Legislatura: 16Seduta di annuncio: 91 del 24/11/2008
Primo firmatario: FUGATTI MAURIZIO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 24/11/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma REGUZZONI MARCO GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 24/11/2008 BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD PADANIA 24/11/2008 SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD PADANIA 24/11/2008 POLLEDRI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 24/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 24/11/2008 CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
ACCOLTO IL 24/11/2008
PARERE GOVERNO IL 24/11/2008
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 24/11/2008
CONCLUSO IL 24/11/2008
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame intende adottare provvedimenti per evitare la restrizione nell'elargizione del credito sia alle imprese che ai risparmiatori in questo grave momento di congiuntura sfavorevole;
già con l'articolo 3 del decreto-legge n. 93 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 126 del 2008, il Governo ha promosso la convenzione fra l'Associazione bancaria italiana (ABI) e il Ministero dell'economia e finanze per consentire la rinegoziazione dei mutui per l'acquisto della prima casa;
le piccole e medie imprese richiedono maggiore accesso al credito, ostacolato sia dalle nuove norme di valutazione derivanti da «Basilea 2» sia da politiche di restrizione dell'offerta di credito, già adottate dalle banche dall'inizio del 2008;
da articoli di stampa pubblicati recentemente si apprende come la Banca d'Italia abbia deliberato di ridurre da 75.000 a 30.000 euro l'esposizione base iscritta alla Centrale rischi, su cui valutare il rischio per ulteriori elargizioni di prestiti;
l'aumento dei tassi di interesse già dall'anno 2007 e le difficoltà economiche che si sono succedute nell'ultimo triennio per trasformarsi in una drammatica recessione, hanno trasformato in «cattivi pagatori» sia persone fisiche che piccole e medie imprese;
il mancato pagamento di rate di finanziamento o la mancata copertura di assegni emessi hanno comportato l'iscrizione sia nella Centrale rischi della Banca d'Italia, sia nelle centrali rischi private - quali il CRIF - di individui ed imprenditori, forse per momentanee difficoltà di liquidità;
il sollecito intervento del Governo per evitare una restrizione creditizia in questo momento congiunturale può essere vano se non si interviene contemporaneamente a modificare la disciplina delle centrali rischi;
le banche, di fatto, bloccherebbero qualsiasi richiesta di liquidità a cittadini o imprese iscritti nelle suddette centrali rischi, i cui dati, purtroppo, non vengono aggiornati in tempo reale a fronte dell'estinzione delle pendenze;
molti cittadini, che sono ricorsi a pagamenti rateali sottoscritti magari in tempi non sospetti, si trovano oggi a dover chiedere ulteriori prestiti per saldare rate di precedenti finanziamenti, ma, risultando nelle centrali rischi, non hanno più accesso al credito,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di adottare provvedimenti per modificare il funzionamento delle centrali rischi, a cui si rivolgono le banche per le informazioni, al fine di far sì che le cancellazioni delle segnalazioni vengano effettuate in tempi rapidi e certi dall'avvenuta estinzione delle pendenze, e sia introdotto l'obbligo per le banche e gli istituti finanziari di comunicare tempestivamente l'avvenuto pagamento alle medesime centrali al fine della cancellazione;
a vigilare sulla recente delibera del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (CICR) che ha abbassato la soglia del censimento svolto attraverso la Centrale rischi da 75.000 a 30.000 euro, causando un inasprimento dei controlli soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese e delle famiglie.
9/1762/54.Fugatti, Reguzzoni, Bragantini, Simonetti, Polledri.
EUROVOC :piccole e medie imprese