ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03016/002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 260 del 17/12/2009
Firmatari
Primo firmatario: VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/12/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2009
MOGHERINI REBESANI FEDERICA PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2009
ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2009
TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2009
SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2009
ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2009
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2009


Stato iter:
17/12/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 17/12/2009
Resoconto MANTICA ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/12/2009
Resoconto VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 17/12/2009
Resoconto MANTICA ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/12/2009
Resoconto MUSSOLINI ALESSANDRA POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO
Resoconto QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 17/12/2009
Resoconto MANTICA ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 17/12/2009

DISCUSSIONE IL 17/12/2009

ACCOLTO IL 17/12/2009

PARERE GOVERNO IL 17/12/2009

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 17/12/2009

CONCLUSO IL 17/12/2009

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/3016/2
presentato da
ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI
testo di
giovedì 17 dicembre 2009, seduta n.260

La Camera,
premesso che:
il coinvolgimento e l'utilizzo di bambini nei conflitti armati rappresenta un'aberrante evoluzione delle guerre condotte nell'ultimo ventennio, caratterizzate da conflitti che non vengono più portati avanti dai soli soldati, secondi gli schemi sui quali si è sviluppato il diritto internazionale della guerra - ius in bellum - e le relative norme del diritto internazionale umanitario, ma che hanno visto il coinvolgimento, progressivamente sempre più esteso, di bambini quali soggetti attivi negli scenari di guerra contemporanei;
nell'ultimo decennio centinaia di migliaia di bambini, bambine e adolescenti sono stati direttamente coinvolti nelle ostilità e utilizzati sia da parte degli eserciti governativi, sia da parte di gruppi armati di opposizione ai governi e, in base ai dati riportati dall'Unicef, attualmente sono più di 250.000 i minori di anni 18 utilizzati nei conflitti armati, la maggioranza dei quali ha tra i 15 e i 18 anni; la tendenza più recente, tuttavia, è verso un ulteriore abbassamento dell'età, con l'impiego di bambini che hanno talvolta anche solo 10 anni;
nell'elenco dei Paesi fornito dal Segretario generale delle Nazioni Unite sui Paesi nei quali ricorre il fenomeno dei bambini soldato sono attualmente ricompresi l'Afghanistan, il Burundi, il Chad, la Colombia, la Costa d'Avorio, l'Iraq, la Liberia, il Myanmar, il Nepal, le Filippine, la Repubblica Democratica del Congo, la Somalia, lo Sri Lanka, il Sudan e l'Uganda;
alla luce della definizione ampliata di «bambino soldato», formulata nel 1997, nell'ambito dei c.d. «Principi di Città del Capo», vengono considerati tali non solo quelli che hanno armi e combattono, ma anche quelli che sono utilizzati dagli eserciti e dai gruppi armati come esche, corrieri o guardie, per svolgere azioni logistiche o di supporto, come trasportare le munizioni e le vettovaglie, posizionare mine ed esplosivi, fare ricognizioni;
il sistema internazionale di protezione dei bambini dal coinvolgimento nelle forze e nei gruppi armati si è progressivamente rinsaldato, attraverso l'adozione della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia del 20 novembre 1989, che tutela i bambini coinvolti nella guerra con varie disposizioni;
la gravità della questione ha spinto la comunità internazionale, in un secondo momento, verso la codificazione di un ulteriore strumento giuridico, di tutela ad hoc, rappresentato dal Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, fatto a New York il 6 settembre del 2000 e concernente il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati;
importanti passi avanti verso il riconoscimento di una responsabilità penale individuale per coloro che hanno reclutato e utilizzato bambini durante le ostilità sono stati compiuti anche con le condanne per crimini di guerra per coscrizione, arruolamento e partecipazione attiva alle ostilità di bambini al di sotto dei 15 anni, emesse dal Tribunale penale internazionale (TPI) contro componenti di gruppi armati della Repubblica Democratica del Congo e dell'Uganda;
una pietra miliare nella giustizia internazionale è stata poi posta con la condanna, nel 2007, da parte del Tribunale speciale per la Sierra Leone, di quattro persone accusate per crimini che includevano il reclutamento e l'utilizzo di bambini durante la guerra civile;
tuttavia, nonostante l'impegno della comunità internazionale per porre fine all'utilizzo di bambini e bambine soldato, decine di migliaia di minori sono ancora impiegati nei conflitti e restano esclusi dai programmi di disarmo, smobilitazione e reinserimento;
va altresì segnalato che in questo quadro le bambine soldato restano le più invisibili e penalizzate; spesso utilizzate in molti conflitti per lo svolgimento di ruoli di supporto molto utili, o considerate come «mogli», vengono più difficilmente rilasciate, o preferiscono loro stesse non essere identificate come bambine soldato per non essere rifiutate successivamente dalle loro famiglie e comunità, a causa del loro coinvolgimento in attività sessuali; pertanto un gran numero di bambine soldato sfugge ai programmi di disarmo, smobilitazione e reinserimento e torna nelle comunità di appartenenza in modo non ufficiale e con complessi problemi medici, psicologici ed economici irrisolti,

impegna il Governo:

a promuovere, in tutte le opportune sedi internazionali, la messa al bando dell'uso dei bambini soldato e l'adozione del Protocollo opzionale da parte di tutti quei Paesi che non l'hanno ancora ratificato;
a facilitare, nelle opportune sedi internazionali, l'inserimento della previsione, in tutti gli accordi di pace, di disposizioni per un immediato rilascio dei bambini soldato e per l'inclusione di programmi di educazione tra le misure prioritarie in favore di tali minori;
ad adoperarsi, nelle opportune sedi internazionali, affinché siano incrementati e implementati, anche con adeguati finanziamenti, i programmi di disarmo, smobilitazione e reinserimento per gli ex bambini soldato, con speciale attenzione alle ex bambine soldato;
a rendere obbligatoria l'educazione ai diritti umani nelle scuole, comprese quelle militari;
ad assicurare ai minori migranti e richiedenti asilo in Italia, utilizzati e impiegati come bambini soldato, adeguata protezione e assistenza, finalizzate al loro recupero fisico e psicologico.
9/3016/2. (Testo modificato nel corso della seduta)Villecco Calipari, Maran, Mogherini Rebesani, Zampa, Touadi, Sarubbi, Zaccaria, Bossa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

diritti del bambino

diritti umani

diritto internazionale

diritto umanitario internazionale

disarmo

esercito

fanciullo

giurisdizione internazionale

guerra

protezione dell'infanzia

Tribunale penale internazionale