ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05389/027

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 678 del 07/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: PIZZOLANTE SERGIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 07/08/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAZZUCA GIANCARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 07/08/2012
FOTI TOMMASO POPOLO DELLA LIBERTA' 07/08/2012
CERONI REMIGIO POPOLO DELLA LIBERTA' 07/08/2012


Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 07/08/2012
POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 07/08/2012

ACCOLTO IL 07/08/2012

PARERE GOVERNO IL 07/08/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05389/027
presentato da
PIZZOLANTE Sergio
testo di
Martedì 7 agosto 2012, seduta n. 678

   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 17 dispone un generale riordino delle province attraverso un articolato procedimento condiviso con le comunità locali; la ridefinizione delle loro funzioni, prevedendo tra l'altro il conferimento di ulteriori funzioni oltre a quelle di coordinamento stabilite;
    si prevede una deliberazione del Consiglio dei ministri sui relativi criteri, direttamente individuati nella dimensione territoriale e nella popolazione residente; una deliberazione, da parte del Consiglio autonomie locali o dell'organo regionale di raccordo di un piano di riduzioni e accorpamenti (qualificate «iniziative di riordino» delle province), un parere della Conferenza unificata per la riduzione e l'accorpamento delle province nelle regioni che non abbiano avanzato proposte di riordino; un atto legislativo di iniziativa governativa di soppressione o accorpamento delle province, «sulla base» delle iniziative deliberate;
    il Governo ha attuato la disposizione di cui al comma 2 dell'articolo 17 con la deliberazione del Consiglio dei ministri 20 luglio 2012, che ha definito i criteri per il riordino delle province previsti dalla norma in esame. In base ai criteri approvati, i nuovi enti dovranno avere almeno 350 mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2.500 chilometri quadrati;
    la suddetta deliberazione ha stabilito anche che il comune capoluogo di ciascuna delle province esistenti in esito al riordino è il comune capoluogo con maggior popolazione residente;
    l'impatto dell'intervento normativo non potrà che tradursi nella soppressione di un certo numero di province, nella loro riaggregazione in nuove province o nell'accorpamento a province superstiti, con il risultato di una sostanziale riduzione del numero delle province stesse;
    l'articolo 10 prevede una riorganizzazione generale della presenza dello Stato sul territorio, con la previsione alla lettera b) del comma 2 del mantenimento tendenziale della circoscrizione provinciale quale ambito territoriale di competenza delle Prefetture-Ufficio territoriale dello Stato e degli altri uffici periferici delle pubbliche amministrazioni già organizzati su base provinciale,

impegna il Governo:

   in sede di attuazione delle disposizioni in esame, a valutare l'opportunità, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, di garantire la più corretta e funzionale ubicazione di tutte quelle istituzioni o uffici legati allo Stato connessi alla sussistenza dell'Ente Provincia (Prefettura, Questura, Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco, Carabinieri, Guardia di Finanza e Camera di Commercio);
   a tal fine individuare – prescindendo anche dall'ubicazione della città capoluogo – una funzionale collocazione degli uffici predetti tenendo conto delle caratteristiche socio-economiche del territorio e delle esigenze di salvaguardia dell'ordine e la sicurezza pubblica e degli interessi economici nei nuovi territori provinciali.
9/5389/27. (Testo modificato nel corso della seduta) Pizzolante, Mazzuca, Tommaso Foti, Ceroni.