ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02897/039

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 249 del 18/11/2009
Firmatari
Primo firmatario: RUBINATO SIMONETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/11/2009


Stato iter:
18/11/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE GOVERNO 18/11/2009
FITTO RAFFAELE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON LE REGIONI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/11/2009
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI
VIETTI MICHELE GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO
 
PARERE GOVERNO 18/11/2009
RONCHI ANDREA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (POLITICHE EUROPEE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/11/2009

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 18/11/2009

PARERE GOVERNO IL 18/11/2009

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 18/11/2009

CONCLUSO IL 18/11/2009

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/2897/39
presentato da
SIMONETTA RUBINATO
testo di
mercoledì 18 novembre 2009, seduta n.249

La Camera,
premesso che:
con il decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, l'Italia ha recepito la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2000/35/CE del 29 giugno 2000, relativa alla lotta contro i ritardati pagamenti nelle transazioni commerciali. La direttiva - nata dall'esigenza di introdurre, in tutti gli Stati membri, efficaci misure dissuasive contro i tardivi pagamenti dei crediti commerciali, assicurando così il rispetto dei termini contrattuali anche in situazioni di potenziale squilibrio - si applica alle «transazioni commerciali» e cioè ai contratti tra imprese, ovvero tra imprese e pubbliche amministrazioni, che comportano la consegna di merci o la prestazione di servizi contro il pagamento di un prezzo;
la problematica dei ritardati pagamenti delle pubbliche amministrazioni nelle transazioni commerciali ha assunto, soprattutto in Italia, dimensioni sempre più gravi e preoccupanti, causando forti stress finanziari, in particolar modo alle piccole e medie imprese che, nella maggior parte dei casi, godono di scarso potere contrattuale. In base ad un recente studio condotto dalla Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa, il ritardo medio nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni è di 158 giorni, contro una media europea di 68, arrivando a ritardi massimi che, nei casi più gravi, superano i due anni e mezzo. Secondo l'ABI, l'esposizione delle imprese nei confronti della pubblica amministrazione è complessivamente stimabile in 50/60 miliardi di euro. Ciò si riflette negativamente sul cash flow (flusso di cassa) delle aziende, creando distorsioni della concorrenza e rendendo più difficoltosa l'integrazione economica e il commercio transfrontaliero;
lo Small Business Act di cui alla comunicazione del 25 giugno 2008 della Commissione Europea (COM(2008)394), con l'obiettivo di promuovere e sostenere le PMI, ha indicato tra dieci principi guida quello di «agevolare l'accesso delle PMI al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali»; nella successiva risoluzione del 10 marzo 2009 sullo Small Business Act il Parlamento Europeo sul punto ha sottolineato «che in un caso su quattro il fallimento delle PMI è dovuto a ritardi nei pagamenti, nella maggior parte dei casi da parte delle amministrazioni pubbliche» ed ha accolto «a tale riguardo con favore la proposta della Commissione di rivedere la direttiva 2000/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 giugno 2000, relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali» ed invitato «gli Stati membri a migliorare il comportamento delle loro amministrazioni pubbliche per quanto riguarda i pagamenti», esortando «a fissare un termine uniforme per i pagamenti a livello comunitario, possibilmente più breve per i pagamenti alle PMI, e a stabilire sanzioni in caso di superamento di tale termine»;
il «Piano europeo di ripresa economica», di cui alla Comunicazione del 26 novembre 2008 della Commissione europea (COM(2008)800), ha indicato tra le azioni prioritarie degli Stati membri, per la riduzione degli oneri amministrativi e la promozione dell'imprenditorialità, la necessità di «assicurare che le autorità pubbliche paghino le fatture per le forniture e i servizi entro un mese, compreso alle PMI, per alleviare i problemi di liquidità e accettino le fatture elettroniche come equivalenti delle cartacee (ciò potrebbe tradursi in una riduzione di costi fino a 18 miliardi di euro); tutti gli arretrati dovuti da enti pubblici dovranno essere ugualmente liquidati»; nella successiva risoluzione dell'11 marzo 2009 sul Piano europeo di ripresa economica [2008/2334(INI)] il Parlamento Europeo sul punto ha sottolineato «che, nell'attuale scenario in cui le piccole e medie imprese affrontano gravi problemi di liquidità e di limitato accesso al credito, per i pagamenti dovuti a queste ultime le autorità pubbliche e i clienti privati dovrebbero rispettare un periodo massimo di 30 giorni; sollecita la Commissione ad affrontare tale questione al momento della revisione della direttiva sui pagamenti ritardati» e ha chiesto «la piena osservanza e una più rapida attuazione, a livello sia comunitario che nazionale, delle raccomandazioni del Parlamento in relazione alla comunicazione della Commissione alla ricerca di un nuovo quadro fondamentale per la Piccola Impresa (un Small Business Act per l'Europa)»;
al fine di garantire la tempestività dei pagamenti, la Commissione europea ha quindi approvato, in data 9 aprile 2009, una proposta di modifica alla citata direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2000/35/CE. La proposta prevede che le amministrazioni e gli enti pubblici paghino le fatture entro 30 giorni; in caso contrario dovranno corrispondere un indennizzo forfetario pari al 5 per cento dell'importo dovuto, oltre agli interessi e al risarcimento delle spese di riscossione sostenute dalle imprese creditrici. Analogo discorso vale per le piccole somme: non si farà più un'eccezione per gli interessi di importo inferiore a 5 euro. La proposta è ora al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio, per eventuali modifiche e per la definitiva approvazione ed entrata in vigore per il 2010;
l'emananda direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, finalizzata a dare attuazione agli orientamenti comunitari contenuti nello Small Business Act, individua una serie di priorità di politica economica con l'obiettivo di formulare, in tempi brevi, proposte concrete «per migliorare le condizioni in cui operano le piccole imprese, attraverso riserve o corsie preferenziali»,

impegna il Governo:

a recepire i principi dello Small Business Act per l'Europa di cui alla comunicazione del 25 giugno 2008 della Commissione Europea (COM(2008)394), nonché del «Piano europeo di ripresa economica» di cui alla Comunicazione del 26 novembre 2008 della Commissione europea (COM(2008)800) adottando iniziative coerenti al sostegno delle PMI, per accelerare il rimborso dei crediti vantati dai fornitori di beni e servizi nei confronti delle amministrazioni pubbliche e per ridurre, entro l'anno 2009, gli oneri amministrativi delle imprese e promuovere l'imprenditorialità, in conformità alle seguenti indicazioni generali:
1) per alleviare i problemi di liquidità, previsione di pagamento delle fatture alle piccole e medie imprese per le forniture e i servizi entro un mese;
2) definizione di un piano per il rimborso dei crediti arretrati dovuti da enti pubblici, in particolare verso le piccole e medie imprese, entro il 31 dicembre 2011, con indicazione delle risorse necessarie;
3) individuazione delle modalità organizzative e dei criteri per l'adeguamento dei sistemi informatici delle pubbliche amministrazioni, per l'accettazione di fatture elettroniche come equivalenti a quelle su supporto cartaceo;
4) introduzione di disposizioni per agevolare l'accesso delle PMI al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali.
9/2897/39. Rubinato.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

beni e servizi

industria elettronica

pagamento

piccole e medie imprese

prestazione di servizi

pubblica amministrazione

restrizione alla concorrenza

scambio commerciale

societa' di servizi

transazione finanziaria