ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04086/096

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 440 del 25/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: FOTI TOMMASO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 25/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALESSANDRI ANGELO LEGA NORD PADANIA 25/02/2011
GIDONI FRANCO LEGA NORD PADANIA 25/02/2011
LANZARIN MANUELA LEGA NORD PADANIA 25/02/2011
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 25/02/2011
MUNERATO EMANUELA LEGA NORD PADANIA 25/02/2011


Stato iter:
25/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/02/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 25/02/2011

ACCOLTO IL 25/02/2011

PARERE GOVERNO IL 25/02/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/02/2011

CONCLUSO IL 25/02/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4086/96
presentato da
TOMMASO FOTI
testo di
venerdì 25 febbraio 2011, seduta n.440

La Camera,
premesso che:
il peso del dissesto idrogeologico per il nostro Paese è importante e impone a tutte le istituzioni decisioni responsabili e un'attenta valutazione delle situazioni di maggiore crisi;
al fine di scongiurare il verificarsi di tragedie umane come quelle che negli ultimi anni stanno interessando il nostro territorio, dove le frane, gli allagamenti e gli smottamenti connessi alle calamità meteoriche oltre a distruggere le opere presenti, provocano anche vittime, bisogna investire nelle azioni di prevenzione piuttosto che negli interventi di ripristino e risarcimento dei danni;
la messa a regime di un organico processo di prevenzione e la sua continuità nel tempo consentirà di ridurre al minimo gli effetti della mancata prevenzione nelle aree maggiormente esposte a rischio idrogeologico rispetto a quanto non sia stato possibile fare in passato, sia per carenza di fondi che per carenza di coordinamento nella programmazione degli interventi;
il Governo con l'ultima Legge finanziaria (articolo 2, comma 240, della legge n. 191 del 2009) ha stanziato risorse pari a 900 milioni di euro proprio per la realizzazione di piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico in tutto il territorio nazionale;
tale cifra costituisce l'intera dotazione di risorse assegnate per il risanamento ambientale dalla delibera CIPE del 6 novembre 2009 e il Governo ha deciso di destinarla completamente alla realizzazione degli interventi diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico;
la norma stabilisce che le risorse disponibili possono essere utilizzate anche tramite accordo di programma sottoscritto dalla regione interessata e dal Ministero dell'Ambiente e nell'ambito del quale viene definita la quota di cofinanziamento regionale. Le risorse complessive, pari a 1.286,083 milioni di euro - comprensivi delle risorse a disposizione del Ministero per le annualità 2009 e 2010 -, sono state puntualmente programmate;
lo strumento dell'accordo di programma, utilizzato a tale scopo, consente di convogliare, all'interno di un unico piano coordinato, sia le risorse statali sia quelle regionali, evitando così duplicazioni di interventi e frammentazione della spesa, e di attivare processi che consentiranno una più rapida attuazione degli interventi ed una maggiore incisività del monitoraggio;
al fine di arrivare, per ogni regione e per ogni bacino idrografico, alla individuazione delle situazioni a più elevato rischio idrogeologico che richiedano un intervento prioritario per la prevenzione e mitigazione di tale rischio, nonché in successione, alla definizione e sottoscrizione, su base regionale, degli accordi di programma finalizzati al finanziamento degli interventi, il Ministero dell'Ambiente ha avviato da tempo apposite consultazioni con tutte le regioni, le Autorità di bacino ed il Dipartimento della Protezione civile;
gli interventi sono stati individuati di concerto con le regioni e con il Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, sentite le Autorità di bacino interessate, sulla base delle effettive criticità del territorio con l'obiettivo primario di garantire la sicurezza delle persone e dei centri abitati;
l'attribuzione delle risorse è stata effettuata applicando coefficienti di ripartizione coerenti con le raccomandazioni indicate dalla Corte dei conti, a conclusione dell'indagine conoscitiva sul «Programmi ed interventi per il riassetto idrogeologico per la difesa del suolo», in ordine alla necessità di integrare i coefficienti superficie-popolazione ex decreto del Presidente della Repubblica 27 luglio 1999 con «un correttivo che tenga in debito conto l'effettivo rischio esistente sul territorio». A fronte di tale richiesta, si è ritenuto di attribuire un peso del 50 per cento alle variabili superficie e popolazione (criterio indicato dal decreto del Presidente della Repubblica 27 luglio 1999) inserendo ulteriori variabili relative all'alta criticità idrogeologica (frane e alluvioni) desunta da un'analisi dei Piani per l'assetto idrogeologico approvati/adottati/predisposti, e ai fenomeni di erosione costiera ricavati da un'analisi dell'arretramento della linea di riva dal 1960 al 2000 in relazione ai beni esposti. Questi due fattori rappresentano in maniera più completa e significativa il rischio per il territorio derivante dai pericoli naturali in materia di difesa del suolo;
ad oggi sono stati siglati quasi tutti gli accordi programma con le regioni, allo scopo registrati dalla Corte dei conti. Per tutti è stato osservato il criterio di ripartizione territoriale previsto dalla vigente normativa in materia di risorse rivenienti dal Fondo per le aree sottoutilizzate;
l'articolo 2, comma 12-quinquies, del provvedimento in esame, introdotto nel decreto-legge n. 255 del 2010 con l'emendamento n. 1.900 del Governo ed approvato con voto di fiducia al Senato della Repubblica, e contenuto anche nel testo dell'emendamento Dis.1.1 sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia alla Camera, stanzia 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012 per far fronte agli eccezionali eventi metereologici che hanno colpito alcune parti del territorio nazionale, destinandoli in particolare: alla regione Liguria 45 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012; alla regione Veneto 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012; alla regione Campania 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012; ai comuni della provincia di Messina 5 milioni di euro per l'alluvione del 2009 per ciascuno degli anni 2011 e 2012;
alla copertura del relativo onere si provvede, per l'anno 2011, a valere sulle risorse di cui al predetto articolo 2, comma 240, della legge n. 191 del 2009 (Finanziaria 2010), che sono corrispondentemente ridotte di pari importo, intendendosi pertanto ridotte di pari importo le risorse disponibili, già destinate, con delibera CIPE del 6 novembre 2009, al finanziamento degli interventi di risanamento ambientale;
con tale disposizione si dovrà ora rimodulare, in diminuzione, tutti gli accordi di programma sottoscritti con le regioni e vanificare l'efficacia degli interventi individuati. Per evitare questa inattesa e poco tempestiva evenienza, è necessario che il Governo provveda a ripristinare, con ulteriori iniziative normative, l'intera cifra 900 milioni di euro prevista dall'articolo 2, comma 240 della Finanziaria 2010,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di destinare, per l'anno 2011, nel primo decreto-legge emanando, una ulteriore quota pari a 100 milioni di euro da destinare al ripristino delle risorse di cui all'articolo 2, comma 240, della legge 23 dicembre 2009, n. 191.
9/4086/96. (Testo modificato nel corso della seduta).Tommaso Foti, Alessandri, Gidoni, Lanzarin, Bitonci, Munerato.