ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01519/013

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 46 del 31/07/2008
Firmatari
Primo firmatario: COTA ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 31/07/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DUSSIN LUCIANO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
DAL LAGO MANUELA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
REGUZZONI MARCO GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
ALESSANDRI ANGELO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
ALLASIA STEFANO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
BONINO GUIDO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
BRIGANDI' MATTEO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
CALLEGARI CORRADO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
CHIAPPORI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
COMAROLI SILVANA ANDREINA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
CONSIGLIO NUNZIANTE LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
CROSIO JONNY LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
D'AMICO CLAUDIO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
DOZZO GIANPAOLO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
DUSSIN GUIDO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
FAVA GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
FOGLIATO SEBASTIANO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
FOLLEGOT FULVIO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
FORCOLIN GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
FUGATTI MAURIZIO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
GIBELLI ANDREA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
GIDONI FRANCO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
GOISIS PAOLA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
LANZARIN MANUELA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
LUSSANA CAROLINA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
MACCANTI ELENA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
MOLTENI LAURA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
MOLTENI NICOLA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
MONTAGNOLI ALESSANDRO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
MUNERATO EMANUELA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
PAOLINI LUCA RODOLFO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
PASTORE MARIA PIERA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
PINI GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
PIROVANO ETTORE LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
POLLEDRI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
RAINIERI FABIO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
RIVOLTA ERICA LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
RONDINI MARCO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
SALVINI MATTEO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
STEFANI STEFANO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
STUCCHI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
TOGNI RENATO WALTER LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
TORAZZI ALBERTO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
VANALLI PIERGUIDO LEGA NORD PADANIA 31/07/2008
VOLPI RAFFAELE LEGA NORD PADANIA 31/07/2008


Stato iter:
31/07/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 31/07/2008
FRATTINI FRANCO MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 31/07/2008
Resoconto COTA ROBERTO LEGA NORD PADANIA
Fasi iter:

ACCOLTO IL 31/07/2008

PARERE GOVERNO IL 31/07/2008

DISCUSSIONE IL 31/07/2008

APPROVATO IL 31/07/2008

CONCLUSO IL 31/07/2008

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/1519/13
presentato da
ROBERTO COTA
testo di
giovedì 31 luglio 2008, seduta n.046

