Legislatura: 16Seduta di annuncio: 657 del 27/06/2012
Primo firmatario: DONADI MASSIMO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 27/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 27/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 27/06/2012 MARTONE MICHEL ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 27/06/2012
ACCOLTO IL 27/06/2012
PARERE GOVERNO IL 27/06/2012
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 27/06/2012
CONCLUSO IL 27/06/2012
La Camera,
premesso che:
la riforma del mercato del lavoro fa confluire tutte le forme di tutela per la disoccupazione involontaria nell'ASPI, con il graduale superamento dell'indennità di mobilità, attraverso un periodo transitorio che si completerà nel 2017;
l'ambito di applicazione dell'ASPI viene esteso agli apprendisti e ai dipendenti della PA con contratti di lavoro non a tempo indeterminato;
per i collaboratori a progetto e le «finte» partite Iva la riforma prevede il sostanziale mantenimento delle misure di sostegno al reddito introdotte in via sperimentale dal precedente Governo nel 2008 e tuttora in vigore: tale beneficio vale mediamente 800 euro all'anno e copre 9.500 lavoratori in tutto su di una platea di 125.000 potenziali beneficiari;
in base alla riforma, tuttavia, questa magra misura di sostegno al reddito verrà ridotta, anche se estesa a una platea più vasta;
considerando ad esempio il caso più favorevole (per l'entità dell'erogazione) di un collaboratore disoccupato per sei mesi nell'anno precedente, che avesse percepito nei restanti sei mesi 1.000 euro al mese, l'indennità sarà di 300 euro in tutto;
le regole sono tali per cui comunque la somma erogata non potrà eccedere i 1.000 euro nei rarissimi casi in cui un collaboratore guadagni 4.000 euro al mese per 6 mesi,
impegna il Governo
ad individuare le risorse necessarie finalizzate all'adozione di iniziative normative volte ad estendere l'ASPI o la mini-ASPI a tutti i lavoratori precari che ne risulterebbero esclusi, prevedendo criteri che rendano tale misura di sostegno al reddito davvero universale, e al contempo a rivedere la durata e l'ammontare del benefico, affinché possa essere goduto per periodi più lunghi e per un ammontare maggiore, quanto sopra, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica.
9/5256/93. (Testo modificato nel corso della seduta) Donadi, Paladini.