sud del Paese, ma avanza anche nelle regioni del Nord: secondo i dati elaborati dalla Cgia di Mestre i lavoratori precari in Italia ammontano a 2 milioni 812 mila, circa il 12 per cento degli occupati. Negli ultimi cinque anni, il lavoro precario nel Nord è aumentato del 17 per cento - contro un modesto 3,1 per cento di contratti a tempo indeterminato - con punte, però del 24,6 per cento solo nel Nord-est;
si tratta di migliaia di lavoratori privi di tutele, che saranno i primi a pagare gli effetti della crisi economica. Si stima che sono circa 305 mila i contratti scaduti solo al 31 dicembre 2008 ai quali il decreto del Governo, il cosiddetto «sostegno all'economia», ha previsto un sussidio poco più che simbolico e comunque non ancora operativo, pari al 10 per cento sull'ultima retribuzione. Inoltre, la platea dei precari che beneficerà delle norme contenute nel decreto non sarà superiore al dieci per cento del totale dei lavoratori precari. Mentre in un recente studio pubblicato dall'Università la Sapienza di Roma, si calcola che siano oltre 800 mila gli atipici a «rischio precarietà», vale a dire con un solo contratto e un solo committente;
a fronte di questa situazione le misure predisposte dal Governo si sono rivelate secondo i firmatari del presente atto di indirizzo totalmente inefficaci a contrastare la profonda crisi in atto. Gli stanziamenti previsti e la platea alla quale si riferiscono i benefici, in particolare del decreto-legge n. 185 del 2008, appaiono sottostimati e totalmente inadeguati a far fronte alla grave crisi economica ed occupazionale che sta già investendo il nostro Paese e che perdurerà almeno per i prossimi due anni. Per di più, con il decreto-legge n. 112 del 2008, convertito dalla legge n. 133 del 2008, è stato abolito il processo di stabilizzazione del personale precario avviato con le due leggi finanziarie del Governo Prodi, e ciò determinerà la perdita del lavoro di oltre 60 mila lavoratori precari della pubblica amministrazione e della scuola;
a distanza di pochi mesi, si evidenzia tutta la fondatezza delle critiche mosse dal Partito Democratico alle misure del Governo che hanno distolto ingenti risorse per interventi inefficaci o iniqui come l'eliminazione dell'ici o la detassazione degli straordinari. Una misura, quest'ultima, assolutamente inappropriata perché in un momento di crisi economica e di rischio occupazionale gli straordinari sicuramente non sono una misura alla quale ricorrono le aziende in difficoltà. Queste risorse avrebbero potuto invece essere indirizzate verso gli ammortizzatori sociali, vera e propria emergenza dell'anno in corso;
manca, a tutt'oggi, una strategia condivisa di sostegno all'occupazione, così come non è stata data attuazione ad un disegno organico di riforma degli ammortizzatori sociali, secondo le linee guida concordate tra Governo e parti sociali, con il Protocollo del 23 luglio 2007;
in questo quadro gli interventi proposti dal Governo ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo sono tardivi ed ancora una volta inefficaci: anche l'accordo recentemente raggiunto con le Regioni non si propone di avviare la riforma degli ammortizzatori sociali, cosa che è diventata urgente, ma si limita ad intervenire sui vecchi strumenti, aumentando le risorse sulla cassa integrazione in deroga;
appare necessario approntare, con strumenti eccezionali, misure che assicurino forme di tutela economica, tramite un assegno mensile di disoccupazione, pari almeno al 60 per cento della retribuzione percepita ogni mese nell'ultimo anno lavorativo, per quei lavoratori che, in caso di licenziamento, fino ad ora risultano esclusi dall'accesso agli ammortizzatori sociali, vale a dire: i lavoratori a tempo determinato e indeterminato appartenenti ai settori ed alle imprese che non risultano destinatari di alcun trattamento di integrazione salariale, i dipendenti da imprese nel settore artigiano; gli apprendisti; i titolari di partita Iva, in regime di monocommittenza, con un reddito inferiore ad una determinata soglia; i soggetti iscritti alla gestione separata Inps di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335;
in coerenza con tale impostazione il Partito Democratico ha già avanzato precise proposte, sia in occasione dell'esame del citato decreto-legge n. 185 del 2008, sia con appositi progetti di legge volti ad assicurare l'estensione delle misure di sostegno del reddito dei lavoratori esclusi dall'applicazione degli strumenti previsti in materia di ammortizzatori sociali. Si tratta dei progetti di legge presentati rispettivamente al Senato il 14 ottobre 2008 a firma Finocchiaro, Treu e altri (A.S. 1110) e alla Camera il 23 gennaio 2009 a firma Damiano e altri (A.C. 2100);