La Camera,
premesso che:
il Trattato di Lisbona, come tutti i trattati europei che lo hanno preceduto, sconta la gravissima omissione di qualsiasi richiamo alla tradizione giudaico-cristiana quale elemento identitario della realtà sociale e civile in cui vivono i popoli europei e non rafforza le misure di tutela e di promozione delle identità culturali peculiari delle regioni, delle lingue e dei popoli dell'Europa;
Sua Santità Giovanni Paolo II e poi papa Benedetto XVI hanno più volte ribadito il proprio rammarico a proposito dell'ingiustificabile marginalizzazione della fede e della cultura cristiana, minacciate da una cultura laicista che non rispecchia i valori e gli ideali nei quali si riconosce la maggioranza dei cittadini;
obiettivo dei Trattati comunitari è la realizzazione di una Unione tra i popoli europei rispettosa delle differenti culture e sensibilità nazionali e regionali e tale rispetto presuppone innanzitutto il riconoscimento e la promozione delle diverse lingue ed idiomi, che rappresentano un primo, fondamentale veicolo per l'espressione del sentimento di appartenza identitaria;
una delle principali novità del Trattato di Lisbona è l'abolizione della struttura cosiddetta dei «tre pilastri», per cui le materie della sicurezza e della giustizia diventano politiche soggette al metodo comunitario e non più a quello intergovernativo; oltre a ciò stabilisce il principio del riconoscimento reciproco delle sentenze e delle decisioni giudiziarie nell'ambito della cooperazione giudiziaria in materia penale aventi dimensione transfrontaliera e prevede la possibilità di emanare norme minime relative alla definizione dei reati penali e delle sanzioni in sfere di criminalità particolarmente grave che presentano una dimensione transnazionale (terrorismo, traffico illecito di stupefacenti, eccetera); contestualmente si prevede l'istituzione di una Procura europea fondata su Eurojust, con competenza limitata alla repressione dei reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione; l'istituzione della Procura europea apre la possibilità di un futuro ampliamento delle relative attribuzioni con autonoma decisione del Consiglio europeo; tale circostanza - che sembrerebbe configurare in seno all'Unione europea una vera e propria competenza in materia penale - si pone in contrasto con il principio della riserva assoluta di legge in materia penale di cui all'articolo 25, secondo comma, della Costituzione; autorevoli costituzionalisti hanno espresso sostanziali perplessità sulla conformità a Costituzione delle proposte (oggi atto giuridico in vigore) sul mandato d'arresto europeo, anche in riferimento ai principi costituzionali sulla libertà personale come stabiliti dall'articolo 13, in accordo con gli articoli 104 e 111 della Costituzione;
il Trattato di Lisbona attribuisce valore giuridico alla Carta dei diritti dell'Unione europea, il cui articolo 9 garantisce il diritto di sposarsi ed il diritto di fondare una famiglia secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio. Tale formulazione si discosta da quella comunemente accettata in sede internazionale secondo cui «uomini e donne in età adatta hanno diritto di sposarsi» (articolo 16 della Dichiarazione universale dei diritti umani, proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, articolo 23 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, del 16 dicembre 1966 e articolo 12 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, del 4 novembre 1950) e tale formulazione è stata ufficialmente scelta in modo da legittimare le unioni di fatto ed il matrimonio tra persone dello stesso sesso; tutto ciò appare in netto contrasto con quanto sancito dall'articolo 29 della Costituzione italiana, che riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio;
importanti settori del sistema economico del Paese, come il comparto moda, artigianato o l'agroalimentare, sono da anni seriamente minacciati dalla presenza sui mercati internazionali di prodotti contraffatti provenienti dai Paesi del Sud-est asiatico, favorita anche da costi di produzione e di manodopera estremamente bassi, dovuti a scarse misure di tutela del lavoro, nonché alla mancanza di ogni controllo sulla qualità dei prodotti; la forte crisi, dovuta alla sleale concorrenza, che attraversa il mercato del Made in Italy rischia seriamente di danneggiare il sistema economico del Paese, ma solo a livello comunitario è possibile mettere a punto efficaci strumenti di tutela, attraverso una politica europea che garantisca la protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari e le fasi di lavorazione dei prodotti tessili e tecnologici, anche a tutela del consumatore finale;
nell'Unione europea a 27, il 92 per cento del territorio è classificato come rurale e, in tali aree, risiede il 56,3 per cento della popolazione comunitaria e si concentra il 45 per cento del PIL ed il 53 per cento degli occupati; in Italia in particolare l'agricoltura costruisce una delle spine dorsali dell'intero sistema economico, fondato su piccole comunità e piccole imprese, le cui possibilità di sviluppo sono, indissolubilmente, legate al territorio; negli anni la politica agricola comunitaria (PAC) si è modificata, sia nell'entità, sia nella natura degli aiuti (concessi non più alla produzione, ma al reddito degli agricoltori), per assecondare politiche liberiste definite in sede WTO che favoriscono l'acquisto dei prodotti sul mercato internazionale anziché la loro produzione interna; si pone oggi il problema del mantenimento in vita di molte delle tradizionali attività agricole sul territorio e determina l'insorgenza di una pluralità di problemi che non investono solo gli agricoltori interessati, ma che si estendono all'intera collettività che, inevitabilmente, sarà chiamata a farsi carico di quelle che potranno essere le conseguenze della contrazione delle attività agricole (se non del loro abbandono), sui sistemi socio-economici locali, sull'ambiente, sul paesaggio e sulla localizzazione delle attività derivate;
l'Unione europea appoggia i progetti di interesse comune sostenuti dagli Stati membri attraverso garanzie di prestito, abbuoni di interesse e anche contribuendo al finanziamento attraverso ilFondo di coesione i cui compiti e obiettivi prioritari sono definiti, secondo il nuovo Trattato, con regolamenti del Parlamento europeo e del Consiglio approvati secondo la procedura legislativa ordinaria, previo parere conforme del Parlamento europeo e previa consultazione del Comitato economico e sociale e del Comitato delle regioni; al fine di agevolare il processo di integrazione e l'instaurazione di uno spazio senza frontiere interne l'Unione europea ha attribuito particolare importanza alla politica dei trasporti e delle vie di comunicazione, sia all'interno del territorio comunitario che con i Paesi dell'Europa centrale e orientale e con i Paesi balcanici; l'Unione europea ha già avviato progetti per la realizzazione di reti transeuropee basate sulla interconnesione e sulla interoperatività delle reti nazionali esistenti o in fase di sviluppo, evidenziando la rilevanza di questo tipo di infrastrutture per la ripresa economica dell'intera Europa,

impegna il Governo:

ad adoperarsi in ogni futura sede di discussione e di revisione dei trattati affinché l'eredità giudaico-cristiana sia riconosciuta come valore fondante del pensiero, della cultura storica e della tradizione dei popoli dell'Europa;
a promuovere, anche nelle opportune sedi europee, tutte le iniziative volte a riconoscere, tutelare e valorizzare le lingue ed idiomi, nonché i simboli identitari che contraddistinguono le diverse tradizioni culturali dei Popoli europei;
a garantire e promuovere l'autonomia del nostro ordinamento penale, sostenendo nelle opportune sedi comunitarie un orientamento volto a prevenire futuri ampliamenti nelle attribuzioni della Procura europea che, sovrapponendosi alle competenze delle magistrature nazionali, possano compromettere l'autonoma determinazione del nostro Paese in decisioni giurisdizionali che inevitabilmente devono essere contestualizzate in rapporto agli usi, ai costumi e ai valori di ciascuna comunità nazionale;
a riaffermare con forza il rispetto dei princìpi affermati dall'articolo 29 della Costituzione che garantisce i diritti della famiglia monogamica, eterosessuale e fondata sul matrimonio e a promuovere a livello europeo nelle competenti sedi e con gli atti coerenti con il diritto internazionale politiche dirette al sostegno della natalità e della famiglia;
a sollecitare, in ambito comunitario, l'adozione di più stringenti disposizioni per la tutela dei prodotti nazionali ed europei dalla concorrenza sleale - attraverso azioni europee antidumping e la protezione della denominazione e dei marchi di origine - restituendo maggiore impulso e competitività al sistema produttivo del Paese;
ad intraprendere tutte le iniziative, affinché nell'ambito del nuovo quadro istituzionale comunitario che dovrà discendere dall'attuazione del «Trattato di Lisbona», sia posta particolare attenzione al ruolo che l'agricoltura è in grado di svolgere nelle dinamiche di sviluppo socio-economico a livello territoriale, cogliendo appieno le possibilità offerte dall'estensione delle procedure di co-decisione, per mettere a punto linee strategiche e nuovi assetti degli interventi a sostegno dell'agricoltura che siano coerenti, oltre che con le regole del WTO, con gli interessi, non solo commerciali, ma anche produttivi, sociali e ambientali di tutte quelle forme di agricoltura, il cui mantenimento in vita è indispensabile ai fini della conservazione e dello sviluppo di sistemi territoriali complessi, fondati su di una rete di rapporti socio-economici, alla cui formazione ha concorso - e continua a concorre - in modo spesso decisivo, proprio l'attività agricola;
a prestare particolare attenzione alla difficile situazione dell'intero settore lattiero-caseario del nostro Paese, chiedendo in sede europea una revisione complessiva del sistema di assegnazione delle quote che oggi è assurdamente penalizzante per l'Italia in quanto la produzione permessa non copre che il 58 per cento del fabbisogno nazionale, mentre altri paesi hanno quote inutilizzate, e allo stesso tempo trovare una soluzione di buon senso per quel che riguarda le multe per la produzione in eccesso, che quest'anno toccheranno la cifra record di 3 miliardi di euro, e le cui cartelle di riscossione rischiano di mettere in ginocchio 5.500 aziende italiane;
ad attribuire assoluta priorità alla realizzazione delle opere del corridoio multimodale n. 5 e dei valichi alpini, nonché dei necessari collegamenti trasversali, adottando le opportune iniziative per l'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse europee ai fini del più celere ammodernamento e riqualificazione del sistema infrastrutturale del Paese e della piena integrazione del Paese stesso nel sistema economico europeo;
a considerare l'opportunità di prevedere, anche in vista delle possibili future modifiche ai trattati comunitari, la possibilità di addivenire attraverso procedure ad hoc ad una consultazione popolare in chiave confermativa nel corso della procedura di recepimento degli atti modificativi dei trattati nell'ordinamento nazionale.
9/1519/13. Cota, Luciano Dussin, Dal Lago, Reguzzoni, Alessandri, Allasia, Bitonci, Bonino, Bragantini, Brigandì, Buonanno, Callegari, Caparini, Chiappori, Comaroli, Consiglio, Crosio, D'Amico, Dozzo, Guido Dussin, Fava, Fedriga, Fogliato, Follegot, Forcolin, Fugatti, Gibelli, Gidoni, Giancarlo Giorgetti, Goisis, Grimoldi, Lanzarin, Lussana, Maccanti, Laura Molteni, Nicola Molteni, Montagnoli, Munerato, Negro, Paolini, Pastore, Pini, Pirovano, Polledri, Rainieri, Rivolta, Rondini, Salvini, Simonetti, Stefani, Stucchi, Togni, Torazzi, Vanalli, Volpi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

denominazione di origine

interesse finanziario dei membri

mandato di cattura europeo

politica di cooperazione

prodotto originario

protezione del patrimonio

settore agricolo

sostegno agricolo

sviluppo sociale

traffico illecito