ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01966/006

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 110 del 07/01/2009
Firmatari
Primo firmatario: CECCUZZI FRANCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/01/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009
NANNICINI ROLANDO PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 07/01/2009


Stato iter:
08/01/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 08/01/2009
Resoconto PIZZA GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 08/01/2009
Resoconto CECCUZZI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 08/01/2009

PARERE GOVERNO IL 08/01/2009

DISCUSSIONE IL 08/01/2009

RESPINTO IL 08/01/2009

CONCLUSO IL 08/01/2009

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/1966/6
presentato da
FRANCO CECCUZZI
testo di
giovedì 8 gennaio 2009, seduta n.111

La Camera,
premesso che:
che nel decreto-legge sono in esame sono presenti provvedimenti in materia di reclutamento della docenza, di produzione e valutazione della qualità scientifica nonché, all'articolo 2 e 3, disposizioni relative al finanziamento degli atenei e delle borse di studio;
il provvedimento in esame si inserisce in un contesto di generale criticità di tutto il sistema universitario italiano per il quale è ipotizzabile, nonché auspicabile, che il Governo ed il Parlamento siano chiamati ad adottare ulteriori interventi normativi anche alla luce dell'attuale grave crisi economica internazionale;
negli ultimi mesi l'articolo 66, comma 13, il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ha disposto infatti riduzioni del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) alle università per 1.441,5 milioni di euro per gli anni tra il 2009 e il 2013;
secondo l'ultimo rapporto OCSE l'Italia spende per l'università una quota pari allo 0,8 per cento del PIL mentre nei paesi avanzati la percentuale media sale all'1,3;
da quanto è emerso dalle cronache negli ultimi mesi, sarebbero attualmente nove le università italiane che presentano gravi e gravissimi problemi di bilancio: nello specifico gli atenei di Siena, Federico II di Napoli, Bari, Firenze, Orientale di Napoli, Pisa, Trieste e Bologna. Per queste università le spese di finanziamenti statali per gli stipendi del personale varierebbero dal 104 all'84 per cento del totale;
tale situazione rischia di ripercuotersi inevitabilmente sul corretto esercizio delle attività formative, sulla qualità dell'offerta didattica e sulla corretta erogazione degli stipendi al personale ed all'indotto;
la suddetta situazione debitoria dei nove atenei rischia di pregiudicare per gli stessi il perseguimento ed il conseguimento degli obiettivi contenuti nel decreto-legge in esame;
per di più secondo quanto dichiarato da Alessandro Mazzucco, componente della Giunta della Conferenza dei Rettori degli atenei italiani (Crui), con questa situazione «nel 2010 tutte le 66 università pubbliche saranno in emergenza»;
l'articolo 7, comma 5, della legge 9 maggio 1989, n. 168, dispone che «le università possono contrarre mutui esclusivamente per le spese di investimento. In tal caso il relativo onere complessivo di ammortamento annuo non può comunque superare il 15 per cento dei finanziamenti» statali,

impegna il Governo:

a valutare l'urgenza di emanare ogni utile provvedimento affinché le università, che si trovano in stato di comprovata situazione debitoria e con un saldo di bilancio negativo, possano contrarre mutui, di cui all'articolo 7, comma 5, della legge 9 maggio 1989, n. 168, in deroga al limite del 15 per cento rispetto all'importo complessivo del Fondo di finanziamento ordinario. In questo modo gli atenei potrebbero risolvere una gran parte dei debiti consolidati e diluire gli oneri rendendone più sostenibile il peso annuale sul bilancio;
a valutare l'urgenza di emanare gli opportuni provvedimenti che consentano alle università che si trovano in stato di comprovata situazione debitoria e con un saldo di bilancio negativo, al fine di conseguire gli obiettivi contenuti nei rispettivi piani di risanamento, di poter stipulare mutui con la Cassa depositi e prestiti anche per la durata di quaranta anni.
9/1966/6. Ceccuzzi, Cenni, Mattesini, Nannicini, Sani.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1989 0168

EUROVOC :

bilancio

erogazione di prestito

finanziamento pubblico

pianificazione economica

prodotto interno lordo

salario

universita'