ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04086/100

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 440 del 25/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2011
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2011
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2011


Stato iter:
25/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/02/2011
Resoconto BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 25/02/2011
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 25/02/2011

DISCUSSIONE IL 25/02/2011

ACCOLTO IL 25/02/2011

PARERE GOVERNO IL 25/02/2011

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/02/2011

CONCLUSO IL 25/02/2011

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/4086/100
presentato da
RITA BERNARDINI
testo di
venerdì 25 febbraio 2011, seduta n.440

La Camera,
premesso che:
ai sensi dell'articolo 14, comma 13-bis del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, con decreto 4 agosto 2010 (C.d.c. n. 2064/2010) è stato approvato dal ministro dell'economia e delle finanze l'accertamento del debito del comune di Roma, risultante dal documento predisposto dal commissario straordinario del Governo;
che su tale atto la sezione centrale di controllo di legittimità su atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato - organo della Corte dei conti - nell'adunanza del 21 ottobre 2010, con deliberazione n. SCCLEG/24/2010/PREV (depositata il 12 novembre 2010) ha rifiutato di pronunciarsi in sede consultiva;
che tale atto non risulta né allegato né versato in atti parlamentari, nonostante esso sia ai sensi dell'articolo 2 comma 7 del decreto «approvato con effetti a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto» e, pertanto, rientri nel devoluto alla conversione parlamentare;
un controllo sull'operato del Governo e del suo commissario non può che essere apprestato, nell'attuale ordinamento costituzionale, dal Parlamento, tanto più alla luce dei dubbi sollevati dalla stessa ammissione del Governo, nel citato comma dell'articolo 2, secondo cui sussisterebbero «ulteriori partite creditorie e debitorie rispetto al documento predisposto ai sensi dell'articolo 14, comma 13-bis, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122»;
con il commissariamento e la separazione della gestione ordinaria da quella straordinaria (tutto ciò che è precedente all'aprile 2008) si è creato un unicum giuridico senza precedenti, che ha consentito e consente di trattare il dissesto finanziario dell'ente in deroga alle leggi ordinarie, di fatto un dissesto non esplicitato; ma la stessa separazione delle due gestioni appare difficile da realizzare, se è vero che, come lo stesso sindaco Alemanno ha avuto modo di affermare, la gestione straordinaria ha già maturato un ingente debito nei confronti di quella ordinaria, tanto che Roma Capitale sarebbe ora il maggior creditore della gestione commissariale;

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di:
a) produrre copia, nelle sedi parlamentari preposte, del citato decreto 4 agosto 2010 (C.d.c. n. 2064/2010), completo del documento con esso approvato e dei relativi allegati;
b) a riferire al più presto, nelle sedi parlamentari preposte, circa l'esatto ammontare del debito del comune di Roma e la sua composizione;
c) a riferire al più presto circa l'attività della gestione commissariale, i flussi di cassa, gli incassi e i pagamenti inerenti tale gestione.
9/4086/100. (Testo modificato nel corso della seduta).Bernardini, Beltrandi, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti.