ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04591/001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 539 del 20/10/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 20/10/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 20/10/2011


Stato iter:
20/10/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 20/10/2011
Resoconto CRAXI STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 20/10/2011

ACCOLTO IL 20/10/2011

PARERE GOVERNO IL 20/10/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 20/10/2011

CONCLUSO IL 20/10/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4591/1
presentato da
AUGUSTO DI STANISLAO
testo di
giovedì 20 ottobre 2011, seduta n.539

La Camera,
premesso che:
a maggio, la situazione dei diritti umani in Kuwait è stata analizzata secondo l'Esame periodico universale delle Nazioni Unite. A settembre, il governo ha recepito 114 raccomandazioni, tra cui la richiesta di migliorare le condizioni per i lavoratori stranieri migranti, e ne ha rigettate altre 25, compresa una per l'attuazione di una moratoria sulle esecuzioni;
persone che avevano criticato il primo ministro hanno subito vessazioni e sono state perseguite. Lavoratori domestici migranti sono stati vittime di sfruttamento e abusi da parte dei datori di lavoro. Migliaia di Bidun residenti in Kuwait sono rimasti apolidi, ostacolandone così l'accesso all'assistenza sanitaria, all'istruzione e ad altri diritti. Sono state condannate a morte almeno tre persone. Fino ad oggi non ci sono state notizie di esecuzioni;
lo scorso febbraio, i Bidun del Kuwait hanno deciso di rompere un lungo silenzio e protestare. Ma soltanto 1000 degli oltre 100.000 presenti nel Paese hanno avuto il coraggio di scendere in piazza affrontando la brutalità della polizia e i commenti discriminatori e offensivi dei media e della gente. Grazie ai social network ora la loro presenza è cresciuta anche on line;
oggi, pertanto, essere apolidi, Bidun, in Kuwait significa non esistere. Nessun accesso ai servizi pubblici di istruzione e assistenza sanitaria, nessun impiego statale, nessun certificato di matrimonio, divorzio, nascita o morte, nessun documento d'identità, patente o passaporto, e di conseguenza niente cittadinanza. Molti Bidun risiedono nel Paese da tre generazioni, e alcuni sono figli dei martiri uccisi durante l'invasione irachena del Kuwait, eppure nessuno di loro è kuwaitiano, né possiede documenti;
il diritto internazionale vieta la privazione arbitraria della nazionalità e richiede ai paesi di considerare anche i «legami concreti ed effettivi» con un paese nel valutare richieste di nazionalità, tra cui i legami sociali, culturali ed economici che hanno stabilito nel tempo. Human Rights Watch ha recentemente dichiarato che il governo del Kuwait dovrebbe creare un meccanismo puntuale e trasparente che incorpora gli standard internazionali sui diritti umani. Il processo dovrebbe tener conto dei legami antichi e storici per il Kuwait e dovrebbe includere la possibilità di controllo giurisdizionale;
il diritto internazionale dei diritti umani richiede inoltre che i governi forniscano alcuni documenti civili per tutti i residenti, siano essi legali o illegali, compreso il diritto di un bambino di registrazione al momento della nascita, e il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia. Il governo del Kuwait dovrebbe garantire il diritto dei Bidun di avere una documentazione civile, compresi i certificati di nascita, di registrazione del matrimonio, certificati di morte, e documenti di viaggio;
l'Accordo in esame sottoscritto tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato del Kuwait il 7 dicembre 2005 si inserisce nel percorso di progressivo rafforzamento delle relazioni bilaterali connotato, negli ultimi anni, dall'approfondimento dei rapporti politici ed economici;
l'accordo prevede la cooperazione nel campo della cultura e delle arti, nel settore dell'istruzione generale, nel settore dell'istruzione secondaria e della ricerca scientifica e tecnologica, nel settore dell'informazione andando incontro all'esigenza di stimolare iniziative specifiche in tali nuovi ambiti di cooperazione anche in risposta alle nuove esigenze provenienti dal Kuwait in settori considerati cruciali nelle relazioni internazionali;
l'Accordo si pone come stimolo al miglioramento della reciproca conoscenza e alla promozione dell'immagine dell'Italia all'estero;
non potrà esserci progresso e sviluppo in nessun settore se non vengono garantiti e rispettati tutti i diritti umani,

impegna il Governo

nell'ambito dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica, tecnologica e nei settori dell'istruzione e dell'informazione con il Governo dello Stato del Kuwait e al fine di rispettare appieno i principi e gli obiettivi che esso stabilisce, a sensibilizzare ulteriormente il Governo ad uniformare la situazione interna relativa ai cosiddetti Bidun al regime internazionalmente osservato per la tutela degli apolidi.
9/4591/1. (Testo modificato nel corso della seduta).Di Stanislao, Evangelisti.