ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04086/164

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 440 del 25/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2011
LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2011
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2011
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2011


Stato iter:
25/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/02/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 25/02/2011

PARERE GOVERNO IL 25/02/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/02/2011

CONCLUSO IL 25/02/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4086/164
presentato da
ERMETE REALACCI
testo di
venerdì 25 febbraio 2011, seduta n.440

La Camera,
premesso che:
è necessario che ad ogni livello le amministrazioni pubbliche contribuiscano agli obiettivi di finanza pubblica stabiliti;
le misure di contenimento della spesa a tal scopo previste nelle manovre finanziarie succedutesi in questi anni e, da ultimo, nell'articolo 6 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, si applicano alle camere di commercio;
nel 2010, con il decreto legislativo n. 23, è stata approvata la riforma delle camere di commercio, da attuare con una serie di decreti, che - tra l'altro - permetteranno di applicare i vincoli di finanza pubblica alle peculiarità del sistema camerale;
in particolare, con il decreto attuativo dell'articolo 18 della legge n. 580 del 93, al momento in via di definizione con un apposito provvedimento interministeriale dei ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze, si dovrà disciplinare la partecipazione del sistema camerale al contenimento della spesa, anche sulla base delle misure previste dal decreto-legge n. 78 del 2010, dando però la possibilità alle Camere stesse di definire - in base agli obiettivi di tutto il sistema - le priorità e le azioni di sostegno in favore delle imprese;
si tratta di una sorta di «Patto di stabilità» del sistema camerale, già espressamente previsto dal decreto legislativo di riforma del 2010, in base al quale il sistema camerale garantisce il risparmio ed il versamento di tali somme al bilancio dello Stato, pur senza una previsione puntuale dei limiti per ogni singola tipologia di spesa;
tale meccanismo garantisce il pieno rispetto da parte del sistema camerale degli obiettivi di finanza pubblica, attraverso il conseguimento dei risparmi, stimati in 10 milioni di euro, previsti dalle norme del decreto-legge n. 78 del 2010 ed il conseguente versamento di tali somme al bilancio dello Stato, senza però limitare o irrigidire l'operatività delle Camere;
le camere di commercio sono enti pubblici le cui risorse non gravano in alcun modo sul bilancio dello Stato, in quanto si finanziano esclusivamente con il diritto annuale versato da tutte le imprese iscritte al registro delle imprese e con i servizi erogati alle stesse imprese;
le camere di commercio inoltre, anche sulla base del recente decreto legislativo n. 23, sono state riconosciute quali autonomie funzionali e, in attuazione del principio di sussidiarietà, sono rappresentative di tutte le categorie economiche presenti nei diversi territori;
le strategie di utilizzo delle risorse vengono dunque definite dalle rappresentanze delle imprese attraverso gli organi delle camere di commercio;
è importante garantire nell'utilizzo di queste risorse la più ampia operatività delle Camere, in quanto queste ultime svolgono, in base alla legge, fondamentali funzioni di supporto e promozione degli interessi generali delle imprese e delle economie locali e sono impegnate a sostenere i sistemi imprenditoriali locali ad uscire dalla più grave crisi economica che ha colpito la nostra economia dal dopo guerra ad oggi;
per questo, in molti casi, il sistema camerale svolge un ruolo importante nell'accompagnare le imprese, in particolare quelle piccole e medie, verso uno sviluppo legato all'innovazione e alla qualità, favorendone anche la loro presenza sui mercati esteri;
è indispensabile anche garantire la piena rappresentatività degli organi esecutivi delle camere di commercio non limitandone la composizione, come previsto all'articolo 6, comma 5, del decreto-legge n. 78 del 2010, senza tener conto delle caratteristiche economiche del territorio,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare, fin dal 2011, con apposito decreto, quanto previsto dall'articolo 18, comma 6, della legge n. 580 del 1993 come modificato dal decreto legislativo n. 23 del 2010, relativo al cosiddetto «Patto di stabilità di sistema», ovvero ad adottare iniziative al fine di rinviare l'applicazione dell'articolo 6 del decreto-legge n. 78 del 2010 per gli enti del sistema camerale, fermo restando l'obbligo di conseguire i risparmi previsti ed il relativo versamento al bilancio dello Stato;
ad adottare iniziative al fine di garantire la piena rappresentatività degli organi esecutivi degli enti del sistema camerale applicando senza ulteriori vincoli quanto previsto dall'articolo 14 della legge n. 580 del 1993, come modificato dal decreto legislativo n. 23 del 2010.
9/4086/164. Realacci, Bratti, Lulli, Mariani, Mattesini.