ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01762/053

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 91 del 24/11/2008
Firmatari
Primo firmatario: RIA LORENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/11/2008


Stato iter:
24/11/2008
Fasi iter:

DICHIARATO INAMMISSIBILE IL 24/11/2008

CONCLUSO IL 24/11/2008

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/1762/53
presentato da
LORENZO RIA
testo di
lunedì 24 novembre 2008, seduta n.091

La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame prospetta misure volte a stabilire meccanismi che disciplinino il nuovo intervento statale a sostegno delle banche, ma eguale attenzione deve essere rivolta alla tutela del risparmio e a promuovere una reale e più efficace politica di sostegno alla disponibilità di credito per imprese e famiglie;
uno degli aspetti più paradigmatici e inquietanti della recente crisi finanziaria è stato e continua ad essere il mancato funzionamento del mercato interbancario, dove la scarsa fiducia che le banche dimostrano l'una verso l'altra ha portato al quasi blocco delle transazioni e all'emergere di livelli dei tassi di interesse decisamente inconsueti rispetto al livello dei tassi di policy;
tali dinamiche hanno avuto un'ulteriore ricaduta economica negativa, fino ad oggi poco esplorata e che ha determinato l'aumento significativo degli effetti recessivi della crisi finanziaria in corso sull'economia reale. Come noto, infatti, la quasi totalità dei mutui a tasso variabile ha come parametro di indicizzazione proprio i tassi che si formano sul mercato interbancario. Conseguentemente, in quest'ultimo anno le famiglie si sono trovate a pagare rate di mutuo più elevate non come conseguenza di una crescita dei tassi di policy, né in relazione ad un peggioramento, effettivo o atteso, del proprio merito di credito, ma a causa di un malfunzionamento del mercato interbancario, espressione di un peggioramento del merito di credito del settore creditizio;
dal 2005 ad oggi, ben 3 milioni e 200 mila famiglie che hanno contratto mutui a tasso variabile hanno subito aumenti di 220 euro mensili, pari a circa 2.640 euro annui;
a questa situazione di crisi si associa anche la scarsa mobilità dei mutui italiani, legata direttamente al mancato rispetto da parte delle banche italiane delle normative introdotte nella scorsa legislatura sulla portabilità, che dovrebbero permettere di trasferire il proprio mutuo da un ente all'altro, con bassissimi costi e senza notaio;
sono cresciuti del 20 per cento nel giro di un anno, nelle grandi città, i contenziosi ed i pignoramenti immobiliari soprattutto nei confronti delle giovani coppie e delle categorie sociali più deboli. I dati recenti diffusi dalle principali associazioni dei consumatori stimano un aumento di procedure immobiliari o pignoramenti, dal 2007 al 2008, pari al 2,7 per cento del totale dei mutui, quindi a circa 130.000 su 3,5 milioni del totale, con una situazione allarmante su tutto il territorio nazionale: si registrano aumenti a Milano (+ 378), Roma (+ 354), Napoli (+ 353), Bari (+ 349), Torino (+ 322), Verona (+ 267), Lecce (+ 261),

impegna il Governo:

a promuovere, d'intesa con le amministrazioni competenti, programmi ed interventi che permettano alle numerose famiglie insolventi di poter permanere nelle abitazioni acquistate in qualità di coproprietari o inquilini;
ad attuare misure opportune atte a disporre la sospensione momentanea dei pignoramenti sulle abitazioni di residenza - prima casa - per i mutuatari morosi con reddito medio-basso, ulteriormente colpiti dalla grave crisi finanziaria e creditizia in atto.
9/1762/53.Ria.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

abitazione

banca

classe sociale

conseguenza economica

credito

credito industriale

crisi monetaria

erogazione di prestito

metropoli

politica di sostegno

recessione economica

reddito basso

transazione finanziaria