Legislatura: 16Seduta di annuncio: 360 del 28/07/2010
Primo firmatario: MURA SILVANA
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 28/07/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 28/07/2010 PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 28/07/2010 PORCINO GAETANO ITALIA DEI VALORI 28/07/2010 BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 28/07/2010 CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI 28/07/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 28/07/2010 Resoconto CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 28/07/2010
PARERE GOVERNO IL 28/07/2010
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/07/2010
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 29/07/2010
CONCLUSO IL 29/07/2010
La Camera,
premesso che:
il Governo ha introdotto nella manovra finanziaria, di cui al decreto-legge in esame, la disposizione che eleva l'età pensionale per le lavoratrici del pubblico impegno a 65 anni a decorrere dal 1o gennaio 2012;
questa previsione modifica quella precedentemente contenuta nel decreto-legge n. 78 del 2009, che invece prevedeva un innalzamento più graduale, fino ad arrivare a 65 anni a decorrere dal 2018;
l'innalzamento è stato imputato ad un obbligo di derivazione comunitaria, sancito dalla sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 13 novembre 2008 nella causa C-46/07;
la previsione dell'innalzamento dell'età pensionabile attua la predetta sentenza in maniera formale, parziale ed incompleta, dato che in essa è detto esplicitamente che la condanna dell'Italia non è dovuta alla sola differenza del requisito anagrafico per il riconoscimento della pensione di vecchiaia tra uomini e donne, ma al fatto che l'Italia ha sostenuto che tale differenziazione avrebbe una funzione compensativa, legata alla difficoltà delle dipendenti pubbliche, in Italia, di conciliare vita lavorativa e vita familiare (punto 33);
la sentenza ha affermato che la funzione compensativa evocata dall'Italia non appare sufficiente a giustificare la disparità di trattamento, poiché punto centrale è la realizzazione effettiva di pari opportunità, destinando adeguate risorse ad un sistema di servizi che aiutino le donne ad avere carriere lavorative regolari, che vadano dagli asili nido all'assistenza familiare, che in Italia sono ancora molto al di sotto della media degli altri Paesi dell'Unione e lontanissimi dai parametri di Lisbona (punti 57 e 58 della sentenza);
l'innalzamento dell'età pensionabile per non risolversi in una misura puramente formale, necessita di essere accompagnata dallo stanziamento di risorse adeguate in favore del lavoro femminile e del riconoscimento del lavoro svolto dalle donne senza alcun corrispettivo economico, ma soprattutto l'investimento di risorse per superare il gap socio culturale esistente in Italia, che fa ancora ricadere sulle donne molti di questi lavori non retribuiti - dalla crescita dei figli, ai lavori domestici, alla cura delle persone anziane - rafforzando così uno stereotipo maschilista legato al genere;
le economie derivanti dall'innalzamento dell'età pensionistica femminile nel pubblico impiego vengono fatte confluire dal Governo nel Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, per interventi dedicati a politiche sociali e familiari con particolare attenzione alla non autosufficienza e all'esigenza di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici;
la relazione tecnica del Governo quantifica in circa 20/25 mila il numero delle lavoratrici del pubblico impiego interessate dall'accelerazione nell'aumento dell'età anagrafica per accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia;
la stessa relazione quantifica gli effetti di risparmio connessi a quest'accelerazione in 10 milioni di euro per il 2012; 150 per il 2013; 250 per il 2014; 350 per il 2015; 300 per il 2016; 200 per il 2017; 100 per il 2018; 50 per il 2019; per un totale di l miliardo e 310 milioni di euro;
maggiore è invece la crescita della dotazione del Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale, prevista dall'articolo 12, comma 12-sexies. Infatti nello stesso periodo considerato, 2012-2019, il Governo lo rimpingua di 3 miliardi 346 milioni di euro e di 242 milioni di euro a decorrere dall'anno 2020,
impegna il Governo
a utilizzare tutte le risorse aggiuntive destinate dall'articolo 12, comma 12-sexies, al Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale per l'aumento della presenza femminile nel mondo del lavoro, per l'eliminazione delle differenze salariali e contributive tra lavoro maschile e femminile, per favorire la continuità lavorativa femminile, per politiche di sostegno alla maternità e interventi dedicati al riconoscimento del valore economico delle attività di cura e familiari, al superamento degli stereotipi socio culturali legati al genere; nonché a valutare il trasferimento delle predette somme in un fondo dedicato costituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
9/3638/30. Mura, Di Giuseppe, Paladini, Porcino, Borghesi, Cambursano.
SIGLA O DENOMINAZIONE:DECRETO LEGGE 2009 0078
EUROVOC :anziano
assicurazione per la vecchiaia
condizione di pensionamento
famiglia
lavoro femminile
lavoro non remunerato
parita' di trattamento
parita' retributiva
partecipazione delle donne
sentenza della Corte CE
vita lavorativa