gli interventi previsti nel Protocollo tra Governo, Regioni e Province autonome del 12 febbraio 2009 riguardano esclusivamente i lavoratori coinvolti in trattamenti in deroga ai sensi dell'articolo 19, comma 8, del decreto-legge n. 185 del 2008 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2 del 2009 e che quindi escludono i soggetti iscritti alla gestione separata Inps di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335;
gli effetti della crisi economica non possono essere fatti gravare esclusivamente sui lavoratori ed in particolare sui lavoratori più deboli, quali risultano i lavoratori precari e i lavoratori delle imprese artigiane e delle piccole imprese industriali;
le misure di sostegno al reddito dei disoccupati sono uno strumento di giustizia sociale e insieme di sostegno ai consumi e alla domanda che contribuirà al rilancio dell'economia,
impegna il Governo:
ad adottare, entro il 31 marzo, misure volte ad assicurare per l'anno 2009 forme di sostegno del reddito, attraverso l'istituzione di un assegno mensile di disoccupazione, pari almeno al 60 per cento della retribuzione percepita ogni mese nell'ultimo anno lavorativo, per tutti quei lavoratori attualmente esclusi dall'accesso agli strumenti previsti dal sistema di ammortizzatori sociali e che hanno perso il posto di lavoro dal 1o settembre 2008;
ad estendere a tutti i lavoratori le tutele della cassa integrazione previste nei casi di crisi temporanea e di sospensione del lavoro, considerato che oggi i dipendenti delle piccole imprese e i precari sono largamente privi di tutela, con la conseguenza che anche crisi temporanee hanno effetti sociali gravi, lasciano senza reddito i lavoratori e costringono spesso le imprese a licenziare i dipendenti, disperdendo così risorse umane preziose, necessarie per la futura ripresa;
a procedere, con il coinvolgimento delle parti sociali, al varo di un disegno organico di riforma degli ammortizzatori sociali attraverso le linee guida concordate tra Governo e parti sociali con il Protocollo del 23 luglio 2007 e indicate nei progetti di legge del Partito Democratico sopra ricordati, che preveda forme di attivazione per la ricerca di impiego e per la formazione da parte dei lavoratori beneficiari delle tutele al reddito (Patto di servizio);
a prevedere, quale copertura degli oneri dell'assegno mensile per i disoccupati:
a) il riavvio delle politiche anti-evasione, a cominciare dalla tracciabilità dei corrispettivi, dal limite massimo dei trasferimenti in contanti e dal ripristino delle sanzioni per le imposte evase, posto che lo smantellamento ha portato, al netto della crisi economica, ad una perdita di gettito quantificata, in via prudenziale, sulla base dei dati contenuti nei «Conti economici nazionali» comunicati dall'Istat il 2 marzo 2009, in 7 miliardi di euro per il 2008;
b) l'introduzione della centrale unica per gli acquisti nelle pubbliche amministrazioni centrali e regionali (con operatività estesa agli enti locali presenti sul territorio regionale e alle società in house degli enti territoriali);
c) l'individuazione di programmi di spesa da eliminare e riorganizzare, in alternativa agli iniqui, inefficienti ed inefficaci tagli lineari al centro della manovra di finanza pubblica di cui al decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008 e, a tal fine, la ricostituzione presso il Ministero dell'economia e delle finanze della Commissione per la spending review allo scopo di completare l'analisi avviata nel 2007;
d) l'utilizzo immediato delle risorse di competenza nazionale, previste nel Protocollo tra Governo, Regioni e Province autonome del 12 febbraio 2009, non impegnate nell'erogazione di trattamenti in deroga ai sensi dell'articolo 19, comma 8, del decreto-legge n. 185 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 2 del 2009.
(1-00125)
«Franceschini, Soro, Sereni, Bressa, Letta, Damiano, Bersani, Baretta, Bellanova, Berretta, Bobba, Boccuzzi, Gatti, Gnecchi, Madia, Mattesini, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru, Boccia, Calvisi, Capodicasa, Cesario, Duilio, Genovese, Marchi, Cesare Marini, Misiani, Nannicini, Andrea Orlando, Rubinato, Vannucci, Ventura, Realacci, Bucchino, Fedi, Lovelli, Codurelli, Concia».
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2009 0002

EUROVOC :

assicurazione di disoccupazione

cassa integrazione

disoccupato

disoccupazione

lavoro temporaneo

lotta alla disoccupazione

politica occupazionale