ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03210/027

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 289 del 24/02/2010
Firmatari
Primo firmatario: DONADI MASSIMO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 24/02/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI 24/02/2010
FAVIA DAVID ITALIA DEI VALORI 24/02/2010
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 24/02/2010


Stato iter:
24/02/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 24/02/2010
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 24/02/2010
CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 24/02/2010

PARERE GOVERNO IL 24/02/2010

DISCUSSIONE IL 24/02/2010

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 24/02/2010

CONCLUSO IL 24/02/2010

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/3210/27
presentato da
MASSIMO DONADI
testo di
mercoledì 24 febbraio 2010, seduta n.289

La Camera,
premesso che:
all'articolo 1 del provvedimento in esame, al comma 3, attraverso una novella all'articolo 12 del decreto-legge n. 78 del 2009, reca disposizioni dirette a rafforzare il potere di accertamento e di contrasto all'evasione fiscale nei cosiddetti paradisi fiscali;
in particolare, viene disposto il raddoppio sia dei termini per gli accertamenti basati sulla presunzione di cui al comma 2 del richiamato articolo 12, sia dei termini previsti per l'irrogazione delle sanzioni relative alle violazioni di norme tributarie;
il richiamato articolo 12, al fine di dare attuazione a convenzioni internazionali tra i paesi dell'OCSE, reca norme in materia di redditi detenuti entro i cosiddetti «paradisi fiscali»;
ai sensi del comma 2 di detto articolo, in particolare, in deroga a ogni vigente disposizione di legge, ai soli fini fiscali si presume che gli investimenti e le attività di natura finanziaria detenute in Stati o territori a regime fiscale privilegiato e non regolarmente dichiarati, siano stati costituiti mediante redditi sottratti a tassazione (e cioè in evasione fiscale). Si tratta di una presunzione iuris tantum, confutabile dalla prova contraria offerta dal contribuente;
in questa ipotesi sono raddoppiate le sanzioni tributarie non penali previste dalla legge per le violazioni degli obblighi di dichiarazione relative alla dichiarazione delle imposte dirette (ossia quelle previste all'articolo 1 del decreto legislativo n. 471 del 1997);
gli Stati o territori considerati a regime fiscale privilegiato ai fini dell'operatività della presunzione sono quelli individuati dal decreto del Ministro delle finanze del 4 maggio 1999 e dal decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 21 novembre 2001, senza tener conto delle limitazioni ivi previste;
ma mentre inasprisce sulla carta le misure per contrastare l'evasione fiscale nei cosiddetti paradisi fiscali, il Governo con le disposizioni relative allo scudo fiscale ha operato un condono a favore dei grandi evasori fiscali;
l'articolo 1, lettera b) del decreto legge n. 103 del 2009 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 141 del 2009), prevede espressamente che l'adesione allo scudo fiscale comporti effetti estintivi in relazione ad alcune fattispecie di reato di falsità in atti contemplate dal codice penale, nonché per i reati di dichiarazione fraudolenta, di occultazione o distruzione di documenti finalizzata all'evasione delle imposte sui redditi o dell'IVA, e infine per i reati di false comunicazioni sociali (il c.d. falso in bilancio) disciplinate dagli articoli 2621 e 2622 del codice civile che, come noto, consistono in una rappresentazione non veritiera e corretta dei fatti aziendali accaduti e che dovrebbero essere espressi nel bilancio e nella nota integrativa allegata al bilancio d'esercizio;
in Italia, l'evasione fiscale è pari al triplo di quella presente nei paesi europei più abili nella lotta al «nero», e il doppio della media europea;
l'ISTAT ha stimato che annualmente sono evase tasse per un importo di 100 miliardi di euro;
le disposizioni relative al cosiddetto «scudo fiscale» possono essere percepite dai contribuenti come un segnale di indebolimento delle misure anti-evasione,

impegna il Governo

ad adottare ogni iniziativa utile a ridurre e contrastare l'evasione fiscale, provvedendo altresì a ripristinare le disposizioni in materia di lotta all'evasione soppresse con i decreti-legge n. 112 e n. 185 del 2008, anche al fine di recuperare risorse ingenti da destinare ad interventi per lo sviluppo economico e sociale.
9/3210/27. Donadi, Cambursano, Favia, Paladini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

codice civile

contribuente

evasione fiscale

frode fiscale

gestione delle risorse

imposta diretta

IVA

legislazione

politica fiscale

reato

sviluppo economico

sviluppo sociale