Legislatura: 16Seduta di annuncio: 360 del 28/07/2010
Primo firmatario: PALOMBA FEDERICO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 28/07/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 28/07/2010 CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI 28/07/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione DICHIARAZIONE GOVERNO 28/07/2010 Resoconto CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) PARERE GOVERNO 29/07/2010 Resoconto CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
DISCUSSIONE IL 28/07/2010
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/07/2010
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 29/07/2010
ACCOLTO IL 29/07/2010
PARERE GOVERNO IL 29/07/2010
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 29/07/2010
CONCLUSO IL 29/07/2010
La Camera,
premesso che:
il Governo mostra di non tener conto del ruolo della cultura nello sviluppo economico e sociale del Paese e riduce ulteriormente le risorse ad un settore già colpito, negli ultimi anni, da forti tagli di spesa;
i tagli previsti per il Ministero per i beni e le attività culturali ammontano a 58 milioni di euro (per il 2011 e per il 2012); i tagli ai contributi per gli enti culturali sono del 50 per cento; inoltre è prevista una riduzione dei finanziamenti pari a 13 milioni di euro;
la manovra rischia di mettere in discussione il principio costituzionale di tutela e promozione del nostro patrimonio culturale, artistico, ambientale, sancito dall'articolo 9 della Costituzione;
la riduzione del 50 per cento delle risorse destinate agli istituti culturali, quasi fossero tutti enti inutili, senza l'individuazione di criteri o parametri oggettivi che valutino l'effettiva esistenza di sprechi, decreterà un ulteriore e indiscriminato abbassamento dell'intervento pubblico per la cultura, che mette ormai a rischio quantità e qualità dei servizi culturali nel Paese;
non si investe, anzi risultano ulteriormente penalizzate le ricchezze artistiche ed ambientali, l'industria creativa e la produzione culturale che anzi sono un volano per l'economia, la competitività locale e l'occupazione;
la necessità di ridurre spese e sprechi è condivisa da tutti, ma non è possibile rinunciare alla cultura, depauperare il Paese di quelle ricchezze di storia e produzione artistica che sono la nostra carta d'identità sulla scena internazionale;
la recessione culturale rappresenta un danno troppo grave che il Paese non si può permettere e i cui effetti negativi si farebbero sentire per molti anni ben al di là della crisi economica,
impegna il Governo
a salvaguardare i settori della conoscenza, anche incoraggiando il coinvolgimento dei privati.
9/3638/44. (Testo modificato nel corso della seduta) Palomba, Borghesi, Cambursano.
EUROVOC :patrimonio culturale
recessione economica
sviluppo economico
sviluppo sociale