ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05389/162

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 678 del 07/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: MANTOVANO ALFREDO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 07/08/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRASSINETTI PAOLA POPOLO DELLA LIBERTA' 07/08/2012
BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA' 07/08/2012
NAPOLI ANGELA FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 07/08/2012
MARONI ROBERTO LEGA NORD PADANIA 07/08/2012
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 07/08/2012
MIGLIORI RICCARDO POPOLO DELLA LIBERTA' 07/08/2012
PELINO PAOLA POPOLO DELLA LIBERTA' 07/08/2012
RAZZI ANTONIO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 07/08/2012
POLLEDRI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 07/08/2012
BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI 07/08/2012
LABOCCETTA AMEDEO POPOLO DELLA LIBERTA' 07/08/2012
MARINELLO GIUSEPPE FRANCESCO MARIA POPOLO DELLA LIBERTA' 07/08/2012
PAGLIA GIANFRANCO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 07/08/2012
BOSI FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 07/08/2012


Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 07/08/2012
Resoconto MANTOVANO ALFREDO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO GOVERNO 07/08/2012
Resoconto POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 07/08/2012
Resoconto FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI
Resoconto NANNICINI ROLANDO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BOSI FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
PARERE GOVERNO 07/08/2012
Resoconto POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/08/2012

NON ACCOLTO IL 07/08/2012

PARERE GOVERNO IL 07/08/2012

APPROVATO IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05389/162
presentato da
MANTOVANO Alfredo
testo di
Martedì 7 agosto 2012, seduta n. 678

   La Camera,
   premesso che:
    col presente decreto-legge, il Governo ha adottato misure di razionalizzazione e di revisione della spesa pubblica, che prevedono anche riduzioni nell'acquisto di beni e servizi (articolo 1, comma 21) e blocco parziale del turn over del personale per le amministrazioni pubbliche (articolo 14 comma 2);
    con un ordine del giorno a mia firma, accolto dal Governo e votato all'unanimità dalla Camera il 3 luglio dopo essere stato sottoscritto dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari, sulla premessa della necessità di mantenere gli standard di sicurezza e di rendere migliori gli standard di amministrazione della giustizia – ciò che è difficilmente compatibile con ulteriori sensibili tagli ai Ministeri dell'interno e della Giustizia – si ricordava che nel settembre 2008 il Governo dell'epoca aveva costituito il Fug-fondo unico giustizia, alimentato dal cash e dai titoli monetizzabili sottratti con sequestri e confische dalla disponibilità delle organizzazioni di tipo mafioso. Tale Fondo è destinato per il 49 per cento all'incremento delle risorse del Ministero dell'Interno e per il 49 per cento a quello della Giustizia. Nel medesimo ordine del giorno si chiedeva pertanto – prima dell'esame e del voto di successivi interventi normativi di «spending review» – di poter disporre di un quadro chiaro e completo sulla consistenza del Fug, sulla quantità di risorse finanziarie erogate o da erogare per il 2012 attingendo da tale fondo, e di conoscere se e in che misura le risorse del Fug saranno adoperate per limitare i tagli dello «spending review» nei settori della sicurezza e della giustizia;
    l'entità della riduzione delle spese per beni e servizi prevista dal decreto-legge in esame per l'anno in corso è, con riferimento al ministero della Giustizia, pari a 60 milioni di euro e diventa di 120 milioni di euro annui a partire dal 2013, e per gli anni successivi; con riferimento al ministero dell'Interno è di 131 milioni di euro annui a partire dal 2013, e per gli anni successivi; il blocco di assunzioni è nella misura dell'80 per cento (nel senso che si potrà assumere solo il 20 per cento delle posizioni rese vacanti) per il triennio 2012-2014, del 50 per cento per il 2015 e del 100 per cento a decorrere dal 2016. Questa misura riguarda le fasce direttive e dirigenziali dei comparti sicurezza e giustizia;
    il 1o agosto, all'avvio dell'esame in Commissione Bilancio alla Camera del decreto-legge n. 95/2012, su mia sollecitazione il rappresentante del Governo ha fornito gli elementi richiesti sul Fug, riassunti in una nota trasmessa dalla Ragioneria Generale dello Stato. In essa si dice:
     che alla data del 31 dicembre 2011 le risorse intestate al Fug ammontano a 2.212,88 milioni di euro;
     che di tale importo solo 1.065,52 milioni di euro sono effettivamente disponibili, in quanto riportati da conti correnti e depositi a risparmio;
     che, poiché una parte delle risorse non risultano ancora definitivamente confiscate (i relativi provvedimenti non hanno conosciuto tutti i gradi di giudizio), si devono mettere prudenzialmente da parte, per eventuali restituzioni qualora intervengano atti di dissequestro, 343 milioni di euro;
     restano 722,52 milioni di euro; ma, in considerazione delle entrate previste per il 2012 (291,43 milioni di euro per nuovi sequestri/confische) e delle uscite previste per il 2012 (352,36 milioni di euro per dissequestri), la stima della disponibilità al 31.12.2012 è di 661,59 milioni di euro;
     che al Fug già si attinge per alcune incombenze del ministero della Giustizia (la mediazione delle controversie civili) e dei ministero dell'Interno (l'alimentazione del Fondo delle vittime della mafia);
     che, in conclusione, «l'eventuale utilizzo delle entrate a seguito di confisca oggi è solo possibile per spese una tantum e non continuative». In base a ciò, emendamenti a mia firma che permettevano di equilibrare i tagli ai ministeri della Giustizia e dell'Interno con le risorse del Fug hanno avuto il parere negativo del Governo, in quanto ritenuti privi di copertura, e per questo sono stati dame ritirati già in Commissione;
   rilevato che:
    non si comprende perché, se alla data del 31 dicembre 2011 le risorse intestate al Fug ammontavano a 2.212,88 milioni di euro, poi la Ragioneria generale dello Stato e, sulla sua scorta, il Governo, affermino che di tale importo solo 1.065,52 milioni di euro sono effettivamente disponibili. Non può rappresentare valida ragione la circostanza che solo la seconda somma è riportata da conti correnti e da depositi a risparmio, perché ciò denuncerebbe l'incapacità delle amministrazioni interessate a monetizzare oltre un miliardo di risorse cash esito di sequestri e confische. Incapacità che è singolare, nel momento in cui si esige da tutte le amministrazioni, centrali e periferiche, di spendere di meno «con invarianza dei servizi ai cittadini» (come recita il titolo del decreto-legge n. 95/2012). Si parla di titoli monetizzabili, non di immobili o di aziende, per i quali le procedure di collocazione sul mercato incontrano ostacoli giuridici e fattuali; e si parla di titoli collocabili, tanto che dal calcolo complessivo della Ragioneria è stato escluso un titolo sequestrato del valore nominale di un miliardo di dollari USA, poiché il suo valore sul mercato viene definito pari a zero. Quindi, i 2.212,88 milioni di euro sono al netto di tale titolo;
    immaginando (ed è da dimostrare, trattandosi di stime all'insegna della estrema cautela) che al 31.12.2012 siano effettivamente disponibili 661,59 milioni di euro, non si comprende perché non possano essere adoperati per evitare la riduzione delle spese per beni e servizi prevista dal decreto-legge n. 95/2012 almeno per l'anno in corso (60 milioni di euro con riferimento al ministero della Giustizia), e per gli anni 2013 e 2014 (120 milioni di euro per anno per il ministero della Giustizia e 131 per anno per il ministero dell'Interno);
    l'argomento che «l'eventuale utilizzo delle entrate a seguito di confisca oggi è solo possibile per spese una tantum e non continuative» è in contraddizione con il riferimento che nella stessa nota si fa alla copertura delle procedure di mediazione stragiudiziaria e al Fondo vittime mafia, che operano «a regime», e non una tantum;
    peraltro quanto richiesto da tali voci del bilancio è minimo rispetto alla entità della somma di 661,59 milioni di euro: la copertura finanziaria della mediazione è di appena 7,02 milioni di euro, come si dice nella nota in questione;
    nei prossimi mesi, in attuazione della riorganizzazione delle sedi giudiziarie, mentre non sarà possibile beneficiare nell'immediatezza dei risparmi costituiti dal venir meno dei canoni di locazione per gli immobili delle sedi che sono soppresse, a causa dei tempi tecnici di rescissione dei contratti, ci sarà immediato bisogno di risorse per l'ampliamento delle sedi capoluogo di circondario, che accorpano quelle soppresse, e i Comuni non possono effettuare alcuna anticipazione, perché le loro casse sono in passivo. Già da tempo, a seguito dei tagli di fine 2011, i proprietari di una parte significativa di locazioni per presidi di sicurezza non ricevono la corresponsione dei canoni;
    per queste ragioni, quand'anche rispetto al Fug fossero disponibili solo 661,59 milioni di euro, e non invece l'intero importo di 2.212,88 milioni di euro, essi potrebbero tamponare – in una logica di una tantum – la grave situazione del momento,

impegna il Governo:

   entro il mese di settembre 2012, a fornire una compiuta informativa sulle ragioni che impediscono di utilizzare, rispetto all'importo di 2.212,88 milioni di euro, ben 1.147,36 euro, risultanti dalla differenza fra 2.212,88 milioni di euro e 1.065,52, che vengono dichiarati disponibili;
   a precisare in tal informativa se tali ragioni vadano identificate nella scarsa disponibilità, da parte dei funzionari addetti alla gestione del Fondo, a collocare quei titoli sul mercato, tanto meno giustificata di fronte all'entità della somma di cui si potrebbe disporre e ai tagli nel frattempo introdotti nel bilancio delle amministrazioni pubbliche;
   ammesso e non concesso che siano utilizzabili solo 661,59 milioni di euro, ad inserire nella prossima Legge di stabilità una norma che permetta di disporne subito per fare fronte alle emergenze dei settori della giustizia e della sicurezza, con particolare riferimento alle ricadute degli accorpamenti delle sedi giudiziarie e alle difficoltà nel pagamento delle locazioni per i presidi di polizia.
9/5389/162Mantovano, Frassinetti, Barani, Angela Napoli, Maroni, Paladini, Migliori, Pelino, Razzi, Polledri, Barbato, Laboccetta, Marinello, Paglia, Bosi.