Legislatura: 16Seduta di annuncio: 96 del 02/12/2008
Primo firmatario: MESSINA IGNAZIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 02/12/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 03/12/2008 DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO 03/12/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 03/12/2008 GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) INTERVENTO PARLAMENTARE 03/12/2008 Resoconto PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI DICHIARAZIONE VOTO 03/12/2008 Resoconto DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO Resoconto DUSSIN LUCIANO LEGA NORD PADANIA Resoconto SIRAGUSA ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO Resoconto D'ANTONI SERGIO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 03/12/2008 Resoconto GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 02/12/2008
INVITO AL RITIRO IL 03/12/2008
PARERE GOVERNO IL 03/12/2008
DISCUSSIONE IL 03/12/2008
NON ACCOLTO IL 03/12/2008
PARERE GOVERNO IL 03/12/2008
RESPINTO IL 03/12/2008
CONCLUSO IL 03/12/2008
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame, all'articolo 5, comma 3, stabilisce che le risorse assegnate a singoli comuni (tra i quali quello di Catania) con delibere CIPE del 30 settembre 2008, a valere sulle risorse del fondo per le aree sottoutilizzate possono essere utilizzate anche per ripianare disavanzi, anche di spesa corrente;
il 30 settembre 2008 il CIPE ha, infatti, deliberato un finanziamento a fondo perduto in favore del Comune di Catania pari a 140 milioni di euro;
un rapporto della Corte dei Conti del giugno scorso denunciava gravi responsabilità, carente attendibilità delle scritture contabili, indeterminatezza delle risorse, appartenenza al patrimonio indisponibile degli immobili che il Comune voleva vendere ed una situazione finanziaria fortemente compromessa per la mancata tempestiva soluzione dei gravi problemi manifestatisi ben prima del 2003;
la situazione debitoria del comune di Catania ammonta a 357 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 100,5 milioni di indebitamento delle società partecipate; in queste cifre non è compreso il debito residuo, il quale, come si legge in una relazione della Ragioneria generale del Comune alla Corte dei conti, ammonta ad altri 549,7 milioni di euro, per un totale complessivo di 1.007 milioni;
negli ultimi anni hanno governato Catania il sindaco Scapagnini e il vice-sindaco Lombardo;
Catania ha una pletora di impiegati assunti a fini clientelari: quasi 5mila, si conta un dipendente comunale ogni 72 abitanti; su 540 vigili urbani solo 5 sono vigili semplici e 535 ispettori, per altro tutti fermi perché mancano i soldi per pagare la benzina; in compenso, sono stati distribuiti due milioni di euro di premi di produzione per l'anno 2006 ai funzionari del Comune per i «brillanti» risultati ottenuti;
sommando i dipendenti del Comune, delle municipalizzate, delle aziende speciali e partecipate, quelle provinciali, dei patronati e delle municipalità, si arriva alla ragguardevole somma di quindici, ventimila dipendenti;
le municipalizzate catanesi hanno i bilanci in rosso, inclusa l'azienda energetica municipale che nel resto del Paese sarebbe in attivo, qui è causa del dissesto economico e di diffuso clientelismo; l'azienda municipale dei trasporti copre con la vendita dei biglietti solo un quinto dei costi, con un debito di ben 157 milioni di euro;
l'azienda comunale del gas, l'Asec, per anni non ha mandato neppure una lettera di sollecito ai 3mila morosi che non pagavano; sugli autobus di Catania il 60 per cento degli utenti non compra il biglietto; viceversa sono numerosi i membri dei consigli di amministrazione di tali società municipalizzate e partecipate;
un'inchiesta della magistratura ha già coinvolto, in merito a tale dissesto delle casse comunali, una quarantina di personaggi, fra i quali gli ex assessori al bilancio e l'ex sindaco Scapagnini;
il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (decreto legislativo del 18 agosto 2000, n. 267) prevede, al Titolo VIII, articoli dal 242 al 269, delle procedure di controllo per gli enti locali strutturalmente deficitari e il commissariamento degli enti dissestati;
l'articolo 244 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali recita «si ha stato di dissesto finanziario se l'ente non può garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell'ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte»,
impegna il Governo:
ad adottare le opportune iniziative affinché il citato finanziamento deliberato dal CIPE al Comune di Catania non sia un finanziamento a fondo perduto, bensì un prestito rimborsabile in tempi brevi;
a valutare, unitamente alla Regione Sicilia, se ricorrono le condizioni e se vi sia l'opportunità di attivare le procedure previste dal testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali per gli enti locali strutturalmente deficitari ovvero in stato di dissesto.
9/1891/9. Messina, Piffari, Delfino.
GEO-POLITICO:CATANIA, CATANIA - Prov, SICILIA
EUROVOC :amministrazione locale
comune
consiglio d'amministrazione
controllo di bilancio
debito
ente locale
finanziamento comunitario
giurisdizione amministrativa
impresa di trasporto
polizia locale
relazione
situazione finanziaria
societa' in partecipazione