ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00007

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 11 del 29/05/2008
Abbinamenti
Atto 1/00020 abbinato in data 07/07/2008
Atto 1/00021 abbinato in data 07/07/2008
Atto 1/00022 abbinato in data 07/07/2008
Firmatari
Primo firmatario: VICO LUDOVICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/05/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
VENTURA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
ZUNINO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
GIOVANELLI ORIANO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
AMICI SESA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
FRONER LAURA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
LOVELLI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
GINEFRA DARIO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
CAPANO CINZIA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
RUGGHIA ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
RAMPI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
MARCHIONI ELISA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
BORDO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
BOFFA COSTANTINO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
FOGLIARDI GIAMPAOLO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
FARINONE ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
TESTA FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
PORTAS GIACOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
CALEARO CIMAN MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2008


Stato iter:
08/07/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/07/2008
Resoconto VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 07/07/2008
Resoconto POLIDORI CATIA POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO GOVERNO 07/07/2008
Resoconto GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
PARERE GOVERNO 08/07/2008
Resoconto ROMANI PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 08/07/2008
Resoconto FORMISANO ANIELLO ITALIA DEI VALORI
Resoconto POLLEDRI MASSIMO LEGA NORD PADANIA
Resoconto VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto RAISI ENZO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO GOVERNO 08/07/2008
Resoconto ROMANI PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/07/2008

DISCUSSIONE IL 07/07/2008

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 07/07/2008

ACCOLTO IL 08/07/2008

PARERE GOVERNO IL 08/07/2008

DISCUSSIONE IL 08/07/2008

APPROVATO IL 08/07/2008

CONCLUSO IL 08/07/2008


Atto Camera

Mozione 1-00007
presentata da
LUDOVICO VICO
giovedì 29 maggio 2008 nella seduta n.011

La Camera,

premesso che:

la liberalizzazione dei mercati mondiali avviata dall'inizio del 2005 ha dato luogo a una crescita esponenziale delle importazioni di tessili soprattutto dalla Repubblica popolare cinese;

la Commissione dell'Unione europea e il ministero del commercio della Repubblica popolare cinese nel giugno 2005 firmarono un memorandum d'intesa sull'esportazione di alcuni prodotti dell'abbigliamento e di dieci categorie tessili cinesi nella Comunità la cui applicazione è scaduta il 31 dicembre 2007;

sulla base di un'analisi dettagliata di ogni categoria del memorandum la Commissione e il ministero cinese hanno concluso che è necessario introdurre un sistema di sorveglianza, poiché è forte la possibilità che otto delle dieci categorie di prodotti tessili, soggette agli accordi del memorandum, possano subire pressioni nel 2008, a causa delle importazioni originarie della Cina;

alla fine del 2008 e in assenza di una precisa presa di posizione da parte della Ue i produttori europei si troveranno a dover affrontare il libero mercato nel quale la concorrenza sleale dei prodotti contraffatti rischierà di mettere in ginocchio importanti settori dell'economia;

negli Stati Uniti nel gennaio 2004, quando sono scadute le barriere all'importazione fissate dagli accordi Wto, furono importati 18,2 milioni di camicie contro le 941 mila del gennaio 2003, con un aumento del 1.834 per cento, e il conseguente licenziamento nello stesso mese di 12.200 operai tessili americani. Sindacati, industriali e senatori repubblicani si sono appellati a Bush perché «protegga il lavoro americano», stimando che siano 700mila i posti in pericolo negli Usa, e 200mila sarebbero in Italia;

alla fine di ottobre 2007 l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), in collaborazione con le autorità austriache, ha scoperto un vasto traffico illegale di tessuti e scarpe proveniente dalla Cina. La frode - organizzata tramite false fatturazioni, false dichiarazioni d'origine e la sottostima (fino a 15 volte) del valore reale di mercato - riguardava soprattutto jeans, T-shirt e diversi tipi di scarpe, prevalentemente sportive;

l'Olaf ha stimato in 600mila tonnellate la quantità di tessili e scarpe implicata finora in questo tipo di frodi e calcolato che per i soli dazi doganali l'impatto globale sul bilancio della Ue sarebbe superiore a 200 milioni di euro;

in questo quadro il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sostenuta da tutti i gruppi politici (con l'esclusione di Ind/Dem, Indipendenza e democrazia);

la risoluzione sottolinea innanzitutto che il 70 per cento di tutte le merci contraffatte importate nel mercato europeo «proviene dalla Cina» e che «la metà di tutte le procedure doganali europee contro la contraffazione riguarda il settore tessile e dell'abbigliamento»;

con la predetta risoluzione il Parlamento europeo rileva la necessità di adottare la proposta di regolamento - attualmente all'esame - sull'indicazione del «made in» per una migliore tutela dei consumatori e per sostenere pienamente l'industria europea che si fonda su ricerca, innovazione e qualità;

il Parlamento europeo rileva anche la necessità che la Commissione si avvalga dei propri poteri per proibire che siano immessi nel mercato Ue prodotti pericolosi, anche nel caso di tessili e dell'abbigliamento, e invita la Commissione a garantire che i prodotti tessili che entrano nel mercato Ue, provenienti in particolare dalla Cina, siano soggetti a norme di sicurezza e protezione dei consumatori identiche a quelle applicate ai prodotti confezionati nel territorio Ue;

il Parlamento europeo considera gli strumenti di difesa commerciale (antidumping, antisovvenzioni e misure di salvaguardia) come meccanismi essenziali di regolamentazione e legittimi per far fronte alle importazioni legali ed illegali da Paesi terzi (in particolare nel settore tessile e dell'abbigliamento) che attualmente è aperto e non protetto dalle quote;

l'11 dicembre 2007 il Parlamento europeo ha adottato ufficialmente una dichiarazione scritta sul marchio d'origine «made in» a livello comunitario, bloccato dalla nota contrapposizione tra gli Stati che rappresentano gli interessi della distribuzione e quelli che rappresentano gli interessi della produzione;

in considerazione della posizione dell'Italia, Paese prevalentemente produttore, nel corso della XV legislatura la X commissione della Camera dei deputati ha adottato un testo unificato delle abbinate proposte di legge C. 664 Forlani, C. 790 Contento, C. 848 Lulli, C. 1402 Raisi e C. 1448 Conte, dopo un corposo ciclo di audizioni svolte in sede informale;

la materia affrontata dal testo unificato «Norme per la riconoscibilità e la tutela dei prodotti italiani» è complessa specialmente in relazione alla coerenza e omogeneità con la normativa europea vigente in materia; ma non meno forte è l'esigenza di approvare una normativa che - in attesa che la Ue pervenga a una posizione condivisa - regolamenti il marchio d'origine a livello nazionale;

il conflitto nasce in relazione a due esigenze contrapposte: tutelare i diritti dei produttori italiani contro l'invasività delle contraffazioni e non produrre disposizioni di legge che ostacolino la libera circolazione delle merci nel mercato europeo;

di recente l'esplosione di casi eclatanti di contraffazione ha reso evidente la necessità di elaborare strumenti adeguati a tutelare i consumatori europei, per cui dovrebbe aumentare le possibilità di approvare una disciplina comunitaria sulla tracciabilità dei prodotti;

la X Commissione nella XV legislatura si è orientata a predisporre una normativa che tuteli il diritto dei consumatori alla salute e il diritto dei produttori a contrastare le frodi commerciali, tentando nel contempo di recepire le osservazioni formulate negli anni scorsi, a livello europeo, sui testi elaborati nelle precedenti legislature;

il testo elaborato dalla X Commissione segna un primo importante passo in questa direzione, prevedendo che i produttori possano adottare il marchio «100 per 100 made in Italy» volontariamente, non entrando così in rotta di collisione con la normativa europea;

buona parte dei prodotti che a livello mondiale vengono spacciati per italiani non lo sono; per l'Italia è imprescindibile trovare qualche forma di tutela dalle contraffazioni, il che ha prodotto una sostanziale unanimità di giudizio sul testo predisposto nella X Commissione;

in attesa dell'approvazione di una normativa europea, necessaria anche alla luce di sistematiche violazioni dei diritti di proprietà intellettuale e delle norme ambientali e sociali, inerenti alla dignità del lavoro, per garantire eque condizioni di concorrenza, tanto più dopo l'ingresso della Cina nell'Organizzazione mondiale del commercio;

l'accordo di adesione della Cina all'Omc consente a tutti i membri dell'organizzazione, compresa la Ue, di applicare misure di salvaguardia nei confronti di importazioni dalla Cina fino al termine del 2008, qualora ciò dovesse essere necessario;

è d'altra parte ovvio che una normativa più rigida deve essere applicata in primo luogo alle molte attività «in nero» che fanno dell'Italia il quarto Paese produttore di merci contraffatte;

tali produzioni nelle intenzioni del legislatore si devono distinguere anche sul versante ambientale e della salute, con la promozione di oggetti di lunga durata, per rispondere alle esigenze di uno sviluppo sostenibile;

è a tal fine necessario collegare marchio, tracciabilità della filiera tessile-abbigliamento, materiali riciclabili e di lunga durata, rispetto delle regole in materia di lavoro, associando tale specifica normativa ad una forma più estesa di etichettatura obbligatoria sulla provenienza dei capi di abbigliamento che circolano all'interno del territorio nazionale,
impegna il Governo
a sostenere in sede di Unione europea la posizione italiana sul marchio d'origine e sull'etichettatura dei prodotti, quale punto di partenza per una negoziazione e un confronto che abbia alla base la tutela del consumatore europeo e il contrasto del fenomeno del dumping sociale ed ambientale.

(1-00007)
«Vico, Lulli, Sanga, Ventura, Zunino, Boccia, Zucchi, Giovanelli, Amici, Bellanova, Froner, Lovelli, Ginefra, Capano, Rugghia, Peluffo, Rampi, Velo, Benamati, Marchioni, Bordo, Boffa, Codurelli, Fogliardi, Farinone, Federico Testa, Portas, Calearo Ciman, Grassi, Servodio, Marco Carra».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Cina

diritto comunitario

frode

importazione

industria dell'abbigliamento

industria tessile

libera circolazione delle merci

norma europea

protezione del consumatore

risoluzione PE

Stati Uniti

traffico illecito

ULAF