ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05389/029

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 678 del 07/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: LORENZIN BEATRICE
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 07/08/2012


Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 07/08/2012
POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 07/08/2012

ACCOLTO IL 07/08/2012

PARERE GOVERNO IL 07/08/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05389/029
presentato da
LORENZIN Beatrice
testo di
Martedì 7 agosto 2012, seduta n. 678

   La Camera
   premesso che:
    l'articolo 17, comma 1-bis, della legge 3 agosto 1998, n. 269, recante norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno dei minori, quali nuove forme di schiavitù, come modificata dalla legge 6 febbraio 2006, n. 38, prevede l'istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le Pari opportunità, dell'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile;
    l'Osservatorio svolge un ruolo fondamentale sul versante europeo ed internazionale, soprattutto nell'ambito dei principali organismi rappresentativi competenti e sensibili alle tematiche connesse all'universo «infanzia»;
    tra le principali attività in ambito internazionale, è significativo l'impegno dell'Osservatorio nell'ambito delle azioni poste in essere dal Consiglio d'Europa per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno della violenza sessuale a danno dei minori, in particolare attraverso il Programma «Costruire un'Europa per e con i bambini» ed i suoi successivi sviluppi;
    in tale contesto, cruciale e di primo piano è stato il ruolo dell'Osservatorio, rappresentante per l'Italia, nel negoziato della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori dall'abuso e dallo sfruttamento sessuale (Convenzione di Lanzarote);
    l'articolo 17, comma 1-bis, della legge 3 agosto 1998, n. 269, così come modificato dalla legge 6 febbraio 2006, n. 38, prevede, inoltre, l'istituzione presso l'Osservatorio di una banca dati per raccogliere, con l'apporto dei dati forniti dalle altre amministrazioni centrali, tutte le informazioni utili per il monitoraggio del fenomeno;
    attraverso l'istituenda banca dati l'Osservatorio, mediante il monitoraggio delle attività svolte da tutte le Pubbliche Amministrazioni, può giungere ad una lettura completa ed approfondita del fenomeno, la cui percezione risulta spesso falsata dalla frammentarietà e disomogeneità del patrimonio informativo esistente, finalizzata all'elaborazione di strategie mirate per la prevenzione e la repressione della pedofilia nonché per il sostegno alle vittime;
    dal 2009 agli inizi del 2012, l'Osservatorio ha agito a supporto dell'attività del focal point nazionale sui diritti dell'infanzia e l'eliminazione di ogni forma di violenza a danno dei minori presso il Consiglio d'Europa;
    il focal point rappresenta l'interfaccia con il Consiglio d'Europa e ricopre un ruolo istituzionale di «rete» sul piano nazionale rispetto all'universo «infanzia». Tra le attività più recenti si segnala l'attività di coordinamento per il contributo italiano alla Bozza della nuova Strategia del Consiglio d'Europa sui diritti del bambino, per gli anni 2012-2015, presentata a Monaco in occasione della Conferenza tenutasi il 20-21 novembre 2011 ed adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 15 febbraio 2012; il commento italiano alla Raccomandazione (2012)2 del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa agli Stati Membri sulla partecipazione dei bambini e degli adolescenti, adottata il 28 marzo 2012;
    l'Osservatorio ha seguito ed è tuttora impegnato su diverse ed importanti iniziative, tra cui: il negoziato che ha condotto all'adozione della nuova direttiva europea 2011/92/UE del 13 dicembre 2011, relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile; i lavori del Comitato Interministeriale dei Diritti Umani (CIDU) per tutto ciò che riguarda l'attuazione in Italia della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo e l'implementazione del Protocollo Opzionale che si occupa di vendita dei bambini, prostituzione minorile e pedopornografia: della fine del 2011 è la redazione del contributo italiano al Sondaggio globale sul follow up relativo allo Studio delle Nazioni Unite sulla violenza a danno dei minori; il progetto «Sviluppo di una metodologia per identificare e supportare i bambini che sono stati sfruttati sessualmente per la produzione di immagini pedopornografiche» finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Prevention and Fight Against Crime 2007-2013; la partecipazione al programma Safer Internet della Commissione Europea in materia di nuovi media e tutela dei minori; la partecipazione alle iniziative dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), riguardo all'elaborazione di appositi indicatori di valutazione dell'impatto delle misure legislative e delle politiche adottate dall'UE per garantire un livello sempre maggiore di protezione dei diritti dei minori;
    tra gli altri compiti l'Osservatorio – la cui attività non comporta alcun onere finanziario (non sono, infatti, previsti gettoni di presenza, né rimborsi spese ai componenti) – si sottolineano: la promozione di studi e ricerche sul fenomeno; la redazione di una relazione tecnico-scientifica annuale a consuntivo delle attività svolte anche ai fini della predisposizione della Relazione annuale del Presidente del Consiglio dei Ministri al Parlamento (articolo 17, comma 1, della legge 3 agosto 1998, n. 269); la predisposizione del Piano Nazionale di prevenzione e contrasto dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori, da sottoporre all'approvazione del Comitato Interministeriale di coordinamento per la lotta alla pedofilia – C.I.C.Lo.Pe.; l'acquisizione dei dati inerenti le attività di monitoraggio e di verifica dei risultati coordinandone le modalità e le tipologie di acquisizione ed assicurandone l'omogeneità;
    in considerazione della rilevante tematica di cui trattasi, nonché degli impegni assunti a livello europeo ed internazionale, si ritiene, ad avviso della presentatrice, che le suddette attività svolte dall'Osservatorio non possano essere trasferite ai competenti Uffici del Dipartimento per le pari opportunità, così come previsto dall'articolo 12, comma 20, del decreto-legge in esame,

impegna il Governo

a valutare, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, anche alla luce di quanto esposto in premessa, gli effetti applicativi della disposizione di cui al comma 20 dell'articolo 12, al fine di salvaguardare l'esperienza svolta dall'Osservatorio, a legislazione vigente senza oneri per lo Stato, attraverso il mantenimento della sua autonoma attività nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
9/5389/29. (Testo modificato nel corso della seduta) Lorenzin.