ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05423/027

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 685 del 13/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: CARRA MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COLANINNO MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
ZANI EZIO PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012


Stato iter:
18/09/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 18/09/2012
FANELLI TULLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/09/2012

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 18/09/2012

ACCOLTO IL 18/09/2012

PARERE GOVERNO IL 18/09/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 18/09/2012

CONCLUSO IL 18/09/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05423/027
presentato da
CARRA Marco
testo di
Martedì 18 settembre 2012, seduta n. 687

   La Camera,
   premesso che,
    il decreto-legge 7 agosto 2012, n. 129, reca misure urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto in ragione delle gravi situazioni di criticità ambientale e sanitaria emerse di recente;
    l'articolo 27 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, prevede che in caso di situazioni di crisi industriali complesse, in specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale, possano essere attivati i progetti di riconversione e riqualificazione industriale la cui finalità è quella di agevolare gli investimenti produttivi, anche di carattere innovativo, nonché la riconversione industriale e la riqualificazione economico produttiva dei territori interessati;
    il comma 3 del citato articolo 27 prevede che possano essere attivati accordi di programma per l'adozione dei progetti di riconversione, al fine di disciplinare: gli interventi agevolativi; l'attività integrata e coordinata di amministrazioni centrali, regioni, enti locali e dei soggetti pubblici e privati; le modalità di esecuzione degli interventi e la verifica dello stato di attuazione e del rispetto delle condizioni fissate. Tutte le opere e gli impianti richiamati all'interno dei progetti sono dichiarati di pubblica utilità, urgenti e indifferibili;
    il procedimento è caratterizzato dall'istanza di riconoscimento da parte della regione interessata di tale crisi;
    la regione Lombardia ha chiesto al Ministero dell'Ambiente di diventare responsabile del sito di interesse nazionale «Laghi di Mantova e Polo Chimico» e quindi di avere anche la competenza sulla bonifica di questo sito come di tutti quelli esistenti sul territorio lombardo;
    il Polo petrolchimico di Mantova, costruito nel 1957 sfruttando la collocazione costituita dalle anse del Mincio, si estende su una superficie di circa 3,5 Km2; pari circa all'estensione del centro abitato di Mantova;
    al suo interno sono presenti diversi insediamenti produttivi in attività tra cui spiccano quelli appartenenti al gruppo ENI (Polimeri Europa, Syndial, EniPower) e ad aziende multinazionali come la Raffineria IES (gruppo MOL) e Belleli Energy CPE (gruppo Exterran); inoltre sono presenti alcune realtà industriali medio-piccole come ITAS, SOL, Industria Colori Freddi San Giorgio, F.lli Posio, Azienda Agricola Cascina delle Betulle, Sogefi e Claipa;
    l'area del petrolchimico e dei laghi mantovani è considerata dal 2002 sito ad alto rischio ambientale e inclusa, pertanto, nell'elenco di cui all'articolo 1 della legge n. 426 del 1998 relativo agli interventi prioritari di bonifica e ripristino ambientale;
    in data 31 maggio 2007 il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, la regione Lombardia, la provincia di Mantova, il comune di Virgilio, il comune di San Giorgio di Mantova ed il parco del Mincio sottoscrivono un Accordo di programma per la definizione degli interventi di messa in sicurezza d'emergenza e successiva bonifica del sito di Interesse nazionale di «Laghi di Mantova e Polo chimica»;
    nei suoli del polo chimico-industriale sono presenti moltissimi inquinanti come solventi e idrocarburi, le sostanze, di diretta derivazione delle produzioni industriali, di cui si è riscontrato un superamento dei limiti di legge dopo la caratterizzazione ad opera della Sogesid, sono: metalli, benzene, toluene, etilbenzene, cilene, stirene, idrocarburi leggeri e pesanti e diossina;
    particolare preoccupazione desta la situazione del sottosuolo del polo mantovano e la contaminazione delle acque sotterranee: sotto al polo chimico «galleggia» un enorme lago di surnatante, composto di oli, benzine, petrolio, secondo l'ultima relazione dell'Arpa, datata 6 luglio 2010, solo al di sotto dello stabilimento Ies è presente una superficie interessata dalla presenza di surnatante di oltre 200 mila metri quadrati»;
    una vera bonifica, nonostante la dichiarazione di sito d'interesse nazionale sia vecchia di dieci anni, non è ancora cominciata, da tempo l'Asl locale, è impegnata in assidue attività di monitoraggio e controllo, secondo i primi dati a Mantova, specie nell'alto mantovano, il tasso di tumori maligni è più alto del 6,4 per cento rispetto alla media cittadina; molti individuano nella contaminazione causata dal polo chimico la causa dell'insorgenza di neoplasie, ipotesi che sembra essere condivisa anche dai tecnici della competente ASL;
    a partire dal 1998 il Ministero dell'Ambiente ha individuato 57 siti super inquinati definiti di interesse nazionale, aree che in totale coprono 700.000 ettari; il 3 per cento del territorio nazionale, nel 2007 il Governo Prodi, in accordo con il Ministero dello sviluppo economico, stanzio 3 miliardi e 300 milioni di euro per la riqualificazione di tali siti, ex discariche o ex area industriali diventate bombe ecologiche;
    tra il 2008 e il 2009, il Governo Berlusconi prosciugò quel fondo dirottando le risorse verso altre destinazioni e per le bonifiche non rimase nemmeno un euro;
    la possibilità di un'effettiva applicazione del citato articolo 27 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, dipende dall'emanazione del decreto attuativo del ministro dello sviluppo economico, previsto nel comma 8, che doveva essere emanato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 83 del 2012, per definire la procedura di individuazione delle aree in situazione di crisi industriali complessa,

impegna il Governo:

   ad emanare in tempi rapidi il decreto attuativo del citato articolo 27 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, valutando l'inclusione del sito di interesse nazionale «Laghi di Mantova e Polo Chimico» tra le aree definite in situazione di crisi industriale complessa, al fine di attuate progetti di riconversione e riqualificazione produttiva che si avvalgano delle migliori tecnologie al momento disponibili sul mercato;
   a valutare le possibili modalità per intervenire per accelerare il processo di riqualificazione complessiva dei laghi di Mantova, mediante risorse finalizzate alla bonifica e alla infrastrutturazione dell'area finalizzate al rilancio turistico della città.
9/5423/27. (Testo modificato nel corso della seduta) Marco Carra, Colaninno, Zani.