ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04612/175

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 518 del 14/09/2011
Firmatari
Primo firmatario: RIA LORENZO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 14/09/2011


Stato iter:
14/09/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/09/2011
Resoconto RIA LORENZO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
PARERE GOVERNO 14/09/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/09/2011
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/09/2011

ACCOLTO IL 14/09/2011

PARERE GOVERNO IL 14/09/2011

DISCUSSIONE IL 14/09/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 14/09/2011

CONCLUSO IL 14/09/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4612/175
presentato da
LORENZO RIA
testo di
mercoledì 14 settembre 2011, seduta n.518

La Camera,
premesso che:
le indagini sugli andamenti economici dell'economia italiana testimoniamo in modo inequivocabile il grave disagio economico e sociale in cui versa il nostro Paese;
le difficoltà dell'economia italiana sono maggiormente evidenti nelle aree meridionali del Paese, dato dimostrato dal paper «Nord e Sud: insieme nella crisi, divergenti nella ripresa», il quale evidenzia che in termini di PIL nel 2010 l'Italia cresce meno della media europea (Italia 1,3 - UE 1,8) e che, in questo periodo, il Mezzogiorno ha segnato un modesto +0,2 per cento contro un +1,7 per cento del Centro-Nord e quindi che la ripresa nel 2010 è stata molto più sostenuta nel Centro-Nord rispetto al Mezzogiorno;
tra i dati particolarmente allarmanti riportati nel paper in termini di consumi, occupazione e disoccupazione, vanno segnalati innanzitutto i dati riguardanti gli investimenti, che nel 2010 hanno fatto registrare un +2,5 per cento a livello nazionale, ma al Centro-Nord sono tre volte superiori al Sud (+3,1 per cento contro il +0,9 per cento) e, in secondo luogo, il tasso di occupazione giovanile (15-34 anni) che nel 2010 si è attestato ad appena il 31,7 per cento contro il 56,5 per cento del Nord, segnando un divario di 25 punti;
in questo quadro di per sé grave, si inserisce una manovra economica che, concentrandosi quasi esclusivamente sugli equilibri di bilancio, non contiene misure strutturali volte ad affrontare e risolvere le reali emergenze del Paese, anzi rischia di penalizzare ulteriormente il Sud, risultandone socialmente insostenibile;
per favorire il concreto sviluppo dell'economia italiana occorrerebbe adottare misure di incentivazione delle iniziative imprenditoriali, soprattutto per i giovani e le donne, favorire la crescita dimensionale delle imprese e potenziare gli strumenti per agevolare l'accesso al credito;
è quindi necessario intervenire per interrompere questo perdurante processo di declino attraverso la ridefinizione di una specifica politica di sviluppo per il Sud che veda soprattutto le giovani generazioni come attori e protagonisti principali della rinascita meridionale,

impegna il Governo:

a rivisitare complessivamente la materia degli incentivi finalizzati all'autoimprenditorialità ed all'autoimpiego, attualmente disciplinata dai titoli I (autoimprenditorialità) e II (autoimpiego) del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185, al fine di consentire un più agevole accesso al credito, di favorire l'orientamento dell'impresa alla specializzazione e all'internazionalizzazione, nonché di riordinare il mercato del lavoro e del capitale in relazione ai fabbisogni dei territori;
ad adottare specifici interventi riguardanti le tipologie di investimento ammissibili, la rimodulazione dei tetti di investimento e dei settori merceologici agevolabili, l'articolazione del programma di investimento, l'innalzamento della quota del mutuo agevolato a fronte del contributo a fondo perduto, la definizione di un nuovo sistema agevolativo relativo alle spese di funzionamento e di gestione, la collaborazione ed il coinvolgimento di altre imprese nello start-up dell'iniziativa nonché in attività in grado di accrescere la capacità innovativa e la competitività sul mercato, la determinazione di un quadro procedurale ed amministrativo flessibile ed operativo, la partecipazione finanziaria del sistema bancario, il coinvolgimento attivo delle strutture formative, del sistema universitario e del mondo della ricerca.
9/4612/175.Ria.