ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04086/168

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 440 del 25/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: GINOBLE TOMMASO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/02/2011


Stato iter:
25/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/02/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 25/02/2011

ACCOLTO IL 25/02/2011

PARERE GOVERNO IL 25/02/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/02/2011

CONCLUSO IL 25/02/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4086/168
presentato da
TOMMASO GINOBLE
testo di
venerdì 25 febbraio 2011, seduta n.440

La Camera,
premesso che:
le attività, che da molti decenni, intraprendono all'Aquila varie istituzioni culturali, complessivamente apprezzata oltre che a livello locale e regionale, anche in ambito nazionale ed internazionale, rappresenta una consolidata componente della vita culturale e dello stesso tessuto connettivo della città; tale attività rappresenta, inoltre, una preziosa ed irrinunciabile fonte di lavoro per alcune centinaia di addetti di livello artistico, tecnico ed amministrativo altamente specializzati;
con l'evento sismico del 9 aprile 2009, tali istituzioni sono restate assolutamente prive delle strutture nelle quali svolgevano la loro attività: Teatro Comunale, Teatro S. Agostino, Teatro S. Filippo, Auditorium del Castello Cinquecentesco, Auditorium di S. Giuseppe de' Minimi eccetera tutti distrutti o quantomeno gravemente danneggiati ed inservibili; con i crolli sono andate perdute anche importanti e costose attrezzature, unitamente ad arredi e strumentazioni relative alla attività amministrativa ed organizzativa;
la conseguenza più immediata è stata la messa in cassa integrazione in deroga di gran parte dei dipendenti a tempo indeterminato e la cessazione di qualsiasi attività da parte dei soggetti aventi contratti a termine, senza parlare poi dell'indotto che è stato praticamente annullato;
i cittadini sono rimasti assolutamente privi dei loro tradizionali centri di aggregazione sociale, oltre che culturale, con gravissime ripercussioni soprattutto per quel che concerne i giovani, sia residenti sia ospiti in quanto studenti universitari, allievi della Scuola sottufficiali della Finanza, militari eccetera;
è fondamentale che il concetto di ricostruzione includa anche la rivitalizzazione delle attività culturali, la cui ripresa, però, è resa difficile dalle condizioni della finanza regionale che, soprattutto a causa del colossale debito che riguarda il settore sanità, non è in condizione di prevedere neppure il regolare sostegno disposto dalle leggi di settore; del resto anche lo Stato non ha potuto far altro che affrancare dette istituzioni culturali dai tagli conseguenti alla riduzione della disponibilità del Fondo unico dello spettacolo, per cui sono venuti meno persino i sostegni ordinari proprio quando sarebbero stati necessari quelli straordinari; tale situazione sta determinando la completa cessazione dell'attività di tutte le importanti istituzioni culturali che rappresentavano una componente essenziale della vita della città, la cui ripresa è legata in maniera sostanziale alla loro sopravvivenza,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di prevedere che, nell'ambito degli appalti pubblici per la ricostruzione o ristrutturazione di infrastrutture presenti nel territorio del cratere dell'Aquila, una percentuale non inferiore all'1,5 per cento, a carico del vincitore dell'appalto, sia destinata, per il tramite della Arcus spa, al finanziamento delle attività dei soggetti operanti nel campo dello spettacolo, aventi, alla data del 6 aprile 2009, sede legale e/o operativa nei comuni del cratere come individuati dall'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009, n. 77;
a definire, inoltre, le risorse da trasferire al comune dell'Aquila che, a causa del sisma, non ha potuto nel 2009 destinare risorse ad associazioni culturali del territorio e che, in base al decreto 78, si troverebbe a dover ridurre del 20 per cento una voce di bilancio assente nel 2009.
9/4086/168. (Testo modificato nel corso della seduta).Ginoble.