ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04612/095

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 518 del 14/09/2011
Firmatari
Primo firmatario: CONSOLO GIUSEPPE
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 14/09/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PATARINO CARMINE SANTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 14/09/2011


Stato iter:
14/09/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 14/09/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/09/2011
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

ACCOLTO IL 14/09/2011

PARERE GOVERNO IL 14/09/2011

DISCUSSIONE IL 14/09/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 14/09/2011

CONCLUSO IL 14/09/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4612/95
presentato da
GIUSEPPE CONSOLO
testo di
mercoledì 14 settembre 2011, seduta n.518

La Camera,
premesso che:
in data 7 febbraio 1985 crollava un edificio di sette piani per civili abitazioni nel comune di Castellaneta (Taranto), causando la morte di 34 persone;
nella seduta di mercoledì 26 luglio 2006, veniva presentata interpellanza urgente 2-00085 dal firmatario del presente ordine del giorno e da altri trenta cofirmatari, con la quale si chiedeva all'allora ministro dell'interno di intervenire con le più opportune iniziative per dare le risposte da tanti anni legittimamente attese dai familiari delle vittime;
in data 2 agosto 2006, tenutasi la discussione della predetta interpellanza urgente, dopo l'illustrazione dell'interpellante, il professore Alessandro Pajno, sottosegretario di Stato per l'interno rispondeva avanzando l'ipotesi di un intervento legislativo mirato, che, «viste le ristrettezze di natura economica, consenta allo Stato di adottare misure finanziarie che rendano possibili, anche eventualmente, il conseguimento del ristoro da parte degli interessati»;
in data 25 settembre 2007, trascorsi infruttuosamente 13 mesi, con una nota del firmatario del presente ordine del giorno si invitava il sottosegretario Pajno a dare seguito a quanto dichiarato nella seduta del 2 agosto 2006;
il sottosegretario Pajno faceva pervenire copia dell'atto n. 39-7/a 115 Uff. V, inviato dal direttore dell'ufficio affari legislativi e relazioni parlamentari, dottor Magliozzi, al ministro dell'economia e delle finanze;
in data 15 dicembre 2007, in occasione della discussione sul disegno di legge finanziaria per il 2008, e nuovamente in data 19 novembre 2010, in occasione della discussione sul disegno di legge finanziaria per il 2011, venivano accolti con parere favorevole del Governo, due distinti ordini del giorno del firmatario del presente ordine del giorno con i quali si impegnava il Governo a «rendersi promotore di un intervento legislativo mirato, che (...) consenta allo Stato di adottare misure finanziarie che rendano possibile il conseguimento del ristoro da parte degli interessati»;
con sentenza n. 248 del 2005, della Corte di Appello di Lecce in Taranto veniva chiamato in causa anche il Ministero dell'interno, come da richiesta del comune di Castellaneta;
in data 11 gennaio 2008, con sentenza n. 127, il dottor Cavallone accoglieva l'eccezione dell'Avvocatura dello Stato dichiarando la controversia di competenza del tribunale di Lecce;
riassunta dalle parti interessate la controversia dinanzi ai tribunale di Lecce, ex articolo 50 del codice di procedura civile veniva fissata l'udienza per il 19 novembre 2009;
in quella data, però, i numerosi difensori delle parti avevano la sgradita sorpresa di constatare il già avvenuto rinvio d'ufficio, stabilito dal giudice istruttore, alla nuova udienza del 13 maggio 2010 in quanto, a dire di detto magistrato, «l'ingente carico del proprio ruolo imponeva di differire le cause iscritte a ruolo in epoca più recente», quindi anche la n. 3494/2008 relativa al crollo di Castellaneta, non accorgendosi che tale controversia 3494/2008 riguardava la riassunzione di contenzioso per eventi risalenti al 7 febbraio 1985;
a seguito della citazione in giudizio del Ministero dell'interno, la questione risarcimento danni potrebbe trovare favorevole soluzione, atteso che adesso, oltre al comune di Castellaneta, lo Stato è parte in causa e, quindi, dovrebbe esserci maggiore interesse alla definizione della controversia per il concorso di tre fattori positivi:
a) il comune non è più solo a sostenere l'enorme peso economico della vicenda (che determinerebbe automaticamente il dissesto del comune con conseguenze per tutti, anche per lo Stato);
b) il Ministero dell'interno per i più elementari principi di equità e di giustizia, non può ritenere di difendersi come un comune privato convenuto a giudizio, trincerandosi dietro cavilli processuali;
c) i familiari delle vittime del crollo hanno dichiarato di voler «conciliare» la controversia prendendo a base le somme riconosciute nella sentenza n. 428 del 2003,

impegna il Governo

a dare corso a quanto già deciso con l'approvazione dei citati ordini del giorno n. 9/3256/201 del 15 dicembre 2007 e n. 9/03778-A/149 del 19 novembre 2010, predisponendo gli strumenti più appropriati per soddisfare i diritti dei superstiti e dei familiari delle vittime che attendono da 25 anni che quella dolorosissima vicenda si concluda nella maniera più equa, nonché per evitare che il citato Ministero venga trascinato in una lunga stagione di processi contro cittadini incolpevoli.
9/4612/95.Consolo, Patarino.