Legislatura: 16Seduta di annuncio: 518 del 14/09/2011
Primo firmatario: RAO ROBERTO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 14/09/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione INTERVENTO PARLAMENTARE 14/09/2011 QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO DICHIARAZIONE GOVERNO 14/09/2011 GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) PARERE GOVERNO 14/09/2011 Resoconto GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
DISCUSSIONE IL 14/09/2011
PARERE RIMESSO ALL'ASSEMBLEA IL 14/09/2011
PARERE GOVERNO IL 14/09/2011
APPROVATO IL 14/09/2011
CONCLUSO IL 14/09/2011
La Camera,
premesso che:
nel corso degli ultimi anni il sistema giudiziario ha registrato una rilevantissima crisi produttiva, evidenziata dalle impietose statistiche annuali sulla durata media dei procedimenti;
si rendono quindi necessari degli interventi anche alla luce del pregiudizio per la finanza pubblica conseguente all'incremento degli esborsi subiti per la violazione del principio costituzionale di ragionevole durata del processo e delle connesse infrazioni degli obblighi assunti in sede comunitaria;
la situazione di crisi in cui versa il sistema giudiziario non può protrarsi ulteriormente nel tempo, visto che lo stallo della giustizia civile contribuisce in modo determinante ad impedire la crescita economica del Paese;
una giustizia civile lenta e poco affidabile concorre infatti alla mancata crescita delle aziende italiane;
l'efficienza del sistema giustizia è essenziale infatti per lo sviluppo della nazione, atteso che, attualmente, esso rappresenta un costo come l'1 per cento del PIL e che l'ex Governatore della Banca d'Italia, nella sua ultima relazione, individua l'efficientamento della giustizia tra le otto priorità per favorire la ripresa economica in Italia;
va osservato che secondo gli ultimi dati della Cepej la produttività dei singoli giudici italiani è la più alta rispetto alla media europea; eppure, la durata dei processi ordinari in primo grado supera i mille giorni, collocando l'Italia al 157esimo posto su 183 paesi nelle graduatorie della Banca mondiale;
molteplici e concomitanti possono essere considerate le cause della crisi della giustizia: farraginosità del sistema procedurale, insufficienza delle risorse soggettive e materiali, non da ultimo il sistema delle notifiche degli atti del procedimento. Infatti, la pratica giudiziaria insegna come lunghissimi tempi siano impegnati, tanto nelle indagini quanto nella fase processuale vera e propria, nel tentativo di notificare la sequenza di atti prevista dal codice di rito, in ossequio ad esigenze di garanzia processuale e di rispetto di tutte le parti del procedimento che rendono necessario che tutti i passaggi e le fasi del procedimento siano di volta in volta portati a conoscenza, con elevato grado di certezza, di tutte le parti che ne abbiano interesse;
appaiono quindi necessarie misure urgenti, in attesa di una più razionale ed organica riforma del processo civile, fondata sulla semplificazione del procedimento;
quindi, in vista di una indifferibile complessiva e strutturale riforma della giustizia è opportuno avviare, quanto prima, una seria informatizzazione, oggi ancora in fase di sperimentazione, e un cambiamento della geografia giudiziaria, ormai anacronistica in quanto non più rispondente alle attuali esigenze economiche e sociali del Paese;
una più efficiente gestione del processo produrrebbe una conseguente ricaduta positiva sui tempi e sui costi della giustizia;
l'esecutivo, anche su iniziativa dei gruppi parlamentari di opposizione, ha assunto consapevolezza della gravità della situazione e dimostrato di voler affrontare la problematica in seno alle misure resesi necessarie per contenere gli effetti della crisi economica e promuovere lo sviluppo del Paese,
impegna il Governo
a prevedere una riforma del codice di procedura civile e penale che promuova, con preferenza rispetto ad altre forme, il sistema garantito e protetto della posta elettronica certificata ai fini delle notifiche, prevedendo in particolare che la notifica con tale sistema sia adottata quando è previsto un sistema di pubblica o privata certificazione che ne consenta l'adozione, istituzionalizzando tale modalità nei rapporti con l'avvocatura; ciò comportando un enorme risparmio in termini di spesa corrente e di impiego di mezzi e personale.
9/4612/177.Rao.