ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04909/025

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 585 del 14/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/02/2012


Stato iter:
14/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 14/02/2012
SEVERINO DI BENEDETTO PAOLA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 14/02/2012

PARERE GOVERNO IL 14/02/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 14/02/2012

CONCLUSO IL 14/02/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4909/25
presentato da
SUSANNA CENNI
testo di
martedì 14 febbraio 2012, seduta n.585

La Camera,
premesso che:
nel disegno di legge in esame («Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, recante interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri»), all'articolo 4, sono presenti norme per l'integrazione delle risorse finanziarie per il potenziamento, la ristrutturazione e la messa a norma delle strutture carcerarie. Nello specifico, il comma 1, stanzia finanziamenti «al fine di fronteggiare il sovrappopolamento degli istituti presenti sul territorio nazionale»;
è presente in località Ciuciano Ranza nel comune di San Gimignano (provincia di Siena) una casa di reclusione maschile; si tratta del carcere più grande dell'intera provincia;
la categoria della casa di reclusione, in relazione soprattutto alla presenza di detenuti con condanne definitive e per reati gravi e di ergastolani appartenenti ad associazioni criminali, richiede una sorveglianza attenta e continua che rischia di essere incompatibile con l'attuale carenza di personale in servizio;
secondo quanto reso noto da organizzazioni sindacali e certificato dalla dirigenza del carcere in occasione delle ripetute visite dei parlamentari senesi alla struttura, sono attualmente presenti circa 410 detenuti (cui oltre 100 in regime di alta sicurezza): a fronte di una capienza «tollerabile» indicata dal Dap - Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria di 217 posti;
la carenza di organico degli agenti di polizia penitenziaria risulterebbe di oltre il 40 per cento: sono attualmente effettivamente operative circa 130 unità di polizia penitenziaria (a fronte delle 233 unità previste dall'apposito decreto ministeriale del 2001);
lo stesso Provveditore regionale della Toscana dei dipartimento di amministrazione penitenziaria, dottoressa Maria Pia Giuffrida, che ha visitato il carcere di Ranza in alcune occasioni, in una nota ufficiale (in data 24 novembre 2010) ha ribadito la grave carenza d'organico presente al penitenziario di Ranza e la mancanza, nel dettaglio, di 12 unità di ispettori, di 16 unità di sovrintendenti e di 60 unità di agenti;
questa prolungata e manifesta riduzione di organico contrasta palesemente con gli impegni assunti da tempo dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che, nella persona del dirigente, dottor Massimo De Pascalis, aveva assicurato (visitando anch'esso la struttura) l'impegno del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria per l'assunzione anticipata di agenti utile a rendere più sostenibile la gestione del carcere di Ranza;
tale situazione di difficoltà è stata rappresentata e ufficializzata più volte anche dalla dottoressa Rita Barbera, direttore supplente del carcere fino al mese di luglio 2010;
in tale contesto va infatti segnalato che l'istituto di pena in questione, per alcuni anni, non ha avuto un direttore stabile, ma è stato amministrato per mezzo di incarichi temporanei da dirigenti spesso già assegnati ad altre case di reclusione, contesto che non ha contribuito ad una puntuale ed efficace gestione del penitenziario;
questa situazione complessiva costringe il personale a continui turni straordinari che, oltre a ripercuotersi sulla qualità della vita degli agenti e dei loro familiari, potrebbe comportare gravi rischi per la conduzione della casa di reclusione e per la sicurezza di personale e detenuti;
alle pesanti ragioni di sopraffollamento e sottorganico, vanno aggiunte carenze strutturali che l'edificio che ospita il carcere presenta, da anni e che pongono a dura prova il corretto svolgimento delle attività previste, oltre a non garantire la tutela dei diritti di detenuti e personale impiegato. Tali problematiche, riguardano la disposizione logistica della struttura (costruita ad un livello inferiore rispetto alla strada provinciale che lo sovrasta e che la espone conseguentemente a pericoli), la stabilità (testimoniata da continui cedimenti), gli aspetti igienico-sanitari (aggravati dalla carenza cronica di acqua, il cui approvvigionamento avviene soltanto attraverso alcuni pozzi e non tramite l'allacciamento all'acquedotto), la mancanza di collegamenti pubblici tra il carcere e gli insediamenti urbani territoriali vicini;
tali problematiche sono state già state segnalate in numerose occasioni al Ministero della Giustizia: con l'interrogazione a risposta scritta n. 4/00134 del 20 maggio 2008, a prima firma del deputato Franco Ceccuzzi e, successivamente, con l'interrogazione a risposta scritta n. 4/02432 del 9 marzo 2009, e con l'interrogazione a risposta in Commissione del 17 novembre 2010 entrambe (queste ultime tre) a prima firma del deputato Susanna Cenni;
se all'atto di sindacato ispettivo n. 4/00134, il Ministro della giustizia aveva risposto in forma scritta il primo dicembre 2008, segnalando le misure messe in campo dal suo dicastero per risolvere i problemi (annunci che, a quanto risulta agli interpellanti, si sono poi rivelati infondati a fronte di un peggioramento complessivo della situazione sopra esposta), le altre interrogazioni sono rimaste ancora senza risposta;
tra le iniziative parlamentari va inoltre citata l'interpellanza urgente numero 2-00901 (a prima firma on. Susanna Cenni) discussa il 13 gennaio 2011, ma a cui non sono seguiti interventi strutturali organici ed efficaci da parte del Ministero competente;
nonostante le grandi difficoltà sopra descritte il senso di responsabilità del personale del penitenziario di Ranza ha consentito di sventare ripetuti tentativi di suicidio posti in atto dai detenuti; il tempestivo ed efficace intervento del personale presente ha inoltre evitato altri gravi episodi, tra cui alcuni tentativi di evasione;
le problematiche sopra richiamate sono state sottoposte dettagliatamente e ripetutamente poste all'attenzione del precedente Ministro della Giustizia con lettere inviate dai parlamentari Susanna Cenni e Franco Ceccuzzi, dagli enti locali territoriali e dalla Regione Toscana, dalla stessa DAP Toscana, ed in modo particolare dallo stesso sindaco del Comune di San Gimignano, anche attraverso consigli comunali tematici aperti nei quali il sindaco ha ripetutamente sottolineato come «la sicurezza di Ranza» sia "compromessa da fattori denunciati da anni, senza che il Governo e l'amministrazione penitenziaria abbiano mai preso adeguati provvedimenti;
il Comune e la Provincia di Siena si sono attivati nell'ambito delle proprie competenze per piccoli interventi legati ai servizi, all'istruzione dentro all'istituto;
ancora in questi giorni caratterizzati dalla pesantissima perturbazione che ha interessato buona parte d'Italia, il carcere di Ranza è rimasto senza acqua calda, essendo l'impianto guasto da mesi;
almeno l'intervento sull'acquedotto, viste le verifiche svolte dall'amministrazione comunale (sulle quali la Direzione Regionale Penitenziaria è stata informata nell'estate scorsa), sarebbe possibile senza enormi investimenti,

impegna il Governo

a intraprendere, dopo anni di emergenza e di criticità irrisolte, iniziative urgenti affinché venga attuato presso il carcere di Ranza un intervento reale, tempestivo ed efficace, sia sull'urgenza non più rinviabile dell'approvvigionamento idrico, sia a livello strutturale che di organico, utilizzando a tale scopo le risorse economiche necessarie previste dal disegno di legge in esame.
9/4909/25. Cenni.