Legislatura: 16Seduta di annuncio: 360 del 28/07/2010
Primo firmatario: AGOSTINI LUCIANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/07/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 PEPE MARIO (PD) PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010 TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 28/07/2010 CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
ACCOLTO IL 28/07/2010
PARERE GOVERNO IL 28/07/2010
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/07/2010
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 29/07/2010
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 29/07/2010
CONCLUSO IL 29/07/2010
La Camera,
premesso che:
l'agricoltura italiana vive un momento di grave crisi che necessita di un impegno più deciso rispetto a quello che si è fatto in questo primo scorcio di legislatura;
la crisi ha prodotto quattro effetti principali: una diminuzione dei prezzi agricoli e del fatturato delle imprese; un peggioramento sensibile del margine di filiera; un allargamento della forbice tra prezzi al consumo e prezzi agricoli alla produzione e, ancora, una diminuzione dei redditi;
i dati Eurostat certificano che il reddito agricolo reale per ogni singolo lavoratore nel 2009 ha subito una diminuzione del 25 per cento rispetto al 2008. La contrazione dei redditi in Europa è stata del 12 per cento, quindi l'Italia ha un record negativo, superiore del doppio rispetto alla media europea;
anche la situazione del credito in agricoltura è notevolmente peggiorata: il tasso di crescita tendenziale del credito nel settore agricolo si è più che dimezzato, passando dal 6 per cento del 2007 al 2,7 per cento dei primi nove mesi del 2009;
l'agricoltura italiana necessita di politiche strutturali e di imprese che facciano scelte strategiche e coraggiose in grado di rilanciare la competitività e la produttività del comparto con scelte imprenditoriali basate su nuove strategie, che mettano al centro la ricerca e anche l'innovazione;
l'agricoltura oggi ha bisogno anche di un approccio multifunzionale ed intersettoriale, che tenga conto delle interconnessioni che esistono con la tutela dell'ambiente e la salvaguardia del territorio, con la sicurezza alimentare e la tutela della salute dei cittadini;
siamo alla vigilia di appuntamenti importanti. È iniziato in sede comunitaria il processo di revisione della politica agricola comune, che avrà delle ripercussioni certe sul sistema agroalimentare italiano ed è necessario che il Parlamento avvii al più presto una comune riflessione, al fine di creare le condizioni per tutelare l'agricoltura italiana e per rilanciare il settore agro-alimentare;
a fronte dello scenario delineato il Governo non solo non adotta alcun provvedimento per contrastare la crisi del settore agricolo, ma manifesta continue difficoltà anche mantenere gli impegni consolidati di finanza pubblica per l'agricoltura, come documentano le incertezze generali sul Fondo di solidarietà nazionale, sugli sgravi degli oneri sociali per i territori svantaggiati e di montagna, oppure sugli interventi programmati nel settore bieticolo-saccarifero;
nessun intervento è stato previsto per il settore suinicolo, cerealicolo, tabacchicolo e ortofrutticolo;
manca un disegno organico di rilancio e sviluppo del settore agroindustriale, a differenza degli altri Paesi europei, in particolare - per citarne qualcuno - Francia, Spagna e Germania, che hanno predisposto una pianificazione strategica nazionale e hanno stanziato ingenti risorse per sostenere il settore agricolo;
tali carenze sono ancora più pesanti alla luce della grave emergenza che sta vivendo il comparto della pesca, che la normativa europea inchioda al rispetto di nuove e più rigide regole; se tale processo non sarà adeguatamente governato, guidando il settore verso nuove modalità di gestione dell'attività produttiva e definendo un nuovo ruolo delle imprese ittiche nella filiera, i contraccolpi socioeconomici ed occupazionali derivanti da tale cambiamento saranno devastanti,
impegna il Governo
compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, a prevedere con la massima urgenza un piano di gestione per il settore della pesca che consenta alle imprese e agli operatori del comparto di far fronte ai nuovi obblighi comunitari, tutelando allo stesso tempo le specificità e le tradizioni del nostro Paese.
9/3638/222.(Testo modificato nel corso della seduta)Agostini, Sani, Oliverio, Zucchi, Brandolini, Marco Carra, Cenni, Cuomo, Dal Moro, Fiorio, Marrocu, Mario Pepe (PD), Servodio, Trappolino.
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