ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04589/001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 539 del 20/10/2011
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 20/10/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 20/10/2011


Stato iter:
20/10/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 20/10/2011
Resoconto CRAXI STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 20/10/2011

PARERE GOVERNO IL 20/10/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 20/10/2011

CONCLUSO IL 20/10/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4589/1
presentato da
AUGUSTO DI STANISLAO
testo di
giovedì 20 ottobre 2011, seduta n.539

La Camera,
premesso che:
recentemente dopo il declassamento di Moody's sul rating italiano il Fondo monetario internazionale ha fotografato lo stato di salute dell'economia europea e lanciato l'allarme per Italia e Spagna: i punti di criticità comuni tra i due Stati sono innanzitutto «gli elevati costi degli interessi sul debito sovrano», insieme alle misure di risanamento dei conti pubblici e alle «aumentate tensioni sulle banche». Tre fattori che costituiranno «ostacoli ulteriori su una attività già modesta»;
in particolare, l'FMI giudica «deludente» la crescita italiana negli ultimi 20 anni a causa di riforme inadatte e incomplete, tasse troppo complesse e scarsa produttività del lavoro. Il direttore generale del Fondo monetario internazionale per l'Europa, Anthony Borges, ha precisato che il problema essenziale è la crescita e per questo «è importante che il governo per sostenerla dimostri la stessa determinazione che ha avuto per migliorare le finanze pubbliche»;
il cancelliere tedesco Angela Merkel ha annunciato che «la Germania è pronta a ricapitalizzare le sue banche», spiegando che su questo tema anche l'Unione europea deve prendere «decisioni in fretta»;
con il provvedimento in esame in sostanza l'Italia raddoppia la quota versata nell'FMI da 7882.3 milioni di DSP a 15.070 milioni di DSP affinché all'Italia spetti la quota del 3,16 per cento e un potere di voto pari al 3,016 per cento, rafforzando i poteri di intervento del Fondo e, riflettendo i cambiamenti intervenuti nell'economia mondiale, riequilibra la rappresentanza a favore dei Paesi emergenti e in via di sviluppo;
considerate le modifiche degli equilibri economici mondiali e le novità introdotte dal Trattato di Lisbona, che attribuisce personalità giuridica all'Unione europea,

impegna il Governo:

a farsi portavoce di una revisione più ampia delle modalità di funzionamento del Fondo monetario internazionale al fine di una riforma più incisiva, prendendo in considerazione le grandi novità dello scenario economico globale e del ruolo sempre più spiccato dei Paesi emergenti;
ad adoperarsi al fine di giungere ad una rappresentanza unitaria dell'Unione Europea all'interno del Fondo monetario internazionale;
a tenere in considerazione le criticità espresse dall'FMI sull'attuale situazione economica e sociale dell'Italia al fine di avere al suo interno un peso significativo non solo a livello quantitativo, ma anche qualitativo.
9/4589/1. Di Stanislao, Evangelisti.