Legislatura: 16Seduta di annuncio: 93 del 26/11/2008
Primo firmatario: EVANGELISTI FABIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 26/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 26/11/2008 Resoconto MANTOVANO ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO) INTERVENTO PARLAMENTARE 26/11/2008 Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI INTERVENTO GOVERNO 26/11/2008 Resoconto MANTOVANO ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
NON ACCOLTO IL 26/11/2008
PARERE GOVERNO IL 26/11/2008
DISCUSSIONE IL 26/11/2008
RESPINTO IL 26/11/2008
CONCLUSO IL 26/11/2008
La Camera,
premesso che:
il 25 luglio 2008 il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale sull'immigrazione;
il Governo, sempre nel luglio scorso, ha emanato un'ordinanza che serve ad evitare il ricorso alle gare pubbliche per affidare le concessioni dei cosiddetti «mini CPT». È stato riconosciuto ai funzionari del Ministero dell'interno il potere di procedere a trattativa diretta per abbreviare i tempi di concessione, sono state però fissate regole precise per eseguire l'accertamento dei requisiti necessari;
i «mini CPT» sono strutture messe a disposizione da comuni, da associazioni religiose e da organizzazioni umanitarie per accogliere gli stranieri senza permesso approdati nel nostro Paese; strutture sostanzialmente di sostegno ai vecchi CPT la cui denominazione è stata trasformata recentemente in CIE centri di identificazione ed espulsione;
nei giorni scorsi è stata aperta un'inchiesta per verificare se l'iter di affidamento dei servizi alle aziende che gestiscono tali strutture sia sempre corretto e regolare e rispetti la normativa, inoltre si deve appurare se i criteri di selezione dei soggetti destinati a gestire tali centri siano stati effettivamente rispettati;
a quanto si apprende, in alcuni casi alcuni soggetti avrebbero avuto l'incarico di gestire uno di questi centri prima di aver presentato le certificazioni necessarie; grazie ad alcune intercettazioni si è appurato, a quanto pare, che i controlli necessari sarebbero stati del tutto aggirati, avrebbero pesato come elementi determinanti sia rapporti con i funzionari del Ministero sia quelli con alcuni politici;
il sistema del doppio binario pensato dal Governo, da una parte i CIE dall'altra i «piccoli CPT» gestiti dai privati, appare essere già entrato in crisi;
nella vicenda si evidenziano diverse «costanti» di questo Governo: la prima è l'inclinazione confermata al ricorso allo stato di emergenza, quando, invece, i fenomeni migratori rappresentano una tipicizzazione degli ultimi venti anni, una realtà destinata a durare nel tempo che i governi europei dovranno gestire costantemente; inoltre appare evidente come il Governo intenda interpretare i fenomeni migratori assimilandoli, non solo ad uno stato emergenziale, ma anche delinquenziale, tanto è che per i vecchi CPT è stata scelta una denominazione emblematica: centri di identificazione ed espulsione. Tale impostazione appare estremamente restrittiva. Inoltre dalla vicenda si evidenza come per il Governo l'idea del ricorso costante ai privati rappresenti uno strumento sempre opportuno e necessario e a quanto pare anche salvifico. Infine, si può confermare l'attitudine governativa ad abbassare il livello delle regole e dei controlli, ad una costante semplificazione troppo semplicistica delle procedure per assegnare compiti e gestione dei servizi;
quando fu annunciata la scelta di allargare in tutta Italia la gestione straordinaria che fino ad allora riguardava solo alcune regioni meridionali si disse che tale decisione era motivata dalla considerazione che «il persistente afflusso di stranieri extracomunitari irregolari continua ad essere particolarmente rilevante, assumendo su tutto il territorio nazionale dimensioni sempre più preoccupanti»;
tale scelta appariva immotivata ed avrebbe potuto provocare effetti indesiderati, come appunto l'aggiramento delle regole e delle procedure necessarie per gestire un centro di accoglienza per gli immigrati; puntualmente tali effetti si sono verificati;
la gestione dei servizi per gli immigrati può rivelarsi un'attività particolarmente redditizia: per ogni straniero, infatti, lo Stato paga dai 35 ai 50 euro al giorno;
negli emendamenti presentati dal Gruppo Italia dei valori in Commissione ed in Aula si proponeva la creazione di centri di identificazione ideati però come strumento per selezionare la buona dalla cattiva immigrazione, gli stranieri che collaborano alla propria identificazione da quelli che invece non lo fanno, ipotizzando comportamenti differenti tra le categorie,
impegna il Governo
a ritirare la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale sull'immigrazione e ad annullare l'ordinanza emessa nel mese di luglio 2008, con la quale si è data la possibilità di evitare le gare pubbliche per affidamento dei centri e dei servizi per gli immigrati, ed infine ad intervenire con gli strumenti legislativi necessari per disegnare un insieme di regole miranti a governare i fenomeni migratori distinguendo la buona immigrazione dalla cattiva immigrazione.
9/1857/8. Evangelisti.
EUROVOC :controllo di gestione
formalita' amministrativa
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migrante
migrazione
prestazione di servizi
ricorso di privati
semplificazione delle formalita'
servizio
stato d'emergenza