ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04086/055

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 440 del 25/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: FORMISANO ANIELLO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 25/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 25/02/2011


Stato iter:
25/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/02/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 25/02/2011

ACCOLTO IL 25/02/2011

PARERE GOVERNO IL 25/02/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/02/2011

CONCLUSO IL 25/02/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4086/55
presentato da
ANIELLO FORMISANO
testo di
venerdì 25 febbraio 2011, seduta n.440

La Camera,
premesso che:
l'articolo 2, comma 12-quinquies, prevede che alla copertura degli oneri per interventi a favore di Liguria, Veneto, Campania e Messina, colpite da eccezionali eventi meteorologici si provveda, per 100 milioni di euro a valere sulle risorse stanziate dalla Legge finanziaria per il 2010 per interventi per la messa in sicurezza del nostro territorio nazionale;
ricordiamo infatti che la legge n. 191 del 2009 (Legge finanziaria per il 2010), all'articolo 2, comma 240, ha disposto lo stanziamento di un miliardo di euro da destinare ad interventi di risanamento ambientale;
dette risorse dovevano essere destinate espressamente «ai piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico», che devono essere individuati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentite le Autorità di bacino. Insomma risorse finanziarie che dovrebbero servire per cominciare ad attuare finalmente una seria e programmata politica di difesa del nostro territorio, e di contrasto al dissesto idrogeologico;
peraltro il suddetto miliardo di euro previsto dalla Finanziaria per il 2010, proveniva tutto dai fondi FAS che, come è noto, dovrebbero essere destinati per l'85 per cento a interventi nel Mezzogiorno e che, con il decreto-legge in esame, vengono ulteriormente utilizzati senza alcun rispetto di tale vincolo di destinazione, e in difformità con l'originale finalità di dette risorse;
già con il comma 2-bis, articolo 17, del decreto-legge n. 195 del 2009, venivano disposti finanziamenti pari a 100 milioni di euro a favore dei territori delle regioni Emilia-Romagna, Liguria e Toscana colpiti dagli eventi meteorici dell'ultima decade di dicembre 2009 e dei primi giorni del mese di gennaio 2010, e anche in quel caso le risorse venivano individuate a valere sull'articolo 2, comma 240, della Legge finanziaria 2010, che, come abbiamo visto, erano state finalmente assegnate da detta Finanziaria per interventi di risanamento ambientale;
è evidente però che se è indiscutibile la necessità di far fronte, con risorse e interventi specifici, a quei fenomeni naturali straordinari (frane, alluvioni, eventi meteorici, eccetera), che periodicamente colpiscono il nostro territorio, è opportuno individuare in altre poste di bilancio le risorse indispensabili per gli interventi urgenti sui territori danneggiati. Non si può pensare di finanziare ogni danno causato da eventi meteorologici, calamitosi, ecc., che almeno sei o sette volte l'anno colpiscono il nostro territorio con le suddette risorse assegnate in Finanziaria per interventi strutturali di risanamento ambientale e di messa in sicurezza del nostro fragile territorio;
ricordiamo che secondo l'Associazione nazionale delle bonifiche, sette comuni su dieci sono in un'area ad alto rischio idrogeologico, e nei dieci anni compresi tra il 1994 e il 2004 la spesa per lo Stato per far fronte ai danni legati a eventi sismici, frane e alluvioni, è stata di 21 miliardi di euro;
sempre secondo la suddetta Associazione, servirebbero non meno di quattro miliardi di euro solo per la buona manutenzione e messa in sicurezza del nostro sistema idraulico;
la stessa relazione finale della Commissione Ambiente della Camera del novembre 2009, relativa all'indagine conoscitiva sulla politiche per la tutela del territorio e la difesa del suolo, ha sottolineato la necessità di un programma pluriennale di interventi per un valore non inferiore a cinque miliardi di euro;
in questo contesto, è evidente che il suddetto miliardo di euro previsto espressamente per interventi di prevenzione e di difesa del suolo dalla scorsa Finanziaria, debba essere interamente dedicato a dette finalità, e non essere utilizzato esclusivamente come pagamento «cash» per intervenire sulle aree di volta in volta colpite da eccezionali eventi meteorologici. È indiscutibile che bisogna intervenire urgentemente nei territori di volta in volta colpiti dai fin troppo frequenti eventi calamitosi, ma le risorse finanziarie devono essere individuate da altre voci di bilancio,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di prevedere che le risorse stanziate all'articolo 2, comma 240, della Legge finanziaria per il 2010, per la realizzazione di piani straordinari per la difesa del nostro territorio, e di contrasto al dissesto idrogeologico, non vengano più utilizzate in futuro in difformità dalle finalità originarie, stante la necessità improcrastinabile di una seria e programmata politica di difesa del suolo.
9/4086/55. (Testo modificato nel corso della seduta).Aniello Formisano, Piffari.