ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05058/001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 654 del 21/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 21/06/2012


Stato iter:
21/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 21/06/2012
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
 
PARERE GOVERNO 21/06/2012
Resoconto SEVERINO DI BENEDETTO PAOLA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 21/06/2012

DISCUSSIONE IL 21/06/2012

ACCOLTO IL 21/06/2012

PARERE GOVERNO IL 21/06/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 21/06/2012

CONCLUSO IL 21/06/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05058/001
presentato da
DI STANISLAO Augusto
testo di
Giovedì 21 giugno 2012, seduta n. 654

   La Camera,
   premesso che:
    la corruzione resta un grave problema nei paesi dell'Unione europea, con livelli che sembrano essere aumentati negli ultimi tre anni. Questo è quanto risulta dal sondaggio di Eurobarometro recentemente diffuso dalla Commissione europea. Dai dati raccolti emerge che quasi tre quarti degli europei ritiene ancora che la corruzione sia un grave problema e che sia presente a tutti i livelli di governo. L'8 per cento dei rispondenti afferma di essere stato oggetto di richieste o di aspettative di tangenti nell'ultimo anno;
    la corruzione rimane una delle sfide maggiori che l'Europa deve fronteggiare. Benché sia di natura e di portata diverse nei vari Stati membri, essa danneggia l'Unione europea nel suo insieme, perché riduce i livelli di investimento, ostacola il corretto funzionamento del mercato interno e si ripercuote sulle finanze pubbliche. Si stima che la corruzione costi all'economia dell'Unione europea circa 120 miliardi di euro l'anno;
    nel giugno del 2011 la Commissione europea ha adottato un pacchetto di misure anticorruzione che riconosce una maggiore importanza al problema corruzione in tutte le pertinenti politiche dell'Unione europea. La Commissione ha inoltre istituito un meccanismo specifico di monitoraggio e valutazione – la relazione anticorruzione dell'Unione europea – mediante il quale verrà fatto il punto della situazione in materia di lotta alla corruzione in tutti e 27 gli Stati membri dell'Unione europea. La prima relazione è prevista per il 2013;
    la Commissione proporrà presto ulteriori atti legislativi, in particolare in materia di confisca dei proventi di attività illecite, riforma delle norme sugli appalti pubblici, perfezionamento delle statistiche sulla criminalità e potenziamento della strategia antifrode a livello europeo;
    sebbene tutti i paesi europei dispongano di leggi contro questo fenomeno, non sempre queste vengono applicate in maniera coerente. Per rendere più incisivi i loro sforzi, i governi nazionali hanno conferito alla Commissione un mandato politico per sviluppare una strategia comune contro la corruzione;
    la prima fase consiste in una serie di valutazioni, che verranno pubblicate ogni due anni a partire dal 2013, per controllare i progressi compiuti dai singoli governi nel prevenire e ridurre la corruzione. Le valutazioni integreranno quelle già pubblicate dagli organi internazionali;
    le altre proposte prevedono le seguenti misure: rivedere la normativa Unione europea per agevolare la confisca dei proventi del crimine e garantire che i tribunali nazionali siano in grado di eseguire gli ordini di confisca in tutto il territorio dell'Unione; modificare le norme in materia di appalti pubblici, principi contabili e revisione legale dei conti per le imprese dell'Unione europea; migliorare le indagini sui reati finanziari e aiutare i governi a raccogliere statistiche più precise sui reati; rafforzare la cooperazione giudiziaria e di polizia e potenziare la formazione dei rappresentanti delle autorità di contrasto; sviluppare una strategia più efficace per combattere l'uso illecito dei fondi europei; rafforzare i requisiti anticorruzione per i paesi che desiderano aderire all'UNIONE EUROPEA; fissare altre condizioni anticorruzione per gli aiuti e le sovvenzioni agli altri paesi; garantire una più stretta cooperazione con le agenzie dell'Unione europea, come ad esempio Europol e l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF);
    una nuova relazione rivela che diversi paesi non hanno ancora attuato le norme Unione europea che equiparano a un reato la corruzione attiva e passiva da parte delle imprese private;
    solo una minoranza di europei si considera informata sul livello di corruzione nel proprio paese, ma non è così per Cipro (69 per cento), Grecia (57 per cento), Romania (53 per cento) e Italia (52 per cento);
    ciò è quanto è emerso quest'anno, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, quando è stato ricordato che l'Italia non ha ancora aderito ad alcuno degli strumenti consigliati dal Consiglio d'Europa in materia di lotta contro la corruzione e si è espressa perplessità sul fatto che l'Italia detenga il 50 per cento dell'intero giro economico della corruzione in Europa;
    nel 2011 l'Italia non è nella parte virtuosa della classifica stilata da Transparency International degli stati percepiti più corrotti nel mondo (69o posto su 182). Nell'Unione europea fa meglio solo di Grecia, Romania e Bulgaria;
    infine, l'ultimo rapporto del GRECO, l'organismo del Consiglio d'Europa che ha il compito di monitorare quanto avviene nei 47 Paesi membri dell'organizzazione paneuropea sul fronte della lotta al malaffare, contiene 16 raccomandazioni che il gruppo GRECO spera siano adottate dall'Italia. Le autorità italiane sono invitate a presentare una relazione sulla loro attuazione entro il 30 settembre 2013,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di avviare tutte le opportune iniziative, anche legislative, a cominciare dalla ratifica del Protocollo aggiuntivo della Convenzione penale sulla corruzione, al fine di migliorare la posizione dell'Italia nell'ambito della lotta alla corruzione e al fine di recepire le raccomandazioni del GRECO e giungere alla scadenza del 30 Settembre 2013 in linea con le direttive europee.
9/5058/1. (Testo modificato nel corso della seduta).  Di Stanislao.