ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01972/051

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 114 del 14/01/2009
Firmatari
Primo firmatario: PORCINO GAETANO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 14/01/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 14/01/2009
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 14/01/2009
CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI 14/01/2009


Stato iter:
14/01/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 14/01/2009
CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 14/01/2009

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 14/01/2009

PARERE GOVERNO IL 14/01/2009

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 14/01/2009

CONCLUSO IL 14/01/2009

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/1972/51
presentato da
GAETANO PORCINO
testo di
mercoledì 14 gennaio 2009, seduta n.114

La Camera,
premesso che:
la priorità in questa crisi finanziaria ed economica del 2009 è quella di difendere tutti i posti di lavoro e tutelare i redditi dei lavoratori e dei pensionati. A rischio sono sia i lavoratori assunti a tempo indeterminato, che i giovani precari;
secondo il Centro studi della Confindustria, nel 2009, per la prima volta dal 1994, la variazione annua dell'occupazione sarà negativa, con un calo dell'1,4 per cento. Tra il secondo trimestre del 2008 e la seconda metà del 2009 si avrà una perdita di 600 mila posti di lavoro;
la Banca centrale europea ha definito auspicabile per l'Italia un pacchetto di interventi per offrire aiuti fiscali, in risposta al sempre più probabile aumento della disoccupazione nel Paese;
in Germania, secondo quanto riportato dalla stampa, il Governo starebbe sollecitando i responsabili delle principali società quotate in borsa a rinunciare ai licenziamenti per il 2009; si punta, dunque, coerentemente, tra le altre cose a rendere più sicuro il lavoro, per garantire il reddito e incentivare i consumi;
il Governo teme un forte aumento della disoccupazione nel 2009, a tal punto che il cancelliere Angela Merkel ha affermato che l'esecutivo tedesco è disponibile a sobbarcarsi i costi salariali dei lavoratori provvisoriamente non occupati o finanziare programmi di aggiornamento professionale;
dagli USA, Francia e Germania giunge l'idea di una programmazione economica fatta di politica industriale vera: lo Stato dà sostegno alla classe imprenditoriale, ma decide che questo investimento deve essere utilizzato per fini di pubblica utilità e di interesse collettivo costringendo i beneficiari, cioè le aziende, a rispettarli;
in Italia crescono le società che sviluppano una nuova organizzazione del lavoro per affrontare i cali produttivi, sono già 36 le aziende nel settore tessile che a fine 2008 hanno firmato un contratto di solidarietà;
nelle imprese tessili c'è un approccio di grande flessibilità all'organizzazione del lavoro, per poter far fronte alle peculiarità della produzione di questo settore, dove si alternano fasi in cui è necessario il lavoro notturno e nei week end a fasi in cui si lavora un giorno in meno alla settimana o con un orario ridotto;
tale contratto di solidarietà è stato preso in considerazione - ad esempio - anche dell'azienda Wuerth di Bolzano. Dopo discussioni e calcoli per comprendere quale sarebbe stata la misura meno pesante per conciliare il mantenimento del potere d'acquisto dei lavoratori e il contenimento dei costi dell'azienda che distribuisce sistemi professionali di fissaggio, la multinazionale tedesca dalla prossima settimana applicherà una formula contrattuale che prevede una riduzione dell'orario di lavoro del 25 per cento per 260 collaboratori che avranno nella loro busta paga il 90 per cento della loro abituale retribuzione, senza avere alcuna ripercussione negativa sui diritti previdenziali che continueranno ad essere accreditati per intero;
per il singolo cittadino il reddito resta la molla principale al consumo ed agli investimenti; proprio la salvaguardia di un elevato livello di consumi può permettere di superare l'attuale crisi,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di intraprendere opportune iniziative, anche tenendo presente l'iniziativa del Governo tedesco, per il pagamento da parte dello Stato delle ore non lavorate ai dipendenti delle aziende in crisi che riducono l'orario di lavoro senza licenziare, mettere in cassa integrazione o in mobilità i propri dipendenti, al fine di non ridurre i salari dei lavoratori.
9/1972/51. (Testo modificato nel corso della seduta) Porcino, Paladini, Borghesi, Cambursano.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

BOLZANO, BOLZANO - Prov, TRENTINO-ALTO ADIGE

EUROVOC :

conservazione del posto di lavoro

costi salariali

crisi monetaria

Germania

impresa in difficolta'

incremento produttivo

industria tessile

licenziamento

mobilita' della manodopera

mobilita' professionale

riduzione dei salari

riduzione dell'orario di lavoro

soppressione di posti di lavoro