ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05193/001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 681 del 06/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: MOGHERINI REBESANI FEDERICA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/09/2012


Stato iter:
06/09/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 06/09/2012
Resoconto DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 06/09/2012

PARERE GOVERNO IL 06/09/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 06/09/2012

CONCLUSO IL 06/09/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05193/001
presentato da
MOGHERINI REBESANI Federica
testo di
Giovedì 6 settembre 2012, seduta n. 681

   La Camera,
   premesso che:
    l'Accordo sul partenariato e la cooperazione di lungo periodo tra la Repubblica italiana e la Repubblica islamica dell'Afghanistan, fatto a Roma il 26 gennaio 2012, alla luce sia della posizione strategica di questo Paese, sia della lunga tradizione di relazioni bilaterali tra l'Afghanistan e l'Italia, prevede un impegno bilanciato di lungo periodo per assicurare la ricostruzione, la stabilità e la pace dell'Afghanistan;
    anche alla luce dell'impegno più volte ribadito dal Parlamento a favore della tutela e del rafforzamento dei diritti umani, in particolare dei diritti per le donne e di genere in Afghanistan, è da valutarsi con favore l'esplicito riferimento contenuto nel testo dell'Accordo alle conferenze di Kabul (marzo 2011) e Roma (maggio 2011) dedicate al rafforzamento delle organizzazioni della società civile afghana, richiamate esplicitamente nell'articolo 2, paragrafo 4, dell'Accordo;
    l'impegno per una cooperazione intergovernativa volta a rafforzare le istituzioni afghane e a costruire uno stato di diritto più efficiente e a servizio della popolazione afgana appare altresì fortemente condivisibile, soprattutto sotto l'aspetto della necessità di un superamento dell'attuale gravissimo problema della corruzione dell'amministrazione di Kabul;
    accanto al quadro istituzionale, va sottolineata l'importanza per l'Afghanistan di disporre di una efficace e vitale società civile organizzata, indispensabile tanto per il futuro del paese quanto per la qualità della vita democratica nel lungo periodo, anche in funzione degli obiettivi di lotta alla corruzione più volte richiamati nel testo dell'Accordo;
    la necessità di diversificare opportunamente gli impegni italiani nel campo della cooperazione, in funzione del rafforzamento del pluralismo nella società afgana, con l'obiettivo di accrescere la tutela dei diritti umani tra cui i diritti delle donne, come esplicitamente richiamato nell'Accordo è un obiettivo prioritario da perseguire;
    i possibili risparmi derivanti dalla progressiva riduzione dell'impegno militare, fermi restando i vincoli di spesa e di bilancio e senza nuovi oneri per le casse dello Stato, potrebbero utilmente essere impiegati in tal senso,

impegna il Governo:

   a promuovere e sostenere con adeguati stanziamenti, accanto alla cooperazione intergovernativa nel quadro dell'auspicabile sforzo di «institution building», i progetti e i programmi di cooperazione civile non governativa, con particolare attenzione a quelli volti a rafforzare la capacità e l'autonomia delle organizzazioni della società civile afgana impegnate nella difesa dei diritti umani, dei diritti delle donne, nonché nella costruzione di un più efficace tessuto sociale, a partire dal progetto di Casa della Società Civile afgana da costruirsi a Kabul e già richiamato in altri provvedimenti;
   a garantire un adeguato livello di consultazione con le organizzazioni della società civile italiana impegnate nel lavoro bilaterale con i partner afgani nel processo decisionale in occasione delle future cadenze nazionali e internazionali;
   ad includere organicamente su un piano paritario i programmi e progetti di cooperazione non governativa nella programmazione degli interventi nazionali di lungo periodo in Afghanistan ove necessario coinvolgendo anche gli attori della cooperazione decentrata, inclusi enti locali ed università;
   a destinare una parte congrua dei futuri risparmi, realizzati attraverso la graduale e concordata riduzione della presenza militare italiana, a progetti di cooperazione civile, ivi inclusi quelli non governativi e di cooperazione decentrata, volti a rafforzare nel lungo periodo il ruolo e la capacità delle organizzazioni della società civile afgana, nonché a garantire un'adeguata promozione e tutela dei diritti umani, con particolare attenzione a quelli di genere, e a sostenere gli sforzi per la ricostruzione del tessuto economico e sociale del paese.
9/5193/1Mogherini Rebesani.