ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03505/002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 337 del 15/06/2010
Firmatari
Primo firmatario: CAMBURSANO RENATO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 15/06/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 15/06/2010
BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI 15/06/2010
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 15/06/2010


Stato iter:
15/06/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 15/06/2010
VEGAS GIUSEPPE VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 15/06/2010

PARERE GOVERNO IL 15/06/2010

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 15/06/2010

CONCLUSO IL 15/06/2010

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/3505/2
presentato da
RENATO CAMBURSANO
testo di
martedì 15 giugno 2010, seduta n.337

La Camera,
in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 10 maggio 2010, n. 67, recante disposizioni urgenti per la salvaguardia della stabilità finanziaria dell'area euro,
premesso che:
è stato sufficiente che il mercoledì 28 aprile scorso l'agenzia Standard & Poor's declassasse il debito pubblico spagnolo per fare cadere le quotazioni dell'euro, precipitando i mercati nella sfiducia;
il ministro degli affari esteri, Franco Frattini, ha sostenuto che l'allarme lanciato da Moody's per le banche italiane è «uno dei casi di scuola di attacco speculativo: si diffondono notizie non vere e si provoca una reazione da parte di potenziali speculatori. Immediatamente dopo, un'altra agenzia di rating dice il contrario», riferendosi all'agenzia Fitch;
un allarme che ha chiamato in causa anche il nostro Paese, ma che altre agenzie di rating comunque hanno ridimensionato e sul quale la stessa Moody's ha, dopo appena 24 ore, corretto il tiro;
il rapporto di Moody's che sui rischi per il sistema bancario europeo ha innescato quindi una vera e propria bufera e il «tonfo» delle borse europee, in particolare di quella italiana, è la dimostrazione di come i giudizi delle agenzie di rating rappresentino un fattore che può esacerbare gli animi;
nel maggio 2009 la minaccia che l'agenzia Standard & Poor's tolga una «A» alla Gran Bretagna ha fatto precipitare del 3 per cento in poche ore la Borsa di Londra;
è inaccettabile che il destino dell'Europa dipenda dal giudizio di un'agenzia di rating;
un declassamento quasi automaticamente fa salire i rendimenti necessari per collocare buoni del Tesoro sul mercato;
le agenzie di rating sono società private a scopo di lucro nate con compiti limitati negli Usa negli anni 30, e che, via via, man mano che si sono sviluppati i mercati finanziari globali, hanno assunto un ruolo sempre maggiore e determinante;
le principali agenzie sono tutte statunitensi: Moody's, Standard & Poor's e Fitch;
il rating, che valuta l'entità del rischio di credito, si divide in due principali categorie: il rischio commerciale ed il rischio paese, ma non misura altri tipi di rischi, quali il rischio di tasso o di cambio, eccetera;
molte categorie di investitori devono per legge comprare solo titoli che abbiano un rating, inclusi i titoli del debito pubblico;
in questo modo le agenzie di rating sono diventate la massima autorità nel giudicare perfino gli Stati sovrani misurando la fiducia che si può avere nella loro capacità di ripagare i debiti;
l'indagine avviata dal Senato degli Stati uniti sulle agenzie di rating sta svelando un panorama di incompetenza, collusione, conflitti di interesse;
le agenzie in questione hanno partecipazioni dirette, anche attraverso i membri dei loro consigli direttivi nelle più grandi corporation internazionali e delle più grandi banche internazionali, pesantemente coinvolte nelle operazioni di finanza derivata, cioè in quelle speculazioni finanziarie principalmente responsabili delle bolle speculative e dell'attuale crisi finanziaria sistemica globale;
le suddette tre agenzie americane di rating sono una struttura organizzata delle principali banche internazionali che controllano il sistema finanziario e debitorio delle nazioni e di tutti i settori dell'economia sia privata che pubblica;
le tre agenzie in questione non solo non sono qualificate nella pretesa di valutare la solidità economica e finanziaria degli stati e delle imprese, ma sono parte integrante del problema che sta portando il mondo economico verso la crisi sistemica con conseguenze devastanti per l'intera vita economica, sociale e politica del pianeta;
sono emersi anche casi di vera e propria corruzione come nel caso della bancarotta di Lehman dove è risultato che le agenzie di rating davano voti alti a titoli tossici anche se dietro le obbligazioni in questione c'erano crediti irrecuperabili legati ai cosiddetti mutui subprime;
il 93 per cento dei titoli che nel 2006 ebbero il rating della tripla A sono stati in seguito declassati al rango di titoli-spazzatura;
un monitoraggio effettuato dall'Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi (Adusbef) su oltre 1.000 «report» (consigli per gli acquisti o per le vendite su titoli e/o azioni) emessi a pagamento (quindi con un potenziale conflitto di interessi, a volte anche quando non è stato richiesto) dalle maggiori agenzie di rating, anche di origine bancaria, ha provato che tali rapporti sono risultati errati nel 91 per cento dei casi, efficaci nel 9 per cento;
non è forse un caso che le agenzie di rating abbiano margini altissimi di utile: la sola Moody's denunciava un margine del 37 per cento;
non ritiene sufficiente - anche se costituisce un qualche passo in avanti - la proposta di affidare alla Commissione nazionale per le società e la borsa i poteri di vigilanza e di indagine sulle agenzie di rating in attuazione degli articoli 22,23,24 e 25 del regolamento CE n. 1060 del 2009,

impegna il Governo:

ad intraprendere ogni iniziativa necessaria ad avviare, anche su scala internazionale, una riforma finanziaria che regoli un sistema profondamente corrotto, anche rendendo più facile intentare causa contro le agenzie di rating che agiscono in modo scorretto;
a valutare la possibilità di promuovere un'azione risarcitoria nei confronti della società di rating Moody's riguardo all'esposizione dello Stato italiano ed a eventuali perdite subite dal nostro Paese;
a farsi promotore, in ambito europeo, di una proposta volta all'istituzione di un'agenzia di rating europea che, nel rispetto delle regole imposte dall'Unione europea, tratti in modo trasparente le metodologie di valutazione, rivolgendo altresì l'attività di tale organismo nella valutazione dei debiti sovrani.
9/3505/2.Cambursano, Messina, Barbato, Borghesi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

azione

crisi monetaria

debito pubblico

moralita' della vita economica

politica finanziaria

settore economico

situazione economica