ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02198/030

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 136 del 19/02/2009
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESI ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 19/02/2009


Stato iter:
24/02/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 19/02/2009
GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 24/02/2009
Resoconto BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 19/02/2009

PARERE GOVERNO IL 19/02/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/02/2009

DISCUSSIONE IL 24/02/2009

RESPINTO IL 24/02/2009

CONCLUSO IL 24/02/2009

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/2198/30
presentato da
ANTONIO BORGHESI
testo di
martedì 24 febbraio 2009, seduta n.139

La Camera,
premesso che:
l'articolo 43-bis del provvedimento in esame pone in liquidazione il patrimonio separato relativo alla prima operazione di cartolarizzazione effettuata dalla Società Cartolarizzazione Immobili Pubblici S.r.l. (SCIP) ed il patrimonio separato relativo alla seconda operazione di cartolarizzazione effettuata dalla stessa SCIP, trasferendo la proprietà degli immobili di SCIP ai soggetti originariamente proprietari degli stessi;
il trasferimento degli immobili appartenenti al patrimonio separato relativo alla seconda operazione di cartolarizzazione è effettuato per un corrispettivo pari al valore degli immobili stessi determinato ai sensi delle norme relative, e tale corrispettivo è versato alla SCIP. Gli enti possono procedere alla vendita diretta degli immobili. In particolare, i soggetti originariamente proprietari degli immobili assolvono alla vendita di tutti i beni immobili ad essi trasferiti nel rispetto delle procedure regolanti l'alienazione degli stessi da parte della SCIP per la seconda operazione di cartolarizzazione, per quanto compatibili, in modo da massimizzare gli incassi in relazione alla situazione del mercato immobiliare, e possono modificare le suddette procedure al fine di rendere più efficiente il processo di vendita;
l'acquisizione degli immobili da parte dei predetti enti previdenziali è operata anche in deroga al comma 488 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, a mente del quale, gli enti previdenziali pubblici possono effettuare investimenti immobiliari esclusivamente in forma indiretta e nel limite del 7 per cento dei fondi disponibili;
si opera dunque la liquidazione della società SCIP 2, veicolo della più grande cartolarizzazione in Europa, lanciata dal Ministro dell'economia e delle finanze, on. Tremonti, nel 2002. Un monumento alla «finanza creativa»: Scip 2 incassò 6,7 miliardi di euro grazie a bond garantiti dalla futura vendita di un portafoglio di quasi 63 mila immobili di proprietà degli enti previdenziali;
questa operazione si chiude con 1,7 miliardi di obbligazioni da ripagare che finiranno a carico del bilancio pubblico e con poco meno della metà degli immobili (28 mila) invenduti;
già nel 2005 era stato necessario un prestito-ponte per coprire i mancati incassi delle vendite, e tra ottobre e gennaio, Scip non ha onorato le scadenze dei propri bond facendo scattare le clausole a tutela dei sottoscrittori, clausole che facevano alzare i rendimenti;
Scip 1, lanciata nel 2001 aveva prodotto un utile di 1,2 miliardi che gli stessi enti previdenziali presenti nella seconda operazione utilizzeranno per coprire in parte il buco di Scip 2;
vanno ricordate le tappe salienti della vicenda SCIP: la strada scelta allora dal Governo Berlusconi, tradotta nella legge n. 410 del 2001, si prefiggeva un obiettivo condivisibile, ma il tentativo di operare forzature giuridiche e tecniche, capaci di travolgere le regole e la prassi dell'ordinamento italiano, conteneva gli elementi di un pericoloso squilibrio e talvolta di marcata non equità, che si sono puntualmente manifestati nel tortuoso percorso delle dismissioni, soprattutto per ciò che riguarda quelle gestite dalla società SCIP 2;
l'intera operazione resta ancora contornata da una ridda di interrogativi insoluti che ne mettono in luce l'opacità, e determinano, soprattutto per ciò che riguarda la vicenda irrisolta degli immobili di pregio, una accentuata difformità di trattamento nelle condizioni di vendita, quindi nella possibilità offerta ai cittadini di esercitare in modo congruo ed equilibrato un proprio legittimo diritto;
a giugno 2001, mentre erano in corso le vendite degli immobili direttamente da parte degli Enti, il nuovo Governo Berlusconi blocca le operazioni, accusando le Amministrazioni degli Enti di ritardi e di inefficienze e di aver avuto nel corso degli anni una redditività del patrimonio immobiliare pari a zero;
il Ministro Tremonti - per ridurre il debito pubblico e per rispettare i parametri di Maastricht - sostenendone la necessità, l'urgenza e la convenienza, scommette sulle cartolarizzazioni immobiliari e mette a punto una nuova normativa il cui testo, ad avviso del presentatore, sembra scritto da un comitato d'affari di banche e immobiliari coordinato dal suo Ministero attraverso un gruppo di consulenti ed esperti;
per prima cosa, il Governo stabilisce che tutto il patrimonio immobiliare degli Enti (anche quello già individuato e pronto per il rogito notarile) deve essere cartolarizzato con operazioni finanziarie delegate completamente al Ministro dell'economia e delle finanze tagliando fuori il Ministero del lavoro;
a metà marzo 2003, viene anche soppresso l'Osservatorio sul Patrimonio Immobiliare degli Enti Previdenziali, istituito presso il Ministero del lavoro per il coordinamento e il controllo dei programmi di vendita;
millantando una convenienza per la finanza pubblica, il Governo ha sottratto di fatto la proprietà immobiliare agli Enti per trasferirla alla S.c.i.p. S.r.l.;
la cartolarizzazione consente al Governo di fare subito cassa e alle imprese immobiliari, riunite in consorzio, di mettere le mani sulla parte commerciabile del patrimonio in vendita. Infatti, per le società immobiliari che ben conoscono il sistema delle aste è già interessante partire con la gestione delle vendite di alloggi e unità commerciali libere;
le vendite con procedura d'asta vengono gestite all'interno degli stessi Consorzi, che modificando di volta in volta le stesse procedure accumulano ingenti guadagni. Sono gli anni in cui anche i «furbetti del quartierino», accumulano grande liquidità per le successive operazioni che li portano prima alla ribalta e poi ad essere inquisiti;
con le cartolarizzazioni lo Stato ha messo sul mercato un patrimonio immobiliare stimato complessivamente in circa 16,5 miliardi di euro. Se una buona fetta è stata comprata dagli inquilini con gli sconti, anche per gli immobiliaristi molti buoni affari non sono mancati;
ci si può legittimamente chiedere chi risponderà e quando dei risultati negativi, e se vi sarà mai un giudizio effettivo e serio di responsabilità;
le cartolarizzazioni pubbliche, certamente, sono state un grande affare, ma non per lo Stato. Esse sono state gestite in maniera poco trasparente dalle grandi banche d'affari scelte per organizzare tutte le relative procedure di attuazione;
l'obiettivo di riduzione dell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni è stato conseguito in misura molto limitata;
la gestione delle operazioni di cartolarizzazione è stata affidata al Dipartimento del tesoro che si è avvalso del supporto del consiglio degli esperti, formato anche da persone provenienti da grandi banche d'affari e che sono poi tornate ad assumere incarichi esterni all'amministrazione;
la pianificazione e la gestione strategica delle operazioni è stata di fatto esternalizzata, affidandola ai super consulenti, ed in particolare alle banche d'affari che operano a livello internazionale. Data la loro natura e i loro interessi, tali soggetti, da una parte, non hanno effettuato alcun monitoraggio dei costi e benefici pubblici e, dall'altra, sono stati comunque portati ad evidenziare soprattutto i vantaggi delle operazioni;
si può dubitare che siano stati fatti gli interessi pubblici, anche perché i processi di cartolarizzazione si sono svolti in condizioni di scarsissima trasparenza,

impegna il Governo

a fornire al Parlamento entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto in esame una relazione dettagliata sulle operazioni Scip1 e Scip2 e sul trasferimento della proprietà degli immobili di SCIP agli enti previdenziali originariamente proprietari degli stessi.
9/2198/30.Borghesi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

acquisto della proprieta'

banca commerciale

impresa immobiliare

proprieta' immobiliare

societa' consortili

trasferimento della proprieta'

utile

vendita