ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03210/012

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 289 del 24/02/2010
Firmatari
Primo firmatario: TULLO MARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/02/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010
VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010
META MICHELE POMPEO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010
FADDA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010
ZUNINO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010
ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010
ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2010


Stato iter:
24/02/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 24/02/2010
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 24/02/2010
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 24/02/2010

PARERE GOVERNO IL 24/02/2010

DISCUSSIONE IL 24/02/2010

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 24/02/2010

CONCLUSO IL 24/02/2010

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/3210/12
presentato da
MARIO TULLO
testo di
mercoledì 24 febbraio 2010, seduta n.289

La Camera,
premesso che:
la legge n. 84 del 1994 ha modificato l'assetto della portualità italiana introducendo nell'ordinamento il principio della liberalizzazione delle operazioni portuali in un mercato regolato e segnando, in maniera chiara, i compiti di amministrazione e pubblici, affidati alle autorità portuali, dai compiti operativi di esclusiva pertinenza dei privati.
dopo oltre 15 anni, la legge 84 del 1994 necessita di una rivisitazione - obiettivo che si era già tentato di raggiungere anche in precedenti legislature, senza esito - al fine di rafforzare il ruolo delle autorità portuali, anche definendosi meglio i compiti rispetto a quelli dell'Autorità marittima per una maggiore efficienza delle attività portuali, quali soggetti promotori di servizi di logistica nel territorio e nell'area vasta; tra gli aspetti della legge n. 84 del 1994 che necessitano di rivisitazione, ad avviso concorde dei diversi soggetti dell'intero cluster marittimo-portuale, vi sono quelli relativi alla pianificazione e realizzazione delle opere portuali da velocizzare e rendere sempre più certi, per rispondere alle rapide ed evolutive dinamiche del settore, che opera in un contesto competitivo di dimensioni internazionali;
elemento qualificante di un adeguato disegno di riforma della legge n. 84 del 1994 è la realizzazione di un'effettiva autonomia finanziaria delle autorità portuali, già prevista dal legislatore da ormai 3 anni - con la legge finanziaria per il 2007 (articolo 1, comma 990, della legge n. 296 del 2006) - e di fatto mai attuata;
nelle more dell'attuazione dell'autonomia finanziaria delle autorità portuali, l'8a Commissione del Senato, partendo da proposte di legge presentate da parlamentari sia della maggioranza che dell'opposizione, ha elaborato una bozza di testo unificato di riforma della legge n. 84 del 1994, sostanzialmente condivisa sia dalla maggioranza che dall'opposizione, contenente previsioni sostanzialmente rispondenti alle esigenze del settore;
il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha elaborato una propria ipotesi di disegno di legge di riforma della legge n. 84 del 1994, inadeguata nei contenuti, peraltro mai esaminata dal Consiglio dei Ministri e motivo dell'opposizione del Ministero dell'economia e delle finanze alla previsione di autonomia finanziaria ivi contenuta. Tale negativo avviso del Ministero dell'economia e delle finanze ha, di fatto, prodotto una «battuta di arresto» anche del dibattito sul Testo unificato presso l'8a Commissione del Senato;
la portualità italiana, al pari delle altre portualità, sta accusando le pesanti ricadute della grave crisi economica mondiale e, più di altre in Europa, avverte i contraccolpi della crescente concorrenza delle portualità emergenti del versante sud del Mediterraneo (Nord Africa), in particolare sui porti cui fanno capo rilevanti quantitativi di traffici di transhipment;
il sistema delle imprese operanti nei porti è gravato, altresì, da costi operativi (carburante dei mezzi operativi) significativamente più elevati di quelli di altri Paesi UE;
circa 10 mesi or sono le associazioni del cluster marittimo-portuale hanno sottoposto al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed al Governo alcune urgenti richieste finalizzate a fronteggiare gli effetti della crisi sui porti, sulle attività e sull'occupazione nel settore;
ad oggi, di fatto, nessuna di quelle richieste ha avuto risposta e, di contro, è stata inserita nel decreto «mille proroghe» una norma che, prevedendo la possibilità da parte di singole autorità portuali di azzerare le tasse di ancoraggio e sulle merci, introduce il concreto rischio di destabilizzare non solo l'equilibrio del sistema delle imprese operanti nei porti, lacerando le diverse componenti del cluster marittimo portuali.
in assenza di concrete immediate misure e di una strategia che traguardi l'obiettivo di un effettivo recupero di competitività dei porti, si rischia di far naufragare un settore strategico per l'economia e la coesione sociale del Paese intero, con dispersione di un patrimonio di imprenditorialità e di svariate centinaia, forse migliaia, di posti di lavoro,

impegna il Governo:

ad adeguare il quadro normativo di riferimento per la portualità, modificando la legge n. 84 del 1994 nel senso del rafforzamento della soggettività, specificità e autonomia delle autorità portuali nonché per consolidare il ruolo di governo delle autorità portuali e la funzione di promotore di servizi di logistica nel territorio e nell'area vasta nonché per velocizzare e rendere più certi i tempi di pianificazione e realizzazione degli investimenti;
a prevedere nell'ambito della modifica della legge n. 84 del 1994 la realizzazione della piena ed effettiva autonomia finanziaria delle autorità portuali, assegnando alle stesse A.P. almeno il 5 per cento del gettito annuo dell'IVA e delle accise generate dalle attività svolte nel porto e sulle importazioni, in funzione sia della realizzazione delle opere portuali, sia per il co-finanziamento di infrastrutture di raccordo tra i porti e le reti di rilevanza nazionale e comunitaria;
nelle more della realizzazione dell'autonomia finanziaria, a mettere a disposizione dei porti risorse fresche per fare fronte agli oneri di manutenzione e urgenti investimenti infrastrutturali;
nell'immediato, a prevedere la riduzione temporanea (per 3 anni) del costo del lavoro delle imprese, attraverso una parziale fiscalizzazione degli oneri sociali a fronte dell'impegno da parte delle stesse imprese a non dare corso, nel periodo, a riduzioni dei propri organici;
a ridurre le accise applicate sui carburanti per i mezzi operativi portuali al livello di quelle applicate in altri Stati dell'Unione Europea.
9/3210/12. Tullo, Vico, Velo, Meta, Fadda, Zunino, Rosato, Andrea Orlando, Villecco Calipari.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1994 0084

EUROVOC :

accisa

amministrazione portuale

autonomia finanziaria

carburante

coesione economica e sociale

impianto portuale

indipendenza economica

settore economico

soppressione di posti di lavoro