Legislatura: 16Seduta di annuncio: 46 del 31/07/2008
Primo firmatario: GARAVINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/07/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 31/07/2008 Resoconto FRATTINI FRANCO MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 31/07/2008
PARERE GOVERNO IL 31/07/2008
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 31/07/2008
CONCLUSO IL 31/07/2008
La Camera,
premesso che:
il Senato ha approvato il 6 aprile 2005 con voto quasi unanime il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica del Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa, firmato a Roma il 29 ottobre 2004;
il Trattato di Lisbona rappresenta un obiettivo irrinunciabile per il completamento del processo di integrazione europea e, seppure meno ambizioso del Trattato costituzionale ratificato nel 2005, si configura quale strumento indispensabile per garantire un miglior funzionamento delle istituzioni europee, attraverso un quadro di regole più efficiente e adeguato alla nuova dimensione dì un'Europa a 27;
l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, che modifica il Trattato sull'Unione europea (TUE) e il Trattato che istituisce la Comunità europea (TCE), è attualmente messa in dubbio a seguito dell'esito negativo del referendum tenutosi in Irlanda; è necessario pervenire ad una revisione della disciplina dei sistemi di riforma dei Trattati, che superi il criterio di voto dell'unanimità a favore di una maggioranza qualificata, con un sistema di doppia ponderazione, tanto a livello di delibere comunitarie quanto a livello di consenso della popolazione europea, in grado di evidenziare la duplice natura costituzionale di patto fra Stato e cittadini;
i referendum nazionali quali strumento di ratifica dei Trattati, lungi dal costituire elemento di maggiore democrazia, finiscono invece per pronunciarsi su questioni propriamente nazionali, facendo emergere interessi particolari, con il rischio che una percentuale esigua della popolazione europea riesca a paralizzare l'intero funzionamento dell'UE; risulta evidente la necessità di ricorrere a diversi strumenti di democrazia diretta, in grado sia di rappresentare l'interesse generale della popolazione europea che di colmare il deficit di democrazia e la distanza fra i cittadini e le istituzioni comunitarie e che lo strumento in grado di procedere in tale direzione è quello della consultazione referendaria a livello europeo,
impegna il Governo
a sostenere nelle opportune sedi comunitarie la proposta volta a introdurre forme di consultazione diretta dei cittadini europei, di natura consultiva, anche al fine di superare il criterio dell'unanimità anche per ciò che attiene alle attuali procedure di ratifica, compresi i referendum di carattere esclusivamente nazionale, in favore di un rapporto fiduciario diretto con il corpo elettorale europeo.
9/1519/15. Garavini.
EUROVOC :democrazia
disegno di legge
elettorato
integrazione europea
istituzione dell'Unione europea
maggioranza dei voti
maggioranza qualificata
ratifica di accordo
referendum
trattato CE
trattato sull'Unione europea
votazione