ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04086/053

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 440 del 25/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: EVANGELISTI FABIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 25/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURA SILVANA ITALIA DEI VALORI 25/02/2011
PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 25/02/2011


Stato iter:
25/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/02/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 25/02/2011

ACCOLTO IL 25/02/2011

PARERE GOVERNO IL 25/02/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/02/2011

CONCLUSO IL 25/02/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4086/53
presentato da
FABIO EVANGELISTI
testo di
venerdì 25 febbraio 2011, seduta n.440

La Camera,
premesso che:
il 5 per mille è stato introdotto a titolo iniziale e sperimentale con la Legge finanziaria 2006 (legge 23 dicembre 2005, n. 266) e prevede la possibilità per il contribuente di vincolare questa quota della propria imposta IRPEF a sostegno di alcune categorie quali: volontariato, ONLUS e associazioni di promozione sociale, attività sociali svolte dal comune di residenza, ricerca sanitaria, ricerca scientifica o delle università;
tale facoltà può essere esercitata dal contribuente indicando nella dichiarazione dei redditi del 2006 il codice fiscale dell'ente che intende finanziare;
le modalità di iscrizione per gli enti e le modalità di ripartizione della quota sono state successivamente disciplinate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 20 gennaio 2006;
a tal proposito va segnalato che l'erogazione delle quote del 5 per mille che milioni di cittadini hanno scelto di destinare al no profit finisce spesso nelle pastoie dovute alle lungaggini amministrative che ancora ne impediscono un esborso prevedibile;
a rafforzare la preoccupazione delle associazioni del Terzo Settore, che lamentano l'estremo bisogno di questi fondi, è la mancanza di stabilizzazione a carattere permanente dell'erogazione del 5 per mille;
con orgoglio le associazioni del Terzo Settore rivendicano di essere la fotografia di un'economia sana, senza sprechi, senza divari retributivi, con il reinvestimento dei soldi nel territorio, con la regolarità di tutti i dipendenti;
la previsione riferita all'elenco 1 dell'articolo 1, comma 40, della legge di stabilità n. 220 del 2010, aveva ridotto a soli 100 milioni di euro il gettito del 5 per mille che, per l'anno precedente, ammontava invece a 400 milioni, operando di fatto un taglio di circa il 75 per cento;
successivamente, anche a seguito di critiche e proteste di operatori del Terzo Settore, il decreto-legge in esame (cosiddetto milleproroghe) ha previsto lo stanziamento per il 5 per mille per il 2010 - da liquidarsi nel 2011 - di ulteriori 200 milioni di euro, rispetto ai 100 milioni già stanziati dalla citata legge di stabilità;
si rileva che per il 2011 i fondi del 5 per mille saranno vincolati a un tetto di 400 milioni, apparentemente uguale a quello degli anni precedenti, ma con la presenza di un ulteriore vincolo fissato a un massimo di 100 milioni (poi modificato in «fino a 100 milioni»), per l'assistenza e il sostegno ai malati di SLA, un fondo nato per una giusta causa ma che non ha nulla a che vedere con il 5 per 1000, che, è bene ricordarlo, è una libera scelta del contribuente. Si crea cosi un brutto precedente di pre-allocazione da parte dello Stato delle risorse complessive che snatura il 5 per mille, limitandone in parte e arbitrariamente l'entità e la destinazione;
lascia perplessi il fatto che non si tratta di risorse aggiuntive ma, di fatto, tolte dalla quota del 5 per mille privando tante associazioni di volontariato, impegnate quotidianamente nel supporto alle persone fragili e con disabilità, di risorse assolutamente vitali, andando a configurarsi un potenziale danno all'intero mondo delle persone con disabilità e dei loro familiari;
la ripartizione delle risorse a seguito della scelta è concentrata: il 13 per cento dell'importo totale va a un solo ente, più di un quarto, il 25,7 per cento, va a soli otto enti che rappresentano lo 0,01 per cento dei potenziali beneficiari,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di chiarire sulla base di quali criteri intenda ripartire materialmente i fondi destinati fino a 100 milioni a interventi per la ricerca e l'assistenza domiciliare dei malati di sclerosi amiotrofica (SLA) e con quali modalità di impiego che non cancellino la disponibilità di 400 milioni del 5 per mille e non limitino la scelta dei cittadini;
a prevedere la stabilizzazione legislativa del 5 per mille in quanto fonte finanziaria importante per molte associazioni e manifestazione finanziaria della sussidiarietà per un più corretto rapporto fra Stato e cittadini;
a prevedere l'avvio di una valutazione sui costi e sull'efficacia del meccanismo confrontati con le agevolazioni fiscali già previste dal nostro ordinamento per le stesse finalità, nella forma di deduzioni e detrazioni.
9/4086/53. (Testo modificato nel corso della seduta).Evangelisti, Mura, Palagiano.