ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04086/182

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 440 del 25/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: STRIZZOLO IVANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2011


Stato iter:
25/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/02/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 25/02/2011

PARERE GOVERNO IL 25/02/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/02/2011

CONCLUSO IL 25/02/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4086/182
presentato da
IVANO STRIZZOLO
testo di
venerdì 25 febbraio 2011, seduta n.440

La Camera,
premesso che:
il recente passaggio al digitale terrestre ha comportato notevoli disagi nei territori del Veneto Orientale e della confinante Friuli Venezia Giulia e che oggi, a più di 40 giorni dal suo avvio, si contano a decine di migliaia gli utenti che non sono in grado di vedere le trasmissioni di RAI 1, RAI 2 , RAI 3 e che nel Veneto Orientale moltissimi non riescono a vedere il TG3 Veneto;
al momento, da dichiarazioni fatte sulla stampa dai responsabili di RAI Way, l'unica soluzione possibile per i cittadini pare sia quella di modificare a spese proprie la direzione dell'antenna;
al contrario sarebbe stato sufficiente che il Piano delle frequenze per il Veneto Orientale, tenendo conto della situazione antennistica locale, rimanesse in banda 5 UHF da Piancavallo o canale 22 da Udine o canale 7 (F) sempre da Udine permettendo a tutti di ricevere i canali RAI senza alcun aggravio di costi e senza nessun intervento all'antenna;
vengono privati migliaia di cittadini del diritto ad essere informati e nel caso del TG3 Veneto di un organo di informazione fondamentale e tempestivo in caso di eventi calamitosi come la recente alluvione in Veneto ha dimostrato;
per risolvere il problema della ricezione di RAI3 nelle zone «di confine» è consigliabile che la RAI trasmetta nello stesso «multiplex» più copie di RAD. Ad esempio, nel «multiplex» Friuli trasmesso da Piancavallo e da Udine la RAI potrebbe trasmettere RAI3-Veneto e RAI3-Friuli con due LCN (numeri sul telecomando) diversi. L'utente «di confine» vedrebbe semplicemente due programmi diversi comparire sul suo EPG;
ovviamente, per fare questo RAI Way deve poter trasferire, i contenuti prodotti a Venezia nel centro di trasmissione del Friuli (Udine) dove viene preparato il «multiplex» da trasmettere a Piancavallo e quindi la RAI deve investire sulla rete di trasporto (ponti radio, satellite, fibra ottica);
non si è fatta adeguata informazione, affermando da parte della RAI che non serviva cambiare le antenne, mentre i tecnici antennisti già da mesi affermavano il contrario;
nulla si sa delle frequenze rimaste libere a disposizione della RAI oltre al già citato Canale 7 di Udine, tenendo conto che i criteri adottati nella scelta di fatto hanno penalizzato solo il servizio pubblico;
nulla si sa delle modalità con le quali sono stati spesi i 33 milioni di euro dati dal ministro Gentiloni a RAI Way per il passaggio al digitale terrestre nel luglio 2007, che erano un anticipo dei 145 previsti per l'adeguamento delle proprie strutture e che avrebbero potuto essere utilizzati in questo caso a vantaggio dei cittadini;
si continua a chiamare canone in tutte le documentazioni ministeriali quella che invece è una tassa di possesso, senza avere poi l'obbligo di fornire e garantire la visione dei canali radio televisivi e che sarebbe necessario adeguare anche la normativa tributaria in materia;
proprio per questo il cittadino utente in casi di contenzioso come in questo, non sa se rivolgersi all'erogatore del servizio e cioè la RAI o al Ministero competente;
quindi non è possibile far ricadere sui cittadini utenti altri oneri aggiuntivi oltre all'acquisto del decoder o di nuovi apparecchi televisivi,

impegna il Governo

a destinare le risorse di cui all'articolo 2, comma 4-decies del presente decreto per l'incentivazione del passaggio al digitale terrestre nei territori dove più sono stati segnalati disagi nel passaggio al digitale quali Veneto-Friuli Venezia Giulia e Veneto-Emilia Romagna attivando le soluzioni tecniche possibili e già individuate da parte del titolare dell'obbligo di copertura del servizio universale ed evitando oneri per i cittadini o al rimborso delle spese sostenute e documentate da parte dei cittadini per il passaggio del digitale terrestre.
9/4086/182. Strizzolo, Viola.