ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05256/011

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 657 del 27/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: GALLI DANIELE
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 27/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LEHNER GIANCARLO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 27/06/2012


Stato iter:
27/06/2012
Fasi iter:

RITIRATO IL 27/06/2012

CONCLUSO IL 27/06/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05256/011
presentato da
GALLI Daniele
testo di
Mercoledì 27 giugno 2012, seduta n. 657

   La Camera,
   premesso che:
    nel quadro, assai complesso, della pesante crisi economico-produttiva che investe le imprese italiane, alcuni degli aspetti più preoccupanti riguardano indubbiamente la massiva delocalizzazione delle produzioni e la chiusura di piccole e medie imprese, con la conseguente perdita di posti di lavoro consolidati e mancata disponibilità di nuovi posti di lavoro per le generazioni più giovani;
    il tasso di disoccupazione in crescita colpisce maggiormente i giovani, le donne e gli over 50 prematuramente estromessi dal mercato del lavoro, il problema degli esodati è quanto mai un'urgenza nazionale non ancora risolta, e tale situazione grava in modo sempre più pesante sulle famiglie e sulla capacità di consumo e di risparmio dell'intero paese: le stime per il prossimo anno parlano drammaticamente di una ulteriore riduzione degli occupati che può variare da 250.000 fino alla cifra di 500.000 unità;
    è ormai divenuto improcrastinabile l'assumere strumenti nuovi ed idonei a mantenere ed agevolare il sistema industriale nazionale affinché possa sopravvivere all'attuale crisi in condizioni tali da potere intercettare la ripresa;
    si ritiene di dover intervenire sullo schema classico del meccanismo del leveraged buy out, ampliandone le opportunità di utilizzo per le grandi società e introducendo tale possibilità anche a sostegno di quelle piccole e medie imprese non quotate, che – pur avendo spazi economici di mercato – versano in stato di crisi temporanea, o che per volontà dei titolari si avviano alla cessazione di attività, o che per insufficiente capacità gestionale si avviano alle procedure concorsuali, allo scopo di garantire, nel vasto ambito di motivazioni economiche ed individuali che danno origine alla scelta di chiudere un'azienda, la maggior salvaguardia e continuità ai lavoratori interessati, specialmente quando la capacità delle maestranze risulta componente indispensabile del processo produttivo;
    la tecnica finanziaria del leverage buy out si sviluppa negli anni ’70 come strumento di ristrutturazione aziendale, mirante al conseguimento di maggiori livelli di competitività e di rendimento economico e allo snellimento di strutture patrimoniali inefficienti: si tratta di una complessa serie di operazioni finanziarie preordinate all'acquisto di una società, ricorrendo alla capacità di indebitamento della stessa;
    la finalità dell'operazione che si ritiene di proporre diventa quella di favorire la partecipazione ed il coinvolgimento dei dipendenti alla gestione dell'azienda presso cui prestano la loro opera, ovvero «acquisizioni societarie da parte di quel settore qualificato di lavoratori subordinati»: in questo caso pur trattandosi di un'acquisizione garantita da elementi patrimoniali della società acquisita, la meritevolezza dell'attività sarebbe da ricollegare alla possibilità di sviluppo economico dell'impresa stante le conoscenze gestionali e le spinte motivazionali degli acquirenti;
    questa forma chiamata employee buy out prevede quindi che sia un gruppo di dipendenti della società Target a proporsi in qualità di compratori, costituendo la Newco. L'apporto di capitali propri da parte di Newco è ridotto, in quanto si utilizzano fondi reperiti da finanziatori esterni. I finanziatori principali (senior lenders) sono di norma rappresentati da banche e società finanziarie, e quanto si vuole introdurre con il presente ordine del giorno è il sostituire, in tutto o in parte, ai classici finanziatori le organizzazioni di categoria comprese quelle sindacali, e altre strutture pubbliche o private compatibili con le normative comunitarie, in prima persona o in funzione di garanti presso gli istituti di credito e finanziamento, entrando in gioco direttamente a fianco dei lavoratori nel risanamento aziendale;
    la finalità è quindi di consentire agevolmente l'acquisizione finanziariamente possibile di una determinata società o azienda, attraverso la partecipazione totalitaria o di controllo, mediante il ricorso al capitale di prestito, da parte dei dipendenti o collaboratori, o dirigenti della stessa impresa, al fine di una migliore riorganizzazione dell'assetto azionario o societario, come si evince anche dalla proposta di legge n. 4963, depositata dai firmatari del presente ordine del giorno,

impegna il Governo

   a valutare l'opportunità di emanare specifica normativa di attuazione, anche mediante decreto, allo scopo di costituire apposito Fondo alimentato da una quota del gettito risultante dal recupero dell'evasione fiscale o/e dal sequestro dei fondi delle organizzazioni malavitose, destinato a costituire garanzie ed agevolazioni per le operazioni di acquisizioni societarie, come definite in premessa, da parte dei lavoratori, a condizione che prevedano al momento di nuove assunzioni quote riservate ai giovani, alle donne ed agli esodati;
   a valutare l'opportunità di favorire istituto di concertazione con le organizzazioni di categoria e sindacali, volto al sostegno delle iniziative di cui in premessa, idonee al mantenimento in attività delle strutture industriali su iniziativa delle maestranze e predisporre le basi normative per la partecipazione delle stesse alle operazioni in oggetto.
9/5256/11Galli, Lehner